Capitolo 10

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*Parte erotica "reale"... avvertitissimi!*

Mi fissò a lungo senza muovere un dito, come se fosse appena stato fulminato in un giorno soleggiato. Abbassai gli occhi e mi voltai. Volevo solo uscire il prima possibile da quella casetta da fiaba, dovevo allontanarmi il prima possibile da lui. Appoggiai la mano sulla maniglia, non ce la facevo più a stare lì. Mi ritrovai con la faccia schiacciata contro il duro legno della porta. Stizzito, mi voltai e mi ritrovai le sue labbra compresse contro le mie. Mi spinse contro lo stipite e mi ricoprì con il suo corpo. La sua lingua s'intrufolò tra le mie labbra senza quasi che me ne accorgessi, afferrò la mia e l'attorcigliò a sé con forza. Mi staccai dalla parete e lo condussi, alla cieca, verso la camera da letto. Con un sorriso malizioso, lo lasciai cadere sul materasso e ci andai sopra a cavalcioni. Lo baciai di nuovo, ma questa volta il gioco delle nostre lingue lo condussi io, contorsi le dita fra i suoi corti capelli neri. Mi separai senza fiato e gli slacciai la cravatta con mani tremanti, fissandolo e perdendomi in quegli occhi nerissimi e luccicanti. Sghignazzò, -Al miglior ladro del mondo tremano le mani, Lupin?- Rabbrividii, la sua voce maliziosa e accaldata mi eccitava. Lo liberai della cravatta e catturai di nuovo le sue labbra rosee e sottili, la leggera barbetta mi pizzicò il naso. Mi sfilò la giacca, mi afferrò per le spalle e ribaltò le posizioni. Mi ritrovai con la schiena premuta contro il materasso e i suoi denti contro il mio collo. Gemetti,

-Non si possono trattare così male i detenuti, Koichi...- Si fermò, si raddrizzò e mi penetrò con gli occhi, -Tu non sei un detenuto qualsiasi, Lupin...- Mi tolse la cravatta in fretta, mi sbottonò con foga la camicia, mi baciò con passione. Lo imitai e la sua camicia raggiunse la mia ai piedi del letto. Mi leccò il collo, le clavicole, il petto, morse i miei pettorali, succhiò la pelle che gli capitava a tiro, mi soffiò e leccò nell'ombelico. Inarcai la schiena e gli circondai i fianchi con le gambe. Gli finii di nuovo sopra e lo marchiai con succhiotti e morsi, sospirò quando gli sfregai un capezzolo con la lingua e gemette quando lo strinsi con i denti. Gli carezzai le cosce e massaggiai il membro turgido e stretto nei pantaloni. Glieli sbottonai e li sfilai, lasciandolo in mutande. Mi prese per i capelli e mi baciò, poi mi finì di nuovo sopra, mi tolse pantaloni e boxer in un colpo solo e si raddrizzò a guardarmi, mi studiò a lungo. Sorrise, -Nudo non sei poi tanto male, Lupin...- Sghignazzai, malizioso,

-Non posso dire lo stesso di te.- Grugnì, si chinò a frugare nelle tasche dei pantaloni. Prese delle manette e le usò per allacciarmi i polsi alla testiera del letto. Mi sorrise, malizioso, poi scese a mordicchiarmi l'erezione. Cominciai ad agitarmi, le manette tintinnarono mentre leccava con fastidiosa lentezza tutto il mio membro. Lo succhiò per un po', poi m'infilò dentro un dito e lo mosse dolcemente. Gemetti, urlai, -Koichi! Basta, basta...!- Sghignazzò, il mio membro ancora in bocca. Si raddrizzò e mi fissò, -Non ho ancora iniziato... vuoi davvero che mi fermi, Lupin?- Continuava a muovere il dito, andava sempre più a fondo. Scossi la testa, -No, no... comincia, Koichi... prendimi!- Salì a baciarmi, mi leccò le labbra e mi allargò le gambe. Senza spostare la bocca dalla mia, tolse il dito e si sfilò le mutande. Mi sfiorò l'apertura con la punta dell'erezione anche troppo presente e dura, poi mi penetrò delicatamente. Impazzii completamente, quella presenza ingombrante e immobile mi mandava in estasi. Mi protesi verso di lui, lo imprigionai fra le mie gambe, gli occhi fissi nei suoi e le labbra schiacciate contro le sue. Cominciò a muoversi lentamente e a fatica, le mie gambe lo ostacolavano, ma poi prese velocità e svincolò dalla mia presa. Afferrò con entrambe le mani la testiera e aumentò il ritmo delle spinte, usciva e rientrava in me con violenza e velocità, gemeva e si mordeva le labbra convulsamente. Mi strinse i capelli e mi guardò mentre ansimavo e tremavo fuori controllo, in preda a sensazioni mai provate prima... spostò le labbra sul mio collo e una mano cinse il mio membro rigido e iniziò a muoversi con foga su e giù, sfregò la pelle con forza. Urlai, in preda a dolore e piacere, ormai prossimo all'orgasmo, -Koichi!- Attorcigliò le gambe alle mie e spinse con più violenza, si svuotò con un grugnito soddisfatto in me e la mano gli si bagnò del mio seme. Si lasciò cadere sul letto, accanto a me, respirò a fondo, gli occhi chiusi. Sospirai, soddisfatto, senza fiato, mi chinai su di lui e gli sfiorai le labbra con un bacio leggero. Rabbrividii, confuso...il mio intimo era scosso da incredibili sensazioni contrastanti...

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