CAPITOLO 13

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Mi accuccio in un angolo del letto, appoggiando il mento sulle ginocchia.
Accarezzo il labbro con un indice.
Quelle labbra appena baciate.
E da che labbra.
E che bacio.

Inevitabilmente delle dolci lacrime scivolano dagli zigomi per poi fermarsi sulle ginocchia o sul piumone.

Tiro su il cappuccio della felpa.

"Io ti amo, scema."

Le lacrime continuano a scendere, sempre più pesanti.

Un cigolio, della porta credo, e vedo con la coda degli occhi una figura entrare. Non é lui. Non é lui.

Sas: Martina

Alzo lo sguardo.

Sas: Ma.. Stai piangendo! Vieni qui..

Riabbasso lo sguardo continuando il mio pianto silenzioso.
É lui che a questo punto si avvicina a me e mi stringe tra le sue braccia.

Sas: Ei, non piangere. Non c'è nessun motivo per piangere.
Io: G-Giuseppe mi ha baciata..
Sas: Si ti ha baciata, lo abbiamo visto..
Io: E-E lui co-me sta?
Sas: Beh.. Lui..
Io: Lui mi ama, ha detto cosi vero?

Sascha lascia la presa e io sfuggo dal suo abbraccio.

Sas: Be, si, che c'è di male? É normale l'amore tra ragazzo e ragazza.
Io: E da quanto mi ama?
Sas: Non lo so..

Stringo la sua maglietta tra le mani.

Io: Si invece! Tu lo sai! Io ho il diritto di sapere!

Urlo in preda al pianto.

Sas: Ei, non c'è bisogno di urlare, sono qui per aiutarti.

Appoggio la testa al suo petto.

Io: N-non volevo.. Perdonami..
Sas: Tranquilla, non é successo nulla..

Dice accarezzandomi i capelli.

Io: D-da quanto piaccio a Giuseppe? Io so che lo sai, per favore, dimmelo..
Sas: Beh.. Una settimana..
Io: Non é vero. Sascha, voglio la verità.

Dico guardandolo negli occhi.

Sas: Qualche mese...
Io: Quanti mesi.
Sas: Tanti mesi.
Io: Sascha, voglio un numero.
Sas: Beh.. Mmm.. Forse più di mesi.. Forse un anno.. O forse meno..

Io: Un anno?!

Dico allontanandomi da lui.

Io: No. Non é possibile.

Dico mentre le lacrime continuano a solcarmi le guance.

Io: Lui stava con Valeria. Perché non me l'ha detto, perché!

Urlo, ma non mi rendo conto di me stessa.
Sascha questa volta non alza la voce e continua a consolarmi con un tono molto calmo.

Sas: Aveva paura che tu non ricambiassi..
Io: Io, io vorrei rimanere da sola.

Sascha mi sfiora una mano per poi alzarsi dal letto per uscire dalla stanza.

Sas: Quando andiamo a mangiare veniamo a chiamarti.

Poi chiude la porta dietro di se.

Io prendo il cuscino e lo abbraccio.
Quanto vorrei ora un abbraccio vero.
Ma non un abbraccio qualsiasi.
Io vorrei solo un suo abbraccio.
I suoi abbracci sono cosi, diversi.
I suoi abbracci mi sanno di sincerità, mi sanno di protezione, mi sanno di 'io ci sono e non ti lascio andare'.

I miei pensieri vengono interrotti da una voce.

Sal: Hey, volevo solo dirti che noi andiamo a mangiare, ti aspettiamo.
Io: Okay.. Arrivo, datemi 5 minuti.

La porta si chiude, vado allo specchio e mi rendo più presentabile.
Mi trucco e poi pettino i capelli che mi arrivano fino a metà schiena.
Tengo gli stessi vestiti, felpa e scarpe della Vans e jeans.
Esco dalla camera e vado nella hall dove mi aspettano gli altri.
Decidiamo di andare ad un sushi.
Usciamo dall'albergo, e nessuno di noi parla fino all'arrivo.
Ci sediamo ad un tavolo.
Come al solito Stefano fa l'esagerato e inizia a ordinare qualsiasi cosa ci sia scritta sul menu. Ordino qualcosa anche io solo per non fare presenza, anche se di mangiare non ne ho proprio voglia.
Giuseppe é seduto davanti a me.
Non mi guarda e continua a fissare il suo piatto.
Stefano inizia a sparare battute a cui Salvatore e Sascha ridono, per cercare di tirare su il morale.
Punzecchio il mio sushi per mangiarne un pochino, ma poi allungo il piatto a Giuseppe che solleva lo sguardo.
Incrocio i suoi occhi. Emettono tristezza.
Continuo a guardarli e anche lui fissa i miei.

[Giuseppe pov]

Martina mi allunga il suo piatto.
Io alzo il mio sguardo e incrocio i suoi occhi.
Sono rossi.
Tanto rossi.
Non pensavo di potere fare piangere cosi tanto qualcuno.
Di poter far cosí male.
A lei.
Alla mia migliore amica.

[Martina pov]

Riabbasso lo sguardo.
Voglio tornare in albergo.

Io: Io me ne vado.

Dico alzandomi dalla sedia mentre tutti e quattro si girano verso di me a guardarmi.
Arrivata in albergo entro in camera lasciando la porta aperta, che stranamente sento chiudersi.
Giuseppe.

G: Non volevo farti piangere..
Io: Non ho pianto.

Rispondo freddamente.

G: Lo so che hai pianto.
Io: No!

Questa volta urlo, mentre ancora qualche lacrima esce. Non sono ancora finite??
Lui su di me ha un effetto troppo potente. Divento piccola e indifesa.

G: Ti prego non piangere. Voglio solo parlare.
Io: Anche io. Perché non mi hai mai detto ciò che provi per me?
G: Avevo paura che tu non ricambiassi i miei sentimenti. Paura di distruggere tutto ciò che abbiamo creato.
Io: E perché ti sei messo con Valeria?
G: Non lo so.. Avevo bisogno dell'amore di qualcuno. E volerla tenere a bada dato che mi é sempre stata appiccicata. Avevo paura di chiedere il tuo amore.

Restiamo in silenzio entrambi per qualche minuto.

Io: Per favore. Posso solo abbracciarti?

Senza aspettare risposta corro da lui e gli salto in braccio, attaccandomi al suo collo e circondandogli la schiena con le gambe.
Lui mi stringe forte, premendo il mio petto contro il suo.
Io chiudo gli occhi e resto attaccata a lui.

Io: Voglio riflettere.

Gli sussurro nell'orecchio.

Lui mi appoggia per terra e io vado nel mio letto con ancora addosso i suoi vestiti.
Sanno di lui.
Hanno il suo profumo.
Porto il colletto della felpa sul naso tanto da poter avere tutta la sua essenza dentro di me.

[Giuseppe pov]

Sono felice che sia tornato tutto a posto.
E poi ha detto che deve riflettere.
Ho qualche possibilità.
Sono felice di essermi liberato di tutti questi pesi che avevo.
E con lei.
La amo cosi tanto.
Voglio baciarla.
Sotto un cielo pieno di stelle.
Prometterle che per lei ci sarò sempre.

...

[Spazio autrice]
Capitolozzz
Spero che vi piaccia.
Ciao, e lamponi a tutti
Perché i lamponi sono buoni.
E io stupida. Kiaooo

Non lasciarmi mai sola || VegasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora