Capitolo 4.

59 7 0
                                    

Consegno il compito senza dare importanza a quello che potrebbe pensare la prof.

Le ore successive passano più lente anche del giorno  precedente e il suono della campanella ci salva da quella tortura.

Torno a casa e il profumo della buona cucina di mia madre viene ad incontrarmi già quando sono sulle scale.
Con un rapido bacio sulla guancia la saluto la prima di concentrarmi sul pasto.
Accendo la TV e mi rassegno a non girare canale visto che ovunque c'è il telegiornale. Odio ascoltare le bugie con cui riempiono la testa della gente.

Riesco a comprendere la notizia sulla discussione che si ha nell'approvare i matrimoni gay.

Dopo questo ascoltato non sono più sconvolta dalle assurdità che la gente compie.
Perché dovrebbe essere vietato? Chi stabilisce cosa sia l'amore?
Amore è un qualcosa indispensabile per l'uomo, non ne può fare a meno.
E questo amore può essere trovato ovunque in qualsiasi persona ,non per forza nel sesso opposto.
La gente ignorante dice che non è una cosa normale, ma pensandoci chi stabilisce la normalità?
Nessuno.
La normalità è una cosa soggettiva.
Una cosa ci appare normale hai nostri occhi quando è qualcosa di già visto.
Soggettivo come la bellezza. Non ci sono regole da seguire per essere belli o meno.
E direi a tutti i buffoni che ci comandano che ci sono cose più importanti su cui discutere, come al fatto che al posto di camminare verso un futuro migliore, ritorniamo al passato. Davvero non odono le urla strazianti dei bambini? Non urtano contro quei muri che dividono intere città ? Non si pungono a quei fili spinati che spaventano la gente?
Sembra proprio di no,visto che non fanno nulla per dare una mano alla gente che continua a morire per colpa delle loro decisioni sbagliate.

Getto i piatti nella lavastoviglie sperando di non averli rotti e mi chiudo in camera.
Come ogni pomeriggio.
Aspetto semplicemente che il sonno si impossessi di me per impedirmi di pensare.
Di iniziare a far vagare i miei pensieri in argomenti assurdi.

Mentre fuori c'è gente a combattere la morte io sembro essere qui ad aspettarla.

Sto ancora dando la possibilità al tempo di strapparmi altri momenti.
Devo uscire e smaltire la rabbia che ho dentro anche se non ho idea da dove provenga.
Ho forse lo so ma non voglio ammetterlo.
Impedisco a una lacrima di scendere fin sotto l'occhio mentre infilo le scarpe.

Esco di casa senza dar retta alle urla di mia madre: " Dove vai a quest'ora?"
Socchiudo la porta trattenendomi nel non sbatterla e di non ribattere, ma assorbo la rabbia e in pochi secondi sono in strada senza meta.
Cammino a testa bassa evitando di incontrare sguardi.
La rabbia dentro di me è ancora presente, mentre penso a mia madre e a quanto si arrabbierebbe sapendo dove sto andando, facendomi la predica, ripetendomi quanto sia pericoloso andare lì. Ma non capisce, o gli adulti non capisco che la tortura più brutta è quella della violazione di provare emozioni e scoprire nuovi sentimenti.
Siamo adolescenti vogliamo vivere, vogliamo ballare tutta la notte a ritmo della nostra canzone preferita che parla tanto dei sentimenti che proviamo.
Vogliamo sentire la testa come staccarsi dal corpo.
Vogliamo spingerci al limite per sapere dove doverci fermare una seconda volta.
Vogliamo guardare le stelle per cercare di contarle tutte.
Vogliamo osservare i binari, i treni che vanno e vengono per non sentirci mai rinchiusi in una scatola.
Vogliamo scoprire il mondo, il suo lato migliore prima di scoprire quello negativo. E vorrei dire a loro di smetterla coi consigli del tipo "Goditi la vita" se poi c'è lo impediscono.

Prima che la testa inizia a ragionare i miei piedi già hanno deciso da soli che strada scegliere, e adesso mi trovo due passi al di sopra della linea gialla, che divide me è uno dei mezzi che possono contribuire a rendere la mia vita migliore, o almeno, come io vorrei che  fosse.
La stazione.

Mi piace venire qui, quando devo schiarirmi i pensieri.
Non vengo interrotta da nessuno proprio perché non conosco nessuno.
C'è un via vai di gente, volti completamente diversi che mi passano accanto cose se fossi invisibile. E preferisco che vadano
Così le cose.
Non riesco a pensare che neppure uno di loro possa guardare il buio che ho dentro. Potrebbero caderci dentro.

La lumière vertDove le storie prendono vita. Scoprilo ora