Capitolo 4

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"Te l'ho detto io che non era ragazzo per te,tu non mi devi ma ascoltare"
Le frasi di Missy riguardanti Luca mi assillavano il cervello.
In fondo oltre alla mia era anche la sua migliore amica e beh,come dargli torto...
Il problema ero io.
Il problema era la mia testa.
Il problema ero io che non riuscivo a togliermelo dalla testa.
Già al solo pensiero che io e lui da quel momento non saremo più stati un noi mi salivano i brividi.
Mi salivano i brividi al solo pensiero di non baciare più le sue labbra,mi salivano i brividi al solo pensiero di non sprofondare più nelle sue braccia,mi salivano i brividi al solo pensiero di vederlo lontano da me è sempre più vicino a quelle oche che gli girano in torno.
Ne ero fortemente gelosa,ma godevo al fatto di sapere che lui era mio,mio e solo mio e loro? Niente.
Ma non potei fare di meglio.
Il peso dell'amore di stava schiacciando con i suoi problemi,solo perché avevo paura di affrontarlo,solo perché avevo paura di perderlo.
E pensavo 'lui non mi vuole, ed io continuo a baciarlo....però mi piacciono i nostri baci e se ci lasciamo non bacerò più...'.
Al solo pensiero l'ansia si prendeva possesso di me,la paura mi affliggeva e la confusione si faceva avanti.
C'erano le frasi di Missy,la paura di perderlo e beh...i miei ed i suoi sentimenti,o forse...solo i miei?
...È  FINITA...
Quel messaggio mi trapassò il cuore. Non volevo inviarlo,non fui io.
I nostri baci e i nostri abbracci così imperfetti e pure così perfetti,il nostro vicolo,i nostri ricordi,noi,era finito tutto. Da un giorno all'altro mi sentii persa,la persona che mi fece credere nell'amore,quello vero,fu la stessa che me lo fece perdere.
Fu la rabbia del momento,fu la paura,fu l'ansia,dovevo parlagli.
Tre chiamate senza risposta.
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I pomeriggi erano stressanti e infiniti a cause del cuscino sempre bagnato di lacrime amare. Passò una settimana prima di capire che in quel modo non potevo più andare avanti.
'Certo Sasha perché tu devi fare sempre la cogliona,tutto di fretta,tutto senza pensare.' Continuavo a ripetermi.
Eccolo. Ci separano solo pochi metri che assomigliano a migliaia di chilometri.
Eccole. Le oche gli girano in torno,lo baciano,lo salutano...come sempre,nessuna novità...aspetta...c'era la novità,non era più tuo.
La gelosia si ampliava dentro di me.
...EHI ASCOLTA VOLEVO DIRTI CHE A PARERE MIO DOBBIAMO PARLARE. CI SONO DELLE DOMANDE A CUI VORREI DELLE RISPOSTE E SONO STATA TROPPO AFFRETTATA A FAR FINIRE LA COSA.
NON VOGLIO CHE PER UNO STUPIDO MALINTESO DOBBIAMO MANDARE IN ROVINA UN'AMICIZIA FANTASTICA.- certo un'amicizia..-
NON DICO CHE DOBBIAMO PER FORZA RIMETTERCI INSIEME,ANCHE  SE RESTIAMO AMICI PWR ME VA BENE,MA DOBBIAMO PARLARE..
Non andava affatto bene,io lo volevo mio,non volevo un amico,volevo fargli il buon giorno con un cuore e la buona notte con un bacio.
<che vuoi sapere?>
Che voglio sapere? Voglio sapere perché cazzo mi hai lasciata andare via così,senza nemmeno provare a tenermi,senza chiederti il perché. Voglio sapere perché non rispondevi ai miei messaggi,perché non eri dolce e gentile come tutti gli altri,perché non ti preoccupavi,perché non diventavi geloso,voglio sapere perché mi hai lasciata andare via come una foglia d'autunno affezionata al proprio albero,ma che prima o poi dovrà varare e l'albero? E l'albero non fa niente,mentre a differenza tu potevi fare almeno qualcosa. Voglio sapere il perché. Perché tu non immagini quanto possa fare male.
I suoi messaggi erano anonimi,ma alla fine accettò di parlare.
Adesso toccava a me.

Come l'arcobaleno dopo un temporale_❄️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora