19. Ho fame di te

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Fisso John sconcertata, cerco di calmare il battito, è tutto inutile. Ho gli occhi spalancati e aspetto una spiegazione ma lui sembra spaesato.

"Allora? Puoi spiegarmi?". Cerco di non assumere un'espressione inquisitoria.

"Ne possiamo parlare dentro?", chiede con tono autoritario. Annuisco e lo seguo nella stanza.

Aron è uscito un minuto fa, sembrava alquanto scocciato quando mi ha salutato.

"Ho fatto una cazzata e qualcuno non si è fatto i cazzi suoi", dice tutto d'un fiato dandomi le spalle.

Sembra indifferente mentre sistema la giacca nell'armadio. Come fa ad essere così tranquillo? Io rischio una crisi di nervi merda!

"Mi fai capire qualcosa?", ringhio con gli occhi infuocati di rabbia. Forse l'ho preso troppo a cuore, è evidente e la cosa mi preoccupa.

Mi guarda cupo, lo sguardo imperturbalile e per un attimo penso che stia per mandarmi a quel paese e cacciarmi dalla sua stanza.

Ma poi fa qualche passo verso di me, siamo una di fronte all'altro davanti al suo letto.

"Siediti", dice senza distogliere lo sguardo dai miei occhi. Faccio come mi dice, sa essere così intimidatorio.

In questo momento ringrazio il cielo di aver tagliato i capelli, per come sono nervosa avrei iniziato a sudare freddo. E poi a lui piacciono e direi anche a me.

John distrae i miei pensieri inginocchiandosi di fronte a me. Cosa diavolo sta facendo?

"Allora Ally, so che in questo momento sei preoccupata per quello che hai sentito al telefono e approposito di questo", dice porgendomi una mano.

Aspetta che gli restituisca il telefono, lo faccio e lui ricomincia a parlare.

"Ma ti assicuro che non è nulla di grave, me la so cavare molto bene in questo tipo di situazione. Non ci pensare più, stai tranquilla piccola", dice accarezzandomi una guancia.

Mi appoggio alla sua mano e chiudo gli occhi cullandomi nella meravigliosa sensazione del suo tocco. Annuisco e cerco di non contraddirlo. Non voglio litigare.

Sorride di rimando, credo che entrambi abbiamo bisogno di un momento di serenità, io dopo la vacanza stressante e il repentino cambiamento, lui dopo qualsiasi cosa abbia combinato.

Si alza mettendo fine a quel magico momento e mi lascia un po' delusa da sola sul suo letto.

"Allora signorina, hai pranzato?".

Cacchio, dopo l'incontro disastroso con John e le sue due pretendenti di ieri sera, l'improvvisa decisione di tagliarmi i capelli e la telefonata di John mi ero del tutto scordata di mangiare. E lui sembra averlo capito dalla mia espressione di colta in fallo.

"Ally sei dimagrita parecchio, lo sai?".

Alzo le spalle fingendomi indifferente. Alza un sopracciglio e si avvicina verso di me, mi porge la mano e dice:

"Vieni, hai bisogno di nutrirti". Che reazione esagerata, ma mi piace questo suo lato protettivo.

Prendo la sua mano e usciamo dalla camera. Ma c'è una cosa che ancora non capisco.

"Perchè mi hai portato nella tua camera?". Gli lancio uno sguardo furtivo mentre lo seguo fuori dal dormitorio.

"Avrai modo di scoprirlo un'altra volta. Ora la cosa importante è che tu mangi". Alzo gli occhi al cielo cercando di nascondere il divertimento.

Aspetta un attimo... a cosa si riferiva? Arrossisco e inizio ad arrotolarmi una ciocca ondulata di capelli intorno al dito, imbarazzata. John sogghigna malizioso.

Ricordati di amarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora