"Dirlo ai miei non era stato facile ma col tempo hanno capito che era ciò che volevo, avrei continuato gli studi in Australia, la mia vita sarebbe cambiata, mi sarebbero mancate molte cose dell'Italia: la mia faglia, i miei compagni, molte cose, forse troppe... ma sopra ogni cosa
Lucky."Sarei partita tra qualche ora è la nostalgia già si faceva sentire.
-"Come farò senza te per un mese e mezzo?" dico a Lucky tra un abbraccio e l'altro.
-"Passerà in fretta." mi da un bacio in fronte e mi sento morire dentro.
-"Lo spero. Se no ti metto nella valigia e ti porto via con me." ridacchiò
-"Dovrai averne una molto più grande allora" rise anche lui.
-"A parte tutto, fidati di me Felicity, un mese passerà in fretta, io sarò qui ad aspettarti, e quando tornerai saremo ancora più uniti di come lo siamo ora."
-"Sei un ragazzo d'oro, non cambierei niente di te, mi raccomando!" gli dissi
-"Farò il bravo e ti aspetterò intrepido per riempirti di baci" mi rassicurò.
Intanto arrivò mio padre alla stazione, mi avrebbe accompagnata lui in aeroporto, perciò quella sarebbe stata l'ultima volta che salutavo Lucky, prima di rivederci il mese prossimo.
Quel pensiero mi stava distruggendo ma trattenni le lacrime, baciai Lucky e frettolosamente salii in macchina, non volevo che mi vedesse piangere, era già abbastanza triste. Così anche mio padre salì in macchina e partimmo subito. Mentre la macchina avanzava mi voltai a guardare Lucky, lo vedevo sempre più lontano da me, fermo immobile fino a scomparire.
Arrivati in aeroporto, aspettammo che aprisse lo sportello per il check-in, dopo un paio di ore dovetti affrettarmi al Gate. Abbracciai forte mio padre e gli dissi che gli volevo bene.
Prima di imbarcarmi sull'aereo diretto per Sidney provai a chiamare Lucky, ma non rispose. Riprovai e riprovai fino all'ultimo secondo, poi fui costretta a spegnere il cellulare una volta salita sull'aereo. Quell'ultima chiamata mi fece riflettere molto, avrei risentito Lucky 24h più tardi, fino al mio arrivo ero sola e senza al mio fianco la persona che amavo.24h dopo atterrai a Sidney in Australia.
Presi il taxi e raggiunsi subito l'hotel dove alloggiavano tutti gli altri modelli della casa di moda.
La mia stanza era al 15esimo piano di un hotel a 5 stelle, dove avrei vissuto per un mese e mezzo. La camera aveva una vista spettacolare sull'oceano pacifico. La cosa strana è che mi ritrovai in una stanza con un letto matrimoniale tutto per me, questo cambiamento mi tiro un po' su anche se non del tutto.
In Italia a quest'ora era notte ma Lucky mi aveva promesso che sarebbe restato sveglio fino al mio arrivo qui in Australia, così lo chiamai.. ma ancora una volta aveva la segreteria.
Allora mi misi a letto, non ero arrabbiata ma preoccupata.
Il mattino seguente mi preparai e mi feci trovare nel giro di un'ora all'agenzia di moda, dove mi avrebbero spiegato tutto per le varie sfilate che si sarebbero tenute in diverse città dell'Australia.
La giornata sembrava non finire più, non sentivo Lucky da due giorni e mi mancava da morire.
Quella sera ritornai all'hotel distrutta, la cosa positiva era che avevo conosciuto ragazzi/e della mia età, anche loro lì per lo stesso mio motivo, così mi fermai un po' nella hall a fare due chiacchiere. Era quasi ora di cena è decisi di salire in camera per farmi una doccia e prepararmi, e così feci.
Ritornai in stanza e crollai.
La malinconia era troppo forte, eravamo entrambi nella parte opposta del globo, avevo lasciato una parte di me in Italia, il mio cuore era in Italia, tutto ciò che amavo era la.
Mi mancava tutto di lui: i suoi baci erano la cosa più bella, le sue carezze che mi facevano venire la pelle d'oca e il suo sguardo, i suoi occhi, la sua bocca erano qualcosa di meraviglioso.
Scesi nella hall, volevo distrarmi così mi sedetti su una poltrona bella comoda mi misi a gambe conserte e provai a richiamare Lucky, ancora niente, riprovai e riprovai questa situazione mi innervosiva tanto che lanciai il telefono per terra e feci il broncio.
I ragazzi che erano lì vicino si girarono tutti, ero in imbarazzo ma non gli diedi importanza ero troppo arrabbiata.
Ad un certo punto un ragazzo di distacco dal gruppo che poco fa aveva assistito alla mia brusca reazione e lo vidi venire verso di me. Era un ragazzo alto, bruno con profondi occhi verdi e un sorriso al quanto smagliate.
-"Hey, tutto bene?" mi domandò il ragazzo.
-"Si, non potrebbe andare meglio!" gli risposi con ironia.
Si chinò e raccolse il telefono che poco prima avevo lanciato a terra.
-"Questo dev'essere tuo..?" disse porgendomi il telefono.
-"Oh, grazie mille!" gli sorrisi.
Scambiai due parole con questo ragazzo, mi raccontò un po' di lui, della sua vita etc.. Mi è sembrato un bravo ragazzo con molti obbiettivi da raggiungere nella vita.
-"Si è fatto tardi, scusami ma è meglio che vada domani sarà un'altra lunga giornata." gli dissi mentre mi alzavo, intanto lo salutai.
-"Va bene, allora a domani."
-"A domani" gli dissi.
Ritornai nella mia stanza e ancora nn capivo come avevo fatto a non pensare per un secondo a quell'altra parte di me che stava in Europa.
Forse era la dolcezza di quel ragazzo, la semplicità con cui si era avvicinato a me per scambiare due parole, forse avevo solo bisogno di fare amicizia con qualcuno, non chiudermi in me stessa come avevo fatto appena arrivata a Sidney, pensando solo ed esclusivamente al biondo.
Avevo bisogno di una persona con cui passare il tempo e le giornate lunghe e noiose, forse era questa la soluzione per liberarmi dal mio pensiero fisso.
Lucky non lo sostituirà mai nessuno, è il mio unico..
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Meetings.
Fanfiction"Lucky, un semplice nome che appena lo si sente nominare può illuminare gli occhi di qualsiasi ragazza... Una semplicità unica, un fascino irresistibile ed uno stile ricercato; sono tante le cose che caratterizzano Lucky, ma la sua ironia ed il suo...