Capitolo 5

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*Parte erotica... avvertiti!*

Deglutii. Era stupendo, steso lì, supino, ammanettato alla testiera del mio letto, con gli occhi pieni di desiderio e la bocca semischiusa. Quella presenza silenziosa ed ingombrante era estremamente eccitante. Sorrise, -Non vieni a farmi compagnia, Koichi?- Rabbrividii, gli occhi chiusi. Il mio nome era così dannatamente sensuale pronunciato da lui! Lo raggiunsi in poche falcate, coprii il suo corpo flessuoso con il mio, m'impossessai delle sue labbra. Violentai la sua lingua con la mia, la costrinsi a partecipare a quel giochino umido e caldo, a quell'inseguimento senza fine perpetrato nelle nostre bocche. Scesi a baciargli il collo, lo riempii di segnetti rossi, succhiotti e morsi, la sua pelle bianca era ormai a chiazze. Ansimò, provò a muovere le braccia, le manette tintinnarono. Sghignazzai, salii a mordergli il lobo, -Non puoi scappare... sei mio, Lupin...- Annuì, in preda a brividi e spasmi quasi incontrollati, -Sì... sì, sono tuo... Koichi...- Lo baciai di nuovo con foga, gli slacciai in fretta la camicia, saltò qualche bottone, ma non me ne preoccupai. Leccai il suo petto ricoperto di peli scuri, mordicchiai qua e là, succhiai il suo ombelico. Si agitava, ansimava e mugolava senza freni, istintivamente allungava le braccia e allargava le gambe. Gli accarezzai le gambe, gli massaggiai le cosce, gli strinsi il membro turgido e umido, stretto nei pantaloni. Mi liberai di quell'inutile ostacolo e mi feci strada fra le sue mutande, sfiorai il turgore assoluto. Sussultò, -Koichi... Koichi...!- Sorrisi, tolsi la mano, gli sfiorai il petto, lappai il suo collo, gli sfilai la cravatta e la usai per bendarlo. Sorrise, malizioso, -Fai sul serio...-

-Ti spiace, Lupin?-

-No... mi piace, Koichi... e a te cosa piace?- Posai le mie labbra sulle sue e lo baciai, intrufolai la lingua nella sua bocca. La morse, sentii il sapore ferroso del sangue. Sghignazzai, intrufolai di nuovo la mano nelle sue mutande, sfregai il suo membro con forza. Protrasse il corpo verso di me, agitò le braccia, ansimò, gemette, -Koichi!-

-Non avresti dovuto mordermi la lingua, Lupin...-

-Dimmi cosa ti piace... mi farò perdonare...- Era malizioso, ma i suoi respiri erano rotti da continui ansiti, sorrise, ma la sua fronte era rigata da rivoli di sudore. Mi sollevai, mi tolsi i pantaloni e le mutande, li lasciai cadere a terra, mi alzai in piedi e gli andai vicino. Appoggiai il mio membro rigido contro la sua guancia. Sghignazzò, -Questo non è un dito, vero? Ho capito cosa ti piace, Koichi...- Voltò leggermente il viso, la bocca semiaperta...

Sobbalzai. Ero bagnato fradicio, il sudore mi imperlava la fronte e mi impastava i capelli. Guardai la sveglia. Erano le tre e dieci. Mi lasciai ricadere sul cuscino. Ero stanco morto, ma quel sogno mi avrebbe tolto il sonno, me lo sentivo. Chiusi gli occhi, cercai di rimettere in ordine la mia psiche frantumata e respirai a fondo per calmarmi. Il cuore mi batteva a mille, faticavo a stare fermo. Mi girai su un fianco, puntai gli occhi sulla finestra, vidi il cielo scuro tappezzato di stelle. Mi alzai, aprii la finestra e lasciai che l'aria fredda della notte invadesse la mia stanza. Tornai a letto, mi sommersi tra le coperte e chiusi gli occhi. I miei polmoni assaporarono l'aria pura della notte e alla fine mi riaddormentai...

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