Il paesaggio avanza, verso di me, poi scompare, alle mie spalle. O forse sono io che avanzo verso di lui, e sono io che lo oltrepasso, lasciandolo dietro di me?
Prima erano stati i suoi occhi a raggiungere i miei? O ero io che avevo cercato il suo sguardo? Non so nemmeno questo, i nostri occhi si erano calamitati l' uno sull' altro ancora prima di incontrarsi. Ciò che so è che quello sguardo non era passato, come il paesaggio alle mie spalle. Ogni tanto, nel bianco abbagliante delle striscie laterali della strada, mi pareva ancora di intravedere qualche riflesso blu; quello stesso blu che mi aveva messo a ferro e fuoco non solo il cuore, ma anche la mente. Vedo, nel riflesso del finestrino alla mia destra, gli angoli della bocca alzarsi, collocandosi in un posto a loro quasi estraneo. Ma sono io? E questo è un sorriso? Inizio ad emettere suoni simili a una pentola a pressione, poiché cerco di trattenermi il labbro inferiore tra i denti: niente da fare, scoppio in una fragorosa e insensata risata! Noto l' autista che mi scruta furtivamente dallo specchietto retrovisore, allora mi alzo il colletto del giubbotto per nascondere il colorito scarlatto che nuovamente hanno assunto le mie guance, per la vergogna. Finalmente arrivata, aspetto mio papà in parcheggio: anche quando non ha niente da fare, riesce ad arrivare in ritardo. Sento una frenata brusca, alzo lo sguardo, salgo in macchina.
-Ciao!-
-Ciao.-
Non abbiamo nient' altro da dirci, perciò rimaniamo zitti fino a casa.
Accarezzo i gatti; loro si che mi vengono incontro con un po' di interesse, loro si sembrano volermi confortare dalla pesante giornata, o festeggiare con me per le soddisfazioni avute, con il loro strusciarsi sulle mie gambe, o con il loro buttarsi a terra, con le zampette per aria, mentre giocano con un filo immaginario.
Salgo le scale, a fatica, sotto il peso schiacciante dello zaino. Mia mamma apre la porta.
-Ciao, sei stanca?-
-Un po'...-
-Come è andata oggi?-
-Abbastanza bene...-
-Novità?-
Si! Ho incontrato una ragazza che mi ispira un sacco!
-No. Oggi a scuola siamo andati avanti col programma, non abbiamo niente di che.-
-Hai fame? Vuoi che ti prepari qualcosa?-
-No grazie, sono piena, oggi a pranzo mi sono presa un panino! Ah sai, oggi al conservatorio abbiamo prova...-
-Si dice sono sazia!-
-Massì mamma, mica sono a scuola!-
Entro in camera, mi chiudo la porta alle spalle. Sposto dal letto al tavolo, in un unico mucchio, tutti i vestiti che avrei dovuto piegare forse una settimana fa. Mi lancio, sul letto, prendo le cuffiette e accendo la musica. Poi, apro whatsapp. 171 messaggi in 13 conversazioni. Proprio in quel momento, Tiziano Ferro intona nelle mie orecchie: "Hai delle isole negli occhi"...
Ma chissenefrega.
Chiudo whatsapp e mi lascio cullare dalla musica.
E quel blu, mi torna in mente.
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All' Alba Dei Tuoi Occhi
RomanceA tutti capita, ogni tanto, di sentirsi fuori posto. C'è a chi capita più spesso, a chi capita di meno. E poi c'è la persona che, per quanto sbagliata possa essere, per quanti difetti e problemi possa avere, ci fa sentire al posto giusto anche nel m...