The Called.

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"Aspettare è qualcosa di infinito, anche se
molte volte l'aspettativa che speravi
si rivela diversa... in
molti casi anche
difficile..."

Quella notte io e Lucky dormimmo in hotel. Non mi soffermai a pensare al giorno dopo, se mai avessi ricevuto quella telefonata, se avessi potuto avere un'occasione nell'ambito della moda.
Arrivammo a Torino in mattinata, Lucky mi portò in un fast-food a mangiare un panino alla veloce per poi doverlo salutare velocemente, perché sarei dovuta scappare al tennis per una gara che avrei dovuto avere il giorno dopo.
Passarono un paio di giorni e quella telefonata tanto attesa arrivò un venerdì sera verso le 8:00 P.M. quando quella casa di moda dove si era tenuto il mio provino mi chiamò per darmi la "brutta" notizia che purtroppo non ero stata presa, ma un signore che aveva assistito al mio provino mi contattò poco dopo per offrirmi un contratto per sfilare all'estero, subito pensai che questa sarebbe potuta essere un'ottima opportunità, ma volevo prima parlarne con Lucky, la sua opinione era la più importante, avrebbe determinato la mia scelta.
(Chiamai Lucky)
-"Ehi, tutto bene amore?" mi rispose
-"Tutto bene! Devo parlarti Lucky"
-"Dimmi amore, che è successo?"
Quel momento stava per trasformarsi in un'ansia pura. Dire le cose a Lucky era sempre stato facile, era un ragazzo umile, non si offendeva per poco aveva un carattere a dir poco perfetto, ma questa volta non ero sicura di come l'avrebbe presa...
-"Lucky ascolta, innanzitutto non sono stata presa, mi dispiace ma... ho a disposizione un'altra occasione che però comprende il fatto di lavorare alcune volte anche all'estero."
-"Mi dispiace amore, però hai visto ti si è presentata un'altra occasione, prendila al volo e non lasciartela scappare."
-"Lucky apprezzo il tuo entusiasmo, ma si tratterebbe di andare all'estero."
-"Sarei comunque felice per te. Lo desideravi tanto questo momento, non rifiutare quest'occasione per me, io resterò comunque qua, ci sarò sempre anche se distante starò vicino."
-"Il punto è che io voglio te vicino a me, sempre. Sai benissimo che non resisto senza vederti. Pensa andare all'estero chissà dove, basta io rinuncio." gli dissi schietta.
-"Non pensare a noi, pensa a te e al tuo futuro, amore devo andare, a domani."
(E Lucky staccò)
Non era più lui, quella voce non era quella che conoscevo, non poteva essere felice, io non lo ero, anzi.
Non gliel'ho ancora detto, non gli ho ancora detto quanto sia fondamentale averlo al mio fianco.
Quella sera la passai a pensare a come sarebbe stato lasciate la scuola, gli amici, la mia famiglia, la mia splendida città ma soprattuto Lui, ciò che più amo, non posso lasciarlo.
Riflettendo le cose sarebbero cambiate, così lontani il rapporto non sarebbe più stato lo stesso. Prima o poi sarebbe finita, ma non era ciò che volevo.
Il giorno seguente dopo un'intera notte di riflessioni, ne parlai anche con i miei e agendo d'istinto accettai quel contratto.
Era un sabato mattina e Lucky si fece trovare sotto vada mia, lo feci salire tanto i miei erano via per un po'.
Quando Lucky entrò aveva le lacrime agli occhi. "Amore vieni qui.." mi disse.
Lucky stringendomi in un abbraccio mi fece rendere conto che avevamo entrambi bisogno l'uno dell'altro.
-"Lucky ho accettato..." gli dissi scoppiando a piangere davanti al biondo.
-"Hai fatto ciò che speravo facessi, davvero!" mi disse stringendomi le mani.
Notai che non mi guardava negli occhi mentre mi rassicurava, era pentito della mia scelta, glielo si leggeva negli occhi.
Stava male quanto me.
Ad un certo punto entrambi rimasimo in silenzio, Lucky mi guardava e io lo fissavo piangendo sempre più.
Lucky si inginocchiò davanti a me..
-"Felicity ascolta non voglio vederti stare male, perché non approfittiamo di quest'occasione per vedere se il nostro rapporto va avanti nonostante la distanza?! Se durerà, e sicuro sarà così, allora non avremo niente da temere, anzi al tuo ritorno saremo più uniti che mai!" mi propose il biondo.
Forse Lucky aveva ragione, molte volte la distanza non separa ma unisce due persone ancora di più!

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