L'incubo Capitolo 11

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Il piumone sapeva di lui,dovevo andarmene e denunciare il fatto alla polizia. Sempre più lentamente mi diressi verso l'uscita ma mentre scendevo le scale notai qualcosa che prima non c'era. Un biglietto pendeva dal soffitto...

Era un incubo.
Mi svegliai nel mio letto,con il piumone che mi copriva tutta,fino in fronte mentre la sveglia suonava le sei in punto. Cazzo,sembrava così reale che se ci pensavo mi salivano i brividi.
Guardai il cellulare,segnava le sei e un minuto,sapevo che non mi sarei riaddormentata così decisi di andare in cucina e con la scusa di essermi svegliata presto feci colazione.
Presi un toast e ci spalmai sopra della Nutella,accompagnato da una tazza di latte.
Fini prima del previsto e mi andai a preparare.
Sei e trenta ero perfettamente lavata,vestita è pronta per affrontare un altro giorno.
Decisi di mandare un messaggio a Jonny,volevo essere sicura che quello sognato la notte prima fosse solamente un incubo.
Io:buongiorno <3
Il cellulare suonò pochi minuti dopo
Jonny: giono Sky
Non perdi tempo a chiedergli come stava e se la sua stanza era tutta integra come sempre
Jonny:certo sky cos''hai oggi? Sembri strana
Sollevata da quel messaggio gli scrissi con un sorriso
Io:ti racconto a scuola,ci vediamo alla fermata
Jonny: a dopo
Erano le sette meno dieci e alla fermata si trovavano solo due ragazzi della mia scuola ma dell'anno superiore.
"Ciao" mi disse uno di loro vicino a me.
La sua altezza era vertiginosa e per quel che sapevo il suo nome era Marco,non sapevo più di tanto così cercai di ignorarlo mettendo le cuffie alle orecchie,ma non si arrese. Mi tolse una cuffia e si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi che tipo di musica stessi ascoltando,lo ignorai nuovamente strappandogli la cuffia dalla mano e ponendola nuovamente nel mio orecchio,così vedendo che non gli davo corda mi mise una mano sulla spalla,io mi scostai andandomi a sedere nella panchina occupata da un ragazzo che non conoscevo.
Lui si avvicinò e appoggiando le sue mani sui miei fianchi provò a baciarmi,ma istintivamente allungai i piedi e senza volerlo lo presi nei genitali forse troppo forte,mentre guardando l'orologio il tempo sembrava non voler passare,il mio cellulare segnava le sette e cinquantacinque quando vidi Ale arrivare con il uso illuminato dalla luce del cellulare.
La prima cosa istintiva che mi venne da fare fu corrergli in contro lanciandogli le braccia al collo mentre sprofondavo nel suo petto,lui mi strinse in vita e con una risata mi chiese cosa mi prendesse,nel frattempo arrivò il bus e durante tutto il tragitto gli raccontai del sogno rispondendomi che anche lui fece un sogno simile,la cosa mi sembrò un po strana ma non così strana da farci caso particolarmente ecco perché passai la giornata tranquillamente,incosciente del fatto che da lì a poco sarebbe successo una cosa più che brutta.
La nostra vita stava diventando un incubo e solo noi saremmo stati in grado di farla ritornare la bambina trasformata in lupo che era prima.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 12, 2016 ⏰

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