3. Ricordi dell'estate

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Estate

Caro diario,

Oggi è il 22 luglio, ed è ormai da un mese che sono ritornata in America, a Phoenix, dove sin da piccola ho vissuto. Ci sono ritornata per passarci l'intera estate, insieme anche a un collega di mio padre con la moglie e i suoi figli Frederick di 15 anni e Wendy di 8 anni. In realtà con Fred ci conosciamo da quando siamo piccoli e con il tempo siamo diventati migliori amici.

Non ti scrivo molto spesso, infatti l'ultima volta è stata quando avevo circa 8 anni e le cose che ti scrivevo erano niente in confronto a quello che mi succede ora...

L'altro giorno si può dire che la mia vita sia cambiata. Ora ti starai chiedendo perché. Beh perché ho incontrato gli occhi più belli del mondo, anzi dell'universo. Vabbe forse ora sto esagerando, però erano veramente belli quegli occhi, ci ho visto una vita intera, emozionante e felice.

Forse sto parlando troppo di questi occhi e non starai capendo niente...ora parliamo di quello che è veramente accaduto.

Siamo scesi sulla spiaggia tutti insieme anche se il tempo non era dei migliori. I nostri genitori, infatti, avevano detto a noi ragazzi di non andare a fare il bagno poiché c'erano anche onde altissime. In effetti c'era parecchio vento quel giorno, ma ovviamente noi non li ascoltammo, e, alla minima distrazione dei nostri genitori, io e Fred ci tuffammo in acqua. Ci stavamo divertendo da matti, ma il vento ci aveva allontanato troppo dalla riva. Le onde ci travolgevano e poco alla volta ci allontanavano l'uno dall'altro, fino a quando entrambi non ci vedemmo a vicenda. Respirare era diventato faticoso e direi quasi impossibile, come anche rimanere a galla visto che le onde ti "assalivano". Credevo che non sarei sopravvissuta, avevo perso i sensi e non sapevo nemmeno dov'era Fred, fino a quando mi sentii prendere dalle braccia e mettere a sedere su un canotto o una barca. Non riuscivo a capire bene cosa fosse. Tutt'intorno sentivo delle voci che non riuscivo a distinguere; tenevo ancora gli occhi chiusi, non riuscivo ad aprirli. Non riuscivo a fare niente. Sentivo che venivo appoggiata sulla sabbia fredda. Non sentivo niente, solo il vociare della gente intorno a me che dicevano frasi del genere: cos'è successo? Chi è questa ragazza? ...E tra tutte quelle voci ho riconosciuto quelle dei miei genitori; si sentivano che erano preoccupati, che incosciente che sono stata. Loro mi avevano avvisato. Nel frattempo riesco a svegliarmi e subito i miei genitori mi vengono ad abbracciare.

MAMMA: Oh bambina mia, ma che hai fatto ti avevo detto di non andare in mare con questo brutto tempo.
IO: Mi dispiace mamma scusami tanto
MAMMA: Tranquilla tesoro, ti aspettiamo sotto l'ombrellone va bene? C'è qualcuno che vorrebbe parlarti...

Dicendo questo indica una figura dietro di me, e noto che è Frederick.

FRED: Ehi Carol mi dispiace tanto per quello che è successo, non avrei dovuto portarti in mare, avrei dovuto dirti no e rimanere sulla spiaggia con i nostri genitori. Mi dispiace amica.

Io l'ho abbracciato forte per fargli capire che non era colpa sua.

IO: Fred tranquillo, non è colpa tua. È soprattutto mia. Non prenderti la colpa, ormai è passato. Ma cos'è successo alla fine?
FRED: Ci ha aiutati quel ragazzo infondo, dietro di te

Mentre lo dice osservò un ragazzo dietro di me, così, dicendo a Fred che lo vado a ringraziare, mi incamminai verso di lui.

IO: Ehi, ti volevo ringraziare per quello che hai fatto poco fa. Ora probabilmente non sarei qui se non fosse per te. Quindi grazie ancora
X: Tranquilla non è stato un problema per me. È un piacere aiutare le giovane fanciulle belle come te.

Arrossii a quel suo commento ma cercai di non darlo a vedere

IO: Beh ci si vede in giro...
X: Ehi ehi bellezza posso sapere almeno il tuo nome? Infondo come hai detto tu ti ho salvato la vita
IO: Io ehm s-sono C-ca-caroline Watson

X: Bene Caroline io sono Andrew, Andrew Brown. Ci vediamo principessa

Dopo aver detto ciò se ne andò ma non prima di avermi lasciato un bacio vicino le labbra e io rimasi letteralmente paralizzata.

Credo di essermi innamorata.

Non credevo di amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora