Chapter VII - Let's take us a break

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[Cat]

Ho chiesto a Jade di accompagnarmi a prendere un gelato, lei mi ha risposto di si, sono così felice.

Noto che Beck parla con Evelyn mentre Andrè e Tori sono soli in un tavolo.

Chissà cosa nascondono quei due, prendo due gelati, uno alla vaniglia per Jade e uno alla fragola per me.

Mi giro verso Jade ma non la vedo, anzi la vedo scappare. La raggiungo e le chiedo cosa succede.

Ho il fiatone ma non mi importa, i gelati sono ancora nelle mie mani, intatti.

«Jade che succede? MA TU STAI PIANGENDO?» la mora mi guarda con gli occhi rossi e io mi siedo accanto a lei.

[Jade]

«No Cat» le dico, ridendo amaramente e con un sorriso finto, ma spento.

«Sai sono così sbadata che mi è entrato un insetto nell'occhio e...» però non termino la frase, che Cat mi zittisce urlando «JADELYN WEST, POSSO ESSERE INGENUA MA NON SCIOCCA, QUINDI ORA TU MI PARLI E MI RACCONTI COS'È SUCCESSO!»

Io la guardo mentre scoppio in un pianto disperato, Cat non sa cosa fare e mi abbraccia fortissimo «vieni andiamo a casa» muovo solo il capo, per indicare un si.

Cat stava rischiando una sospensione per portarmi a casa senza permesso, era il minimo che le dovevo.

Ma non ho la forza per fare o dire nulla.

Arriviamo velocemente a casa di Cat, stranamente vuota.

Sam non c'è.

«Oh, Sam non c'è. Vabbè meglio per noi. Adesso tu vai a farti una doccia, ti sistemi il trucco, ti calmi, torni qui e mi racconti tutto» feci come mi aveva detto la rossa.

Entrai in bagno e mi guardai allo specchio, ero terribilmente frustata.

Per non parlare della mia somiglianza con un panda.

Che qualcuno mi porti una canna di bambù.

Dopo essermi sistemata ritornai in cucina.

Cat era lì e mi porse un bicchiere d'acqua.

«Jade...cos'è successo?» mi chiese gentilmente, accarezzandomi la schiena.

Cominciai a singhiozzare e le raccontai tutto «io ho v-visto Be-eeck baciare EVELYN» i singhiozzi non avevano intenzione di smettere mentre Cat strabuzzò gli occhi.

«COSA?» urla e io la guardo ferita «secondo te mentirei su questo» lei scuote la testa e balza in aria «facciamo una cosa, ora tu resti qua mentre io vado a scuola e giustifico la tua assenza» mi sorride e uno strano calore invade il mio petto.

Allora è questo che significa ricevere affetto?

«Lo faresti per me? Insomma sono sempre così cattiva e..» Cat mi interrompe di nuovo e scoppia a ridere «Jade, io non ho mai odiato nessuno e non lo farò ora, siamo esseri umani possiamo sbagliare!» la ringrazio e l'abbraccio, lei ricambia.

Si, mi serviva proprio.

Passano almeno due ore da quando Cat ha deciso di andarsene, mi sto annoiando e decido di andare a scuola.

Devo affrontare le mie paure, anche se sono dolorose.

Arrivo a scuola e la prima a venirmi incontro è Cat.

«Ehy Jade alla fine sei venuta» mi sorride, e io ricambio il gesto.

Mi sento chiamare, mi giro e mi ritrovo Beck a un palmo dal mio viso.

Il mio sguardo diventa vuoto, il suo colpevole.

Si gratta le mani nervosamente e poi mi fissa dritto negli occhi «possiamo parlare?» il mio cuore va in mille pezzi, come può dirmi una cosa simile?

Provo comunque a non lasciare che le mie emozioni prendano il sopravvento, soprattutto non lì e non con lui «no, di cosa dovrei parlare con te?» gli dico impassibile, come se non me ne importasse niente.

No, non è così.

[Beck]

Non vedo Jade da nessuna parte, chiederò a Cat se l'ha vista «ehi Cat hai visto Jade?» le vado incontro e lei mi guarda male, anche se continua a ridere «oh, ciao Beck, guarda lì c'è Evelyn, va da lei così le farai compagnia o forse vi sbaciucchiate, ciao» mi dice, accarezzando il suo peluche viola.

La guardo confusa «aspetta Cat, di cosa parli?» le chiedo confuso.

Lei mi fulmina con lo sguardo «lo sai» mi urla, andandosene via.

Passano due ore e ancora di Jade nessuna traccia.

Inizio a preoccuparmi.

Tutto ad un tratto si apre la grande porta della hollywood arts e vedo entrare Jade.

Sono così sollevato.

«Ehi Jade, alla fine sei venuta» le urla la piccola rossa, Jade sta per rispondere ma io la chiamo.

Forse mi sono avvicinato troppo, i nostri visi sono vicinissimi e noto solo ora gli occhi di Jade, quei meravigliosi occhi, diventare cupi «possiamo parlare?» le chiedo, ma lei mi guarda indifferente «no, di cosa dovrei parlare con te?» lo dice con tutto il disprezzo che ha in corpo.

Mi infurio a quella affermazione e la prendo per i polsi, portandola nello stanzino del bidello.

Lei si divincola tra la mia stretta «Beck lasciami mi stai facendo male» mi urla, dolorante, ma io non la lascio «dobbiamo parlare»
le ripeto, come se fossi un bambino cocciuto.

Lei fa una risatina ironica e abbassa la testa, sta pensando, lo so.

Poco dopo la rialza e mi fissa «e di cosa Beck? Sono stanca di soffrire, tutte le volte ti vedo baciare una ragazza e dici sempre -è stata lei a baciarmi- basta, io non posso più sopportarlo. So che poi me ne pentirò, ma è giusto per noi e per te, ognuno per la sua strada. Quindi è finita» quelle parole mi hanno ferito, ma so che ha ragione.

Mi gratto la tesa «è finita?» ripeto, più a me stesso che a lei «è finita» ripete lei e io non so cosa dire.

Poi sospira, prendendo la sua borsa, caduta un attimo prima per terra, e mi guarda uscire, mentre io sbatto la porta dietro di me «però ricorda che ti ho, e ti amerò per sempre» sussurra.

È così frustrante.

La sento accasciarsi per terra e appoggiarsi alla porta.

Sta singhiozzando, ma io non posso andare lì.

Non posso consolarla.

Sono vulnerabile.

Sono inutile.

L'ho fatta soffrire di nuovo.

Sono soltanto una merda.

~capitolo corretto il 14-08-18~

Bitter Love ||Bade||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora