...puff.

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Era tutto perfetto.
Perfetto come l'Italia nel suo boom economico. Ma,non mi accorsi che tutto stava affondando,un po come quando il successore di Chruščëv mandò in rovina la Russia senza accorgersene. Ecco,ho dato l'idea.

Quella sera non ci furono altri baci,solo lunghe passeggiate,come sempre.
Mi potevo considerare la ragazza più fortunata,ero consapevole del fatto che adesso era di nuovo mio e che non me lo sarei lasciata sfuggire un'altra volta,ma ero consapevole che oltre ai miei  ci stavano anche i suoi sentimenti,quindi il terrore che non io ma lui potesse lasciarmi era sempre presente fra i miei avvertimenti.
I messaggi diventarono dolci e giornalieri.
Non passava giorno che non ci chiamavamo.
Non passavano minuti che io non sentissi la sua mancanza che sprigionavo in quelle semplici parole buttate al vento via cellulare.
Era Natale,il freddo invernale mi gelava la pelle,ma fortunatamente c'era lui,che mi teneva al caldo,con la sua dolce voce che non mi lasciava mai sola.
Nella mia casa si sentiva tutto ma non aria natalizia.
C'erano solo liti,poche persone,sorrisi falsi,ormai ero grande,quindi potevano svelarmi ciò che mi avrebbero regalato,ed io dovevo essere pure stupita anche se più che stupita era stanca,distrutta.
Era solo l'illusione di quello che si dovrebbe vivere a Natale.
I giorni passavano,l'aria sempre fredda,la tensione sempre presente e la stanchezza di tutto quella commedia che dovevo recitare ogni giorno sempre all'appello.
Missy era in vacanza e non aveva il cellulare. Ero sola.
Tutti viaggiavano,tutti erano in vacanza con là propria famiglia,felici per davvero.
Ero stanca,sola,arrivata al baratro.
Solo lui c'era,anche se non sempre.
Certe volte facevo uscire quella briciola di dolcezza rara che stava in me. Ma era ignorata.
I messaggi venivano visualizzati e non ricevevano una risposta.
Morivano in quelle freccine come la speranza appena esse diventavano blu.
Non capivo perché,stavo male,sola,mi sentivo stupida,idiota,una totale cretina.
Mi capitò una frase fra le mani.
"Sta arrivando capodanno è la tua occasione per finire il duemilaquattordici in una maniera fantastica e iniziare il duemilaquindici in una maniera stupenda,facendo andar via le persone di troppo dalla tua vita. ANNO NUOVO VITA NUOVA"
In effetti c'erano un paio di cose che te veni dentro da molto tempo poiché ero sola e non sapevo con chi parlarne.
"Ehi,ascolta ci sono un paio di cose che dovrei dirti e che dobbiamo chiarire. Sono molto confusa e tu ne rispondi ne cerchi di farmi svanire queste domande che mi tormentano l'anima.
Sai come sono,acida,odio e mi faccio odiare,sono fredda ma beh penso che come bello ying e yang ci sia una parte dolce in quella amara.
A volte questa dolcezza forma un buco fra l'acqua aspra nel mio cuore sorgendo in superficie per farsi vedere.
Io non capisco però perché nel tuo cuore in quell'occasione e l'amarezza che vince.
Sai che ti amo,ma voglio capire.
Perché se non ti scrivo io tu non mi scrivi? Solo perché non sono collegata? Pensa,magari aspetto solo un tuo messaggio per farlo o anche per farmi sorridere rendendo una giornata ying una giornata yang.
Non mi bevo più le tue scuse,voglio chiarire una volta e per sempre.
Ti amo ma ho un presentimento,per questo ho bisogno di una tua risposta urgente. Per favore non limitarti a visualizzare ma abbi anche le palle di rispondere"
Come non detto,il messaggio venne ignorato alla grande mentre il cuore si frantumava ancora una volta. Gli mandai un paio di messaggi,anche questi ricevettero solo delle freccette blu.
Pochi minuti dopo mi ritrovai a pensare dove avevo sbagliato ma poi capii,capii che quelle freccette erano già la risposta. Dopo aver cancellato tutte le conversazioni,decisi che era finita,sempre. Per sempre.
Che non m'importa va dei suoi occhi dolcemente color cioccolato,che non m'importa va più dei suoi abbracci rompi ossa,che non m'importava alle squallide parole anonimamente dolci che mi ripeteva,che non m'importava dei suoi baci,anche se erano la cosa per cui lo amavo di più.
Ma,ho scelto il 'per sempre' alle favole,quelle favole che vedevo sempre di più lontane da me.
Ero stanca di tutto quel teatro,ero stanca della continua falsità della gente,ero stanca di lui,perché era l'unico che sapeva farmi ridere come nessuno,l'unico con cui parlavo volentieri al telefono.
Mi rassegnavo ogni giorno di più che la musica fosse realmente l'unica ancora di salvezza a cui mi potevo aggrappare con la certezza che sarei andata oltre e così fu.
Non provai niente,neanche un po di dolore,forse perché il mio cuore era così fredda da non subire danni oppure viceversa,così abituato a subirli i danni che ormai c'era abituato.

Come l'arcobaleno dopo un temporale_❄️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora