28. Da oggi ti proteggo io

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Ally

"Grazie Bart".

"Di niente signorina Allison", risponde Bart e fa la riverenza.

Sorrido. È stato davvero gentile a farci fare il giro del lago, anche perchè oggi era giornata di chiusura per le barche.

"Conosci quel tizio?", chiede John sorpreso.

Siamo appena scesi dalla barca e ci stiamo avviando verso la macchina dopo aver raccolto i residui del
pic-nic.

"Sì, era un amico di mio padre. L'avevo visto l'ultima volta qualche anno fa a Braidwood, poi si è trasferito qui".

John mi ascolta e poi si perde nei suoi pensieri.

Le coincidenze della vita. Non vedevo Bart dai periodi della casetta nel bosco con Ethan e i suoi amichetti bastardi.

Mi ha sempre coperto con mio padre quando mi vedeva con quel gruppo di coglioni andare alla casetta. Mi ha sempre coperto soprattutto con Rose. Se avesse saputo cosa combinavo mi avrebbe ammazzato.

Entriamo in macchina e mi aspetto che metta in moto, ma non lo fa. Guarda diritto davanti a sè per un tempo che mi sembra interminabile. Aspetto, aspetto e aspetto ma niente.

"Ehm...", provo ad attirare la sua attenzione invano.

Mi arrendo e accendo lo stereo, alzo il volume e "boulevard of broken dreams" dei Green Day si diffonde lentamente intorno a noi. Mi lascio trasportare in quel mondo a parte che è la musica.

Dopo alcuni minuti la canzone finisce e ne incomincia un'altra che non credo di conoscere.

"Oh cazzo Ally!", sbotta all'improvviso John facendomi sussultare.

"Che c'è?!", chiedo allarmata.

"C'è che sei magnifica, cazzo, e non so davvero come fai nè come farò io".

Quando sto per chiedergli a cosa si riferisca si volta di scatto e preme le labbra sulle mie facendomi spalancare gli occhi dalla sorpresa.

Sono sconvolta ma il calore delle sue labbra e del suo corpo vicino al mio mi fanno perdere completamente la ragione, chiudo gli occhi e assaporo il suo bacio.

Non ne avrò mai abbastanza di questi baci, delle sue labbra, del suo sapore. Delle emozioni che riscuote in me, di quello che si crea ogni volta che stiamo insieme.

Ormai fa tutto parte di me, lui fa parte di me. E non voglio cancellarlo mai perchè finalmente ho trovato il posto in cui sto bene, il mio posto. Lui.

"Perdonami...", mugugna contro le mie labbra.

Gli accarezzo una guancia, posa un palmo sulla mia mano e chiude gli occhi cullandosi del mio tocco.

"Oh, piccola...", dice, la voce bassa e arrochita che mi fa sciogliere.

Si avvicina ai miei capelli e ci passa in mezzo il naso inspirando ed espirando profondamente.

"Hai un profumo meraviglioso".

"Anche tu", rispondo chiudendo gli occhi e assaporando quell'attimo.

Noi due da soli, nella sua macchina, appena calata la sera, in tutta la tranquillità che ci dovrebbe essere spesso e volentieri in una coppia.

"Non rimanevo per così tanto tempo accoccolato ad una persona come oggi con te dai tempi in cui Helen mi portava con sè nei suoi viaggi in giro per il mondo e dormivamo insieme".

I miei lenti e armoniosi pensieri vengono sostituiti dall'immagine di un bambino indifeso, abbandonato da sua madre ad un destino crudele.

Scaccio il nodo che mi blocca la gola e trovo il coraggio di rispondere, la paura di fare un passo falso e oltrepassare i suoi limiti.

Ricordati di amarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora