Scontro fra sovrani

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Dal piccolo antro, una donna vestita di luce si rese visibile.
Era bianca in volto e i capelli color avorio cadevano sulla sua veste perlacea con gemme opache incastonate.
I suoi occhi azzurri come il cielo mi scrutavano intensamente.
"Il suo spirito è invaso da un tarlo che lo pervade, che gli rode l'anima" disse avvicinandosi al Re.
"Lady Galadriel, quale piacere!" egli le andò incontro baciandole la mano elegantemente.
Appena capii chi fosse mi inchinai al suo cospetto.
"Salve umano, ho sentito la tua situazione e sono molto addolorata per la vostra perdita. Il suo sangue è sangue innocente, possa trovare la pace" disse lentamente con la sua voce angelica muovendo il volto triste verso l'alto, come se la stesse salutando dal cielo.
Io chinai il capo per ringraziarla e chiesi :"Dunque il re era stato già informato del rischio che correvamo?" Tranduil annuì portandosi le mani sull'addome per incrociarle fra loro.
"Avevamo visto il drago dalla torre ovest e ci siamo mobilitati, ma siamo stati troppo lenti.
Quando siamo arrivati, Smaug aveva già preso la montagna e tutti i nani stavano scappando.
Gli umani di Dale erano stremati, non abbastanza superstiti per una battaglia contro un serpente del nord. Non avrei mai rischiato la vita infinita e sacra di un elfo silvano per salvare un regno dominato dall'egoismo e dall'avarizia di un folle ormai sepolto nella sua stessa fossa. Così ho dato l'ordine di arretrare nei nostri confini"
"Potevate comunque darci una mano! Molti feriti non sarebbero morti con le vostre tecniche di guarigione!"
"La vita di un elfo vale molto di più di quella di poche migliaia di uomini" strinsi i pugni con la voglia di saltargli al collo perché tra quelle vite c'era mia moglie, ma una voce rimbombò nella mia testa.

"Avresti dunque il coraggio di attaccare il Re? Guardati attorno Bard, figlio dell'arciere, egli è accerchiato da guardie che sarebbero più che felici di riempire le vuote e fredde prigioni per puro divertimento personale" sussultai dentro di me dopo aver sentito quel suono rimbombare dentro il mio cranio.
"Siamo qui solo per chiedere un alloggio" implorai il sovrano.
"Non posso aiutarti umano" fece un gesto con la mano e le guardie attorno a noi ci afferrarono con forza per portarci via.
Sentii i lamenti di Gilda dopo che una guardia le aveva afferrato il braccio.
"Ehi fai piano!! E' una bambina!!" cercai di liberarmi dalla presa dimenandomi.
Riuscii a staccarmi e mi misi in ginocchio davanti a lei per abbracciarla.
Una volta nelle mie braccia, misi la mia testa vicino al suo collo e le sussurrai "Andrà tutto bene, nessuno ci farà male".
La strinsi più forte per darle un po' di coraggio, ma la guardia più muscolosa mi trascinò via da lei e mi ammanettò.
Sentivo le sue gomitate dietro la schiena, proprio sulle vertebre che mi incitavano ad andare avanti.
Avevamo ormai superato i primi gradini della grande scalinata, quando Lady Galadriel sussurrò una semplice sillaba rimanendo pur sempre immobile nella sua postura "No".
Ero confuso, perché aveva fermato le guardie e soprattutto cosa l'aveva spinta a contraddire l'ordine del re?
"Verranno a stare nelle mie stanze, portateli li e date loro da bere e da mangiare, fateli riposare comodamente, hanno passato tempi duri. Quest'oggi sarete miei ospiti. Gajoner leryea i fyria(*)".
La guardia muscolosa mi tolse le manette e ci condusse nelle stanze della dama dei boschi.

I due sovrani iniziarono a parlare.
"Io non capisco come mai ti sei affezionata a quest'umano. Puzza ed è insolente" iniziò il re una volta che io fui andato via.
"L'ho fatto proprio per questa ragione. La sua insolenza lo rende coraggioso e sincero, i suoi pensieri lo rendono impulsivo. Questi non è un uomo come gli altri, quello che ha passato lo ha spinto a tirare fuori il suo vero essere, i suoi istinti"
"Tu quindi consideri l'insolenza e una grande puzza dei pregi?" disse lui ancora confuso "Tu sei Lady Galadriel, Dama dei Boschi, regina di inestimabile bellezza, sono gli altri che dovrebbero adorare e venerare la tua persona, non tu, nel tuo splendore, a salvare loro dal destino che li attende. Non serve a niente dare agli umani perché morendo portano nel loro antro putrido e schifoso tutti i doni che abbiamo dato loro"
"Non solo gli elfi sono degni di ricevere doni e trovare pietà" disse la dama contrariata, ma allo stesso tempo pacata "Tu reputi ignobili tutti gli esseri viventi che hanno una vita limitata, ma ogni vita, mortale o immortale che sia, è sacra e degna di essere vissuta. Anzi, il fatto che la loro esistenza abbia un termine, li costringe ad apprezzare meglio ogni momento del tempo che hanno a disposizione. Noi a volte sottovalutiamo le emozioni e gli eventi della nostra vita perché tanto sappiamo che si ripeteranno almeno un'altra volta nel lento e lungo cammino del tempo.
Quest'uomo si ricorderà di questo momento anche in punto di morte e voglio che quando gli ritornerà alla mente, potrà ricordarsi e apprezzare la compassione e la pietà che gli abbiamo mostrato o meglio, che gli ho mostrato. Yeat chelca aranya(*)"
"Wana hyanwal(*)? Sarò pure freddo come dici, ma l'immortalità è un dono e il tuo modo di farla sembrare così insignificante mi insulta."

"Niente e nessuno mi ha cambiata, l'ho sempre pensata così e sono molto addolorata che tu, spettabile saggio, non capisca l'importanza di quest'uomo e non lo compatisca per le pene che ha passato. Egli avrà un grande futuro ed una grande vita a cui pochi riescono ad ambire. Sarà ricoperto di ricchezze e di onori e tutta la Terra di Mezzo canterà le sue gesta. Ora sta a te: scegliere di sostenere questo futuro eroe o cercare di opporti a lui ed essere ricordato come il cattivo nelle storie che le mamme racconteranno ai propri figli o come il mostro che non voleva il benessere dell'umanità solo per la sua mania di vedere gli uomini come esseri inferiori. Io ci penserei bene perchè, come hai ribadito, sei immortale e certe storie durano per millenni. Mara lòme haran Thranduil(*)"

"Mara lòme ilcala valier(*)" detto questo la Dama dei boschi se ne andò scendendo con eleganza le scale facendo rimbombare lo schiocco dei tacchi nei saloni immensi e si rifugiò nelle sue stanze.
Sul suo trono il re, invece, ancora infastidito dalla discussione, giurò a se stesso che avrebbe fatto andare via ad ogni costo quell'uomo insolente .
"Lui è solo un intruso" si convinse "Pagherà la sua negligenza".

Glossario:
In questo capitolo ci sono alcune frasi in elfico (Quenya) formulate direttamente da me, ora vi darò il significato di ognuna di loro:

Gajoner leryea i fyria = Gajoner libera l'umano.
Yeat chelca aranya= sei freddo mio re
Wana hyanwal =cosa ti ha cambiata?
Mara lòme haran Thranduil =Buona notte Re Thranduil

Mara lòme ilcala valier =Buona notte lucente regina tra i potenti

****SPAZIO DELL'AUTORE****

Ciao a tutti, grazie per aver letto questi capitoli, spero vi piaccia anche questo :)
Presto ne uscirà uno nuovo che è già in fase di scrittura.

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