«Beck tu, tu se vuoi puoi rimanere qui, non sei costretto ad andartene!» mi si illuminano gli occhi e guardo Beck sorridente.
I brutti pensieri se ne sono andati via, finalmente.
Ma a rovinare tutto è l'arrivo del padre di Beck.
L'avevo visto solo una volta, abbastanza da non ispirarmi fiducia e simpatia.
Era alto e muscoloso, nonostante gli anni, il viso squadrato e gli occhi nocciola, così simili a quelli del figlio «no Sophie, non se ne parla, ne abbiamo già parlato, lui viene a casa con noi» annuncia, lo sguardo ancora duro.
Non mostrava nessun tipo di sentimenti e mi chiedo perché, perché era così arrabbiato con Beck.
Sua moglie lo guardò abbassando gli occhi, chissà cosa doveva passare ogni giorno «ma» cercò di dire ma fu subito interrotta «non voglio sentire altro!» urlò.
Si avvicinò bruscamente a Beck e, dopo avermi guardato con uno sguardo di fuoco, lo prese per un braccio «non voglio ripeterlo più» sputò acido, guardando il mio ragazzo negli occhi.
Restituì il suo sguardo di fuoco e fissai Beck, impassibile, proprio come lo era suo padre.
Ma io riuscivo a scorgere la rabbia nel suo sguardo, riuscivo a vederla, anche in minima parte.
Beck tolse bruscamente la mano di suo padre dal suo braccio. «Papà, non voglio ripeterlo, vai a casa. Non verrò mai con te, mi sono creato una nuova vita qui, senza di voi, da solo.»
Sorrisi e guardai Beck, magari questo poteva rincuorarlo.
Suo padre, invece, non proferì parola e si girò verso la moglie «questo è il figlio che hai cresciuto Sophie, un fallimento» strinsi i pugni e lo guardai così male che, se avessi potuto, l'avrei incenerito.
Lui continuò a non proferire parola e alzò le sopracciglia, fissandomi «suppongo tu debba essere Jade» disse soltanto «la ragazza di cui mio figlio è cotto.»
Cercai di non fare caso all'ultima affermazione, ma il mio lato da fangirl prese il sopravvento.
Ero la ragazza di cui suo figlio era cotto!
Continuai comunque a sorreggere il suo sguardo «e lei deve essere il padre di Beck» cominciai, così coraggiosamente che mi feci paura da sola «il padre inesistente di Beck, molto piacere.»
Allungai una mano verso la sua direzione, con il grande disappunto di Beck, e aspettai che anche suo padre lo facesse.
Ma non fu così. «Non ho bisogno di stringere la mano ad una ragazzina di diciassette anni che si sente già vissuta» disse invece.
Ritirai la mano, non solo ferita nell'orgoglio, ma anche dalla vergogna.
Addio bellissimo coraggio di prima.
Cat e i ragazzi erano stati zitti per tutto il tempo e, probabilmente notando la mia figura di merda, ma di quelle che ti rinfacceranno a vita, presero a borbottare tra di loro «allora ragazzi....che ne dite di accompagnarmi a prendere dei Bible?» chiede Cat, rivolta verso tutti, che annuirono.
Non potevo che essere in debito con lei.
Di nuovo.
[Cat]
Sospirai e, tenendo ancora stretta a me la mano di Robbie, seguì i ragazzi fino al bar dell'aeroporto «non mi piace la gente che litiga, soprattutto tra padre e figlio.»
Tori ,sorseggiando la sua cioccolata calda, sorrise «pensate che dobbiamo sopportarci Beck e Jade litigare più di una volta al giorno, ci mancavano soltanto i genitori a completare il quadretto» rispose mentre Andrè le prendeva la cioccolata calda dalle mani «quella è mia!»
«Non più ormai» e se la bevve tutta.
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Bitter Love ||Bade||
Fanfic«Sono innamorato della Jade che ride, della Jade ironica e della Jade che mi minaccia con un paio di forbici. Ma sono innamorato anche della Jade vulnerabile, che arrossisce ad ogni mio minimo complimento. Sono innamorato delle tue mille sfaccettatu...