Surprise, Surprise.

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"I cambiamenti sono qualcosa di positivo,
anche se comportano molti sacrifici
ma soprattutto coraggio
e voglia di
cambiamenti.

Passò una settimana e Lucky non si fece sentire, mi mancava sì, ma non come quando avevo messo piede in Australia, di meno, forse a causa del continuo lavoro.
Sentivo i miei genitori ogni sera verso le 11:00 P.M.
Quella sera non mangiai neanche dalla stanchezza, così restai in camera a guardare la TV.
Sentii bussare alla porta e con passo svelto andai ad aprire la porta e mi ritrovai il ragazzo che avevo incontrato nella hall quella stessa sera.
-"E tu che ci fai qui?" gli chiesi sorpresa
-"Sono venuto a presentarmi" porse la sua mano verso di me. "Eric, piacere"
-"Felicity" ricambiai la stretta di mano.
-"Senti ti andrebbe di venire a cena con me?" mi chiese con un bel sorriso.
-"Scusami ma non ho molta fame" faccio spallucce.
-"Sono sicuro che appena vedrai il menù ti verrà fame" cercò di convincermi il ragazzo.
-"E va bene" esco dalla stanza e lo seguo.
Salimmo in ascensore, era un po' imbarazzante come cosa perché comunque lo conoscevo appena però di primo impatto mi sentivo che poteva nascere una buona amicizia.
-"Prima volta in Australia?" mi chiede curioso.
-"Sì" esclamo eccitata.
-"Per me no, è la 3ª, però la 1ª a Sydney" mi rispose.
-"Ecco siamo arrivati" mi disse e intanto le porte dell'ascensore si aprirono.
Non potevo crederci, Lucky era proprio lì davanti a me.
-"Ma che ci fai qui?!!" gli domandai stupita.
La faccia di Lucky cambiò improvvisamente da uno splendido sorriso ad una smorfia di disprezzo quasi.
-"Chi è lui?" mi domandò Lucky incuriosito.
-"Piacere Eric" disse il ragazzo porgendo la mano a Lucky.
Il biondo rimase impassibile, il suo sguardo no cambiò neanche di un millimetro, mantenne il broncio, si notava che qualcosa non andava.
Così mi misi tra Lucky ed Eric e li presentai: "Lucky questo è Eric, un modello, Eric questo è Lucky il mio ragazzo".
Dovevo parlare con Lucky a tutti i costi, così lo presi da parte.
-"Scusaci Eric, torniamo subito".
Presi Lucky per mano e lo portai in un angolo: "Bene ora mi dici che ti succede? Non sei felice di vedermi? Perché non mi abbracci?" gli feci tutte queste domande senza fermarmi.
-"Mi vuoi dire chi cazzo è quel ragazzo?" mi domandò il biondo per la seconda volta.
-"Te l'ho detto Lucky è solo un modello, come me, che ho conosciuto ieri sera nella hall, niente di più, è l'unico amico con cui ho legato fin ora, fidati di me, io amo solo te, non ti tradirei mai, dovresti saperlo, ma a quanto pare.." mi fermai, non avevo la forza di continuare, gli avevo dato abbastanza spiegazioni secondo me.
-"Non è che non mi fido è che vederti con un altro non è lo spettacolo più bello dopo che mi sono fatto 24 ore di volo per venire fin qui per farti una sorpresa, bel ringraziamento." mi disse e se ne andò.
-"Hey aspetta" lo presi dal braccio e gli dissi: " godiamoci questi momenti ora che sei qui, mi hanno dato stanza una stanza matrimoniale c'è posto per due, io e te, come eravamo in Italia lo saremo anche qui, sempre uniti ti prego." Dopodiché finii di parlare, ormai non potevo pregarlo di farsi passare subito l'incazzatura, così restai li davanti a lui,
immobile.
-"Accetto le tue scuse, ora scusami ma sono stanco e affamato" distolse lo sguardo da me e si diresse verso l'ascensore.
-"Aspetta.. ti va di venire a cenare con me e Eric in un ristorante qua vicino?" gli proposi.
-"No grazie, è meglio se vi lascio soli" affermò.
-"Dai Lucky, fallo per me.." cercai di convincerlo e alla fine accettò.
-"Eric, viene anche Lucky a mangiare al ristorante."
-"Perfetto!" disse Eric
-"Muoviamoci che ho fame, grazie"
Arrivati al ristorante Lucky iniziò a fare l'interrogatorio al modello, gli iniziò a chiedere vita, morte e miracoli da quando aveva messo piede in Australia quattro anni fa, fino all'altra sera quando mi aveva conosciuta.
Lucky era distrutto dopo un viaggio così lungo, perciò ci affrettammo a tornare in hotel dove ci fiondammo subito sul letto appena arrivati in stanza.
Ero contenta che finalmente ero di nuovo con Lucky, mi mancava sin dal primo giorno, dall'ultima volta che l'avevo salutato in Italia. Erano passate ormai 2 settimane, finalmente stavo vivendo quell'esperienza con la persona più importante vicino a me.
Lucky uscì dalla doccia e venne verso di me è mi disse: "mi sei mancata, scusa se prima non ti ho salutata come avrei dovuto, rimedio subito.." mi disse il biondo a voce bassa.
Mi abbracciò fino a togliermi il fiato, non lo volevo più lasciare andare. Quella sua assenza mi aveva distrutta ma è proprio in questi casi che capisci quanto una persona possa mancarti.

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