Ero riuscito ad addormentarmi sulla pigna di scartoffie che ingombrava la mia scrivania. Sentii qualcuno che mi strattonava un braccio, perciò aprii un occhio con un grugnito di disappunto, -Che c'è? Chi è? Cosa vuole?-
-Ispettore sono le cinque e mezza...-
-E allora? Cosa vuole, ragazzo? Non vede che sto lavorando?! Sono molto impegnato!-
-Ispettore, sono le diciassette e trenta! È stato lei a dirmi di dire al capo che sarebbe uscito un paio d'ore prima, stasera... mi ha anche detto di avere un impegno.- Mi rizzai a sedere, completamente sveglio. Mi liberai di un foglio che si era incollato alla mia guancia e mi alzai, -Ha ragione, mi ero dimenticato... grazie mille, ragazzo!- Infilai il cappotto e mi calcai il cappello in testa, mi diressi verso la porta con passo spedito. L'agente tossicchiò, -Non dovrebbe finire il verbale, ispettore?- Mi tirai una pacca in fronte. Non lo avevo finito, mi ero addormentato dopo la prima pagina riempita di parole scarabocchiate di fretta. Tornai indietro, -Ha ragione... uscirò appena avrò finito.-
-E il suo impegno? Ispettore, lei lavora troppo! Ieri sera c'ero, se vuole lo finisco io...-
-Cosa?! No, no, lei è fin troppo gentile... lo finirò domani, cerchi di coprirmi con il capo e gli dica che non riesce a trovarlo, sarà una scusa più che sufficiente.- Annuì e distolse lo sguardo mentre infilavo l'incompleto rapporto sotto un mucchio di altri fogli. Mi sorrise,
-Non ho la più pallida idea di dove si trovi il verbale...- Gli sorrisi e lo salutai con un fugace cenno della testa, poi uscii dal mio soffocante ufficio, percorsi tutto il corridoio in gran fretta e mi ritrovai all'aria aperta. Montai in auto e lasciai cadere la testa sul volante. Non sapevo cosa fare. Lupin era il mio chiodo fisso, sentivo la sua voce risuonarmi nelle orecchie, rivedevo continuamente il suo volto quasi scimmiesco... dovevo parlargli, trovarlo, chiarire. Ma come? Cercare il suo rifugio non sarebbe stato difficile, lo avrei trovato facilmente, ma poi? Ci sarebbero stati anche Jigen e Goemon, il che non era il massimo, volevo e dovevo parlargli da solo. Erano un terzo incomodo molto ingombrante e pericoloso. Avrei dovuto fissare una sorta di appuntamento in un luogo un po' appartato, dove saremmo stati soli, senza Jigen, Goemon e agenti. Rialzai la testa e accesi il motore. Decisi di andare a casa, lì avrei pensato al posto ideale per incontrarlo e anche ad un modo per contattarlo. Anche se lo inseguivo da anni ed anni non avevo il suo numero di telefono, che cosa assurdamente strana! Non trovai una briciola di traffico, ci misi meno di venti minuti ad arrivare a casa. Parcheggiai, scesi ed entrai in casa dopo aver salutato il mio amatissimo vicino. Lanciai le chiavi sul tavolinetto del salotto e chiusi la porta, facendo sparire la poca luce che era entrata fino a quel momento. Mi tolsi cappello e cappotto ed andai in cucina, avevo sete. Non accesi la luce, il buio mi rilassava e mi metteva in moto i neuroni. Aprii il frigorifero e presi una bottiglia di latte, ne bevvi un lungo sorso e la rimise a posto. Tornai in salotto e cercai, a tentoni, la piccola libreria dove tenevo le mappe di tutte le città che avevo visitato a caccia di Lupin. Sbuffai, stizzito. Non lo trovavo, accidentaccio. Sfregai la mano sul muro, dovevo trovare il maledetto interruttore della luce. La luce si accese anche se non avevo trovato l'interruttore, -Così si vede meglio, Koichi.- Sobbalzai e mi voltai, quella voce... era lì, infatti, seduto sulla poltroncina giallognola del salotto, una mano appoggiata ancora sull'interruttore e un ghigno soddisfatto a increspargli le labbra. Sorrisi, nervoso, -Che ci fai a casa mia, Lupin?- Non rispose. Si strinse nelle spalle e si alzò. Passeggiò per la stanza, guardandosi attorno con curiosità, -Non li hai scelto tu, i mobili.- Scossi la testa, -Come lo sai?-
-Suvvia, Koichi, ti conosco bene! Questo non è il tuo stile, troppo raffinato.-
-Molto gentile, Lupin... come hai saputo che abito qui?-
-Sono un ladro, so benissimo dove trovare quello che m'interessa.-
-Eri interessato anche al mio nome?- Si fermò al centro della stanza, davanti a me, ci dividevano solo pochi passi. Scossi la testa, -Cosa ci fai qui, Lupin?- Rimase immobile per lunghi attimi, poi si riscosse, come se si fosse appena svegliato da un lungo sonno. Annullò rapidamente la poca distanza che c'era fra noi e mi fissò dritto negli occhi. Rimanemmo in silenzio, reggevo a fatica quello sguardo stranamente serio, una serietà che non avevo mai visto nei suoi occhi. Mosse le labbra, la voce impercettibile, -Prendimi, Koichi...- Sgranai gli occhi, confuso... il mio intimo era scosso da incredibili sensazioni contrastanti...
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Rosa nera...
FanfictionSalve a tutti!! Nuova fanfiction su Lupin III... La "Rosa nera", un grosso diamante nero meravigliosamente intagliato... il ladro gentiluomo non può lasciarselo fuggire di nuovo... ma davvero lo vuole rubare per Fujiko? E se proprio quel diamante gl...