Lunch Time.

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"Quando si è in compagnia di un ragazzo, che magari hai conosciuto per la prima volta, non hai neanche avuto il tempo di scambiarci due parole che..."

L'ultima ora stava per finire, la campanella sarebbe suonata a momenti e sia io che Lucky stavamo ridendo quasi come due persone che non si vedono da tempo, tanto da farci uscire le lacrime dagli occhi.
Le risate però vennero interrotte dalla voce squillante e insopportabile della prof. che ci richiamò: "Felicity mi fa piacere che fai sentire il nostro nuovo compagno a suo agio, ma ora devi smettere di ridere, grazie!" disse con un tono di voce pari a quello di un generale che da ordini ai propri soldati.
-"Certo professoressa, farò silenzio, scusi" dissi cercando di farle pena.
-"Sarà meglio, grazie" rispose poi lei, con un tono meno aggressivo e fastidioso.
(Lucky sobbalzò)
-"Scusami Felicity, non avrei voluto che ti riprendesse la prof. per..."
Il suono della campanella lo interruppe, non ebbe il tempo di finire la frase che si mise a preparare velocemente lo zaino, indossò la giacca e scappò via come un fulmine.
-"Dov'è Lucky?" chiesi con una faccia preoccupata a Shay.
-"Non lo so Felicity, mi spiace ma devo scappare mi racconti tutto sta sera, ci sentiamo, ciao!" aggiunse Shay, urlando dal fondo della classe per farsi sentire, nonostante io fossi a pochi passi da lei. Tutti erano scappati, io rimasi lì, immobile, pensando a quanto Lucky era stato così educato ad andarsene.
Uscii dalla classe con la testa bassa, e la tristezza mi travolse.
Appena fuori, quando misi piede nel corridoio, vidi piombarmi davanti Lucky.
-"Hey, ma chi ci fai qua? Hai dimenticato qualcosa?" gli dissi con voce stupita e incredula.
-"No, non ho dimenticato niente, sei tu quella che ho dimenticato di salutare" disse restando serio senza accennare nessun sorriso.
-"Ah, io?" ero stupita.
-"Sì, tu Felicity, perdonami ma non avrei dovuto andarmene così in fretta, me ne sono accorto e sono tornato indietro, ora sono qui!" mi spiegò Lucky con un tono di voce calmo e con un sorriso accennato.
Non sapevo che dire, rimasi immobile.
-"Hey, che ti prende?" mi chiede Lucky preoccupato, corrugando la fronte.
-"Ehm, niente, niente, allora ciao" dissi io tutto d'un fiato, senza né punti né virgole.
-"No aspetta, non andartene" disse rincorrendomi per pochi passi.
Poi mi fermò afferrandomi dalla mano.
Mi girai di scatto.
-"Che c'è?" azzardai a dirgli con voce dura.
-"Ti va di pranzare con me oggi?" mi chiese Lucky cercando di non mollare la mia mano. "Giusto per farmi perdonare" aggiunse poi.
-"Io sarei..." mi interruppe, "Ti prego, è solo un pranzo tra due nuovi compagni di classe, è un modo per conoscerci meglio, ti va?" cercò di essere persuasivo.
Intanto i bidelli cercavano si attirare la nostra attenzione per farci uscire, erano le h14:20 e la scuola era in subbuglio per noi.
-"Ce ne andiamo subito" urlò Lucky.
-"Allora?" insistette, "e va bene!" dissi sorridendogli.
Mollò la presa e ci incamminammo verso l'uscita, ringraziammo i bidelli per la loro comprensione e schizzammo via.
Ero felice, forse troppo da non potergli dimostrare al meglio la mia gratitudine per il suo favoloso gesto.
-"Allora dove ti piacerebbe andare a pranzo?" mi domandò.

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