Dopo averci truccato è fatto i capelli siamo uscite di casa.
L'aria fredda mi colpisce come uno schiaffo in faccia durante tutto il tragitto fino a dove si terrà la festa.Dalla fine della stradina che porta alla villa già si sente la musica. Dalla finestra si vedono le luci accese di tutte le stanze e la puzza di alcol e fumo mi invade le narici.
Entriamo in casa.
Migliaia di ragazzi.
Il bancone della cucina pieno di bottiglie quasi tutte vuote, e sopra anche ragazze con ragazzi a baciarsi.
Nella moquette ci sono macchie, chissà chi pulirà dopo.
Qualcuno balla in modo sfrenato, chi barcolla per reggersi in piedi.
La musica mi stona e in un attimo Kristin è già sparita dalla mia vista.
Raggiungo il divano, occupato da un solo ragazzo dai capelli scuri e completamente vestito di nero, intento a scrivere messaggi.
La puzza in questa casa è insopportabile.
Ci sono i soliti della nostra gang :
Idy, che parla con un ragazzo. I suoi capelli sono così biondi d'accecarmi e la gonna non le copre praticamente niente.
Nik a flertare con una ragazza nuova con in bocca una sigaretta.
E gli altri intorno a un tavolo a fare uno dei stupidi giochi.
< Ci sei anche tu D.> con un sorriso caloroso si avvicina Jord.
<Ciao.> rispondo secca.
< Ti va qualcosa?>
< No, grazie.> faccio un finto sorriso.
< Puoi venire un'attimo con me devo mostrarti una cosa.>
< Ok.>
Mi alzo e lo seguo su per le scale dove sale e scende gente come in un hotel.
Arriviamo alla sua stanza e entriamo e lui si chiude la porta dietro le spalle.
Ce una puzza di alcol incredibile.
Mi volto quando notò che non accende la luce e riesco a vedere qualcosa solo grazie alla finestra che lascia entrare la luce dei lampioni in giardino.
Lui si avvicina, un po troppo.
< Che diavolo vuoi?> alzo un po' troppo il volume della voce per scavalcare quella della musica proveniente da sotto.
< Ehi bambolina non dimenticare che tra di noi c'è stato qualcosa.>
Mi stringe in vita.
< Stai scherzando vero?! Sei troppo ubriaco smettila.>
È vero tra di noi c'era stato qualcosa. Un bacio, ci eravamo frequentati per un po, prima di scoprirlo con un'altra a baciarsi proprio in una di queste feste.
Infondo sapevo che sarebbe successo, eppure gli lasciai prendermi in giro.
< Io me ne vado.> sono davvero seccata.
< Trova le chiavi, baby.>
< Sfondo la porta sbrigati. >
< Fa pure.>
Mi si avvicina di nuovo.
Sento il suo alito vicino alla faccia che puzza di alcool.
So che non succederà niente ma l'ansia inizia a penetrarmi.
< Allontanati Jod.>
Gli cadono le chiavi dalla mano e subito le afferro.
Le riesco a mettere in serratura nonostante le mani tremanti, mentre lui si stende sul letto troppo ubriaco.
Corro giù per le scale per cercare Kristen ed andare via da questa stupida casa e non metterci più piede.
La vedo subito seduta sulle gambe di un ragazzo che corteggia da tempo ma che lui non la degna nemmeno di uno sguardo.
Sono furiosa.
<Kristen andiamo, non ci torno più in questa merda.>
< Heiiiii, rilassati.>
Dagli occhi rossi capisco che è ubriaca.
Che diavolo le prende?!
Esco dalla casa e correndo verso il viale d'uscita.
Odio questo posto dal primo giorno in cui ci ho messo piede.<Ciao sono Jode, c'è una festa a casa mia, ti va di venire?>
Mi dice questo ragazzo con due piercing sotto il labbro inferiore, dagli occhi scuri e un sorriso perfetto.
<ehm, certo.>La sera mi recai li.
< Non credevo saresti venuta.> mi dice lo stesso ragazzo che mi ha invitata.
Sorrido appena.
< Vieni andiamo di sopra, qui c'è troppo rumore fastidioso.>
Mi prese per la mano e una scossa mi percorse la spina dorsale.
Andammo in camera sua e iniziò a parlarmi della scuola che frequentava, la sua passione per la musica e la band con cui suonava in garage.
Gli parlai poi dei miei interessi, i libri, quanto mi piacesse leggere e anche lui condivideva questa passione.
Poi mentre ero intenta a guardare i suoi poster al muro mi baciò.
Il sapore della sua bocca era fantastico. Il modo in cui mi reggeva la testa, mi mordeva il labbro. E poi si staccò, mi sorrise e mi accompagnò alla porta, quando dovevo tornare a casa. Ma a quasi metà viale ricordai di aver lasciato il cellulare in camera e ritornai.
Salii in camera e li lo trovai con un'altra. A fare la stessa cosa che aveva fatto con me poco prima.
Rimasi non so per quanto sulla soglia della porta prima di scendere correndo, tra le lacrime.
Il giorno dopo cercò di scusarsi e cose varie, lo perdonai finché non mi trovai davanti alla stessa scena.Scaccio via il ricordo risalente a meno di un anno fa.
Senza accorgermene avevo di nuovo le lacrime agli occhi per una persona che non ne meritava nemmeno una goccia.
Mi metto a correre per togliermi questi pensieri dalla mente.
Le vie sono disabitate e l'unico suono è la sola della mia scarpa sull'asfalto.
Gli occhi hanno smesso di lacrimare per il freddo, è ormai non sento nemmeno più il naso.Non so per quanto ho corso, e adesso sono vicina ad un parchetto, con solo qualche panchina.
Ricordo che con me ho quel diario, per svolgere il compito, e per tenermi distratta lo prendo dalla borsa.
Almeno così non potrò pensare al passato.
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La lumière vert
Diversos"E se sia possibile portare alla realtà quello che si vede solo chiudendo gli occhi? E se i sogni siano solo un mondo parallelo al nostro dove l'inspiegabile diventa la quotidianità?"