Oggi è il secondo e penultimo giorno di ospedale per Camila. E' questa la prima cosa che penso appena sveglia. Dannazione Cabello, come fai ad impossessarti di me in questo modo? Già mi hai preso il cuore, almeno il cervello lasciamelo. Che poi, se perdessi il controllo, prenderesti il comando?
Io con te, una volta già l'ho fatto. Chissà se te ne ricordi...
Comunque, non ho la minima intenzione di allontanarmi da lei e oggi glielo dimostrerò.
Finita la scuola esco a pranzo con le alte, alle quali chiedo consiglio su come comportarmi con Camila. Sono tutte d'accordo con me e con la mia idea.
-Qual è il miglior colore, secondo voi?- chiedo un consiglio.
-Dipende da quale fiore compri- Risponde Ally.
-Prendile qualche rosa. Un vecchio detto dice ''una rosa è sempre una rosa''.- Dice Dinah, completando la risposta della più grande.
-Io direi gialle, sono ricche di significato. In oriente significano gioia, amicizia e... amore platonico, ma di quest'ultimo significato non credo te ne importi più di tanto.- aggiunge Normani .
-Mi sembra ovvio- rispondo.
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Decido di incamminarmi verso l'ospedale. E' da pazzi, è dall'altra parte della città e ci impiegherò un ora di cammino per raggiungerlo, ma non volevo farmi accompagnare da nessuno, preferisco rimanere sola con me stessa per un po'. Ho bisogno di riflettere.
Lungo la strada, compro cinque rose gialle dal fiorista e le faccio legare con un nastro di raso color porpora, annodato in un fiocco perfetto.
-Una ragazza che compra un mazzo di rose... strano, di solito sono i ragazzi a fare gesti romantici.- Mi fa notare il fiorista. E' un simpatico ragazzo alto, che ha pochi più anni di me, o almeno penso. Sembra essere una bella persona e devo ammettere che anche il suo fisico non è da meno.
-Purtroppo non ho ancora trovato un ragazzo tanto gentile- Rispondo ironica.
-Sono 6,50 €- mi dice lui.
Frugo nelle tasche della mia giacca di jeans per cercare il denaro con cui pagare, ma mi accorgo di avere solo 5 €.
Notando il mio affanno, il biondo di fronte a me mi chiede:- Qualcosa non va, dolcezza?-
-In effetti, si. C'è un problema.- dico mostrandogli la banconota - mi manca un euro e cinquanta, devo averli persi lungo la strada e questo pezzo di carta è tutto ciò che ho. E non chiamarmi ''dolcezza''.- rispondo acida.
Ci pensa un po' su, poi continua-Posso chiudere un occhio, per questa volta-
-Grazie infinite- ringrazio, tirando un sospiro di sollievo.
-Chiuderò un occhio a patto che tu esca con me questo sabato sera.-
Cosa? Un perfetto sconosciuto che mi chiede di uscire con lui fra qualche giorno, ci mancava solo questo. Non posso rifiutare, altrimenti addio fiori.
-Accetti, Lauren?- mi chiede lui. Come diavolo fa a sapere il mio nome?
-Cosa sei uno stalker? Ascolta, va bene, uscirò con te, ma ora devo proprio...-
-Un ultima cosa- mi blocca lui - prendi il tuo cellulare.
Lo guardo un po' dubbiosa, ma scelgo di seguire la sua richiesta.
-342276903-
-il tuo codice fiscale?- Domando, come per schernirlo.
-Non proprio, è il mio numero. Ma se vuoi ti do anche quello.-
Le mie dita si affrettano a comporre il numero sulla tastiera del telefono -Non ce n'è bisogno-
Il ragazzo fa lo stesso, controllando il suo: -Non vedo nessun messaggio-
-Ora te lo mando- rispondo.
Qualche secondo dopo, il suo telefono emette due rapidi segnali acustici, per segnalare l'arrivo di due nuovi messaggi.
-Ci vediamo- dico, uscendo di fretta.
Mentre cammino, continuo a rimproverarmi sulla ''follia'' appena commessa. Dare il tuo contatto ad una persona con cui ti sei scambiata un paio di fiori, di cui non sai nemmeno il nome. Ma a proposito, come faceva a sapere come mi chiamavo?
Presa dalla curiosità, inizio a scrivergli un messaggio.
'' Come sai il mio nome? ''
Messaggio da <<Fiorista Sconosciuto>> ''Guardati il polso''
Giusto. Il tattoo con il mio nome. Me ne ero dimenticata, dopotutto ce l'ho solo da qualche settimana.
Completamente immersa in un mondo tutto mio, ci pensa il clacson assordante di un camion a riportarmi alla realtà. Alzo lo sguardo e mi ritrovo di fronte all'ospedale. Cerco la finestra della stanza di Camila tra milioni di vetri pressochè identici, differenziati solo dalle tende, quando la vedo, leggermente sporta dal davanzale.
Capisco che mi ha vista, così alzo una mano per salutarla, nascondendo dietro la schiena l'altra.
In risposta, Mila...( https://www.instagram.com/p/BBDgWUxskGP/?taken-by=laurenjauregui )

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Black and White
FanfictionHo pensato di scrivere LA MIA STORIA, (si, tutto questo è successo davvero) sottoforma di fanfiction. Lauren, due smeraldi, Camila, due perle di cioccolato. Due migliori amiche. Due vite. Un gruppo di amiche in comune. Una sola persona. Riusciranno...