Michael ruggì di rabbia e, sguainata l'arma partì al contrattacco. Elis corse dietro un albero per nascondersi alla vista del guardiano ed estrasse una freccia dalla faretra. "Ora vedremo se siete davvero così forti come dicono" sibilò la ragazza fra i denti. David,invece, era sperso, sapeva che combattere era inutile, i guardiani neri sono praticamente imbattibili e questo si sapeva. Lui non era ottimista come Elis. Il guardiano si dirigeva imponente e rapido e David immaginava già la scena: Michael levava la spada e il soldato, scattante come una saetta, lo trafiggeva con la spada. Era colpa sua se il loro viaggio sarebbe finito ancora prima di cominciare. "Che cazzo fai lì in mezzo?" un urlo di Elis lo risvegliò come una secchiata d'acqua fredda. Le parole della ragazza traspiravano una mascolinità e una paura che dapprima lui non aveva notato in lei. Si guardò intorno per cercare un nascondiglio da cui potesse vedere ciò che succedeva e, magari, intervenire se necessario. Si nascose dietro un cespuglio. Se il guardiano lo avesse visto, tremante e debole com'era, lo avrebbe sicuramente attaccato e sarebbe stato ucciso ancora prima di sguainare l'arma. "Cosmo aiutaci" sussurrava e si sentì un ipocrita: lui non era un ragazzo "di chiesa", lui non aveva mai creduto all'esistenza degli dei, eppure ora ne invocava l'aiuto. Intanto, Michael arrivò a portata del guardiano il quale fece scattare la spada in avanti come un automa, talmente velocemente che David non riuscì a seguire il movimento del soldato con gli occhi; Michael schivò abilmente il colpo utilizzando la sua lama per deviare la spada del nemico e partire al contrattacco facendo ruotare rapida l'arma colpendo l'elmo del Guardiano con il pomolo. David sorrise della bravura del suo compagno e per un istante pensò pure che riuscisse a vincere. Ma un attimo dopo il cavaliere si riprese dal colpo. Con un calcio spinse via Michael e cominciò ad avanzare a spada levata. Michael indietreggiava piano. Era in difficoltà. Per fortuna il guardiano non si era accorto di Elis che, da dietro un albero, cercava di prendere la mira con l'arco. Il soldato si muoveva troppo rapido anche per una ragazza con l'occhio addestrato come Elis, ma il guardiano si sarebbe fermato solo dopo aver finito con Michael e allora sarebbe stato tardi, oltre che inutile, intervenire. David estrasse la spada. Avrebbe voluto dare il suo contributo, ma come fare senza farsi ammazzare? In quell'istante il guerriero fece un rapido passo verso Michael che per un attimo perse l'equilibrio e venne disarmato. La spada si librò in aria leggera e per un'attimo il mondo apparve fermo, dentro una bolla. Quando la lama si conficcò a terra con un sordo rumore, il mondo parve ripartire all'improvviso, Michael, che aveva osservato sconsolato il volo leggero della sua arma, si volse verso il guardiano, quasi come se si fosse ricordato in quel momento di essere sotto attacco, strinse le mani a pugno e scagliò un poderoso destro che ammaccò l'elmo al guardiano. Il mondo pareva andare più veloce. David esultò. Il soldato fece due passi indietro, due passi corti, la spada gli scivolò quasi di mano, poi, scattante come un fulmine, afferrò il collo a Michael sollevandolo da terra. Teneva la testa bassa, inclinata di lato, non guardava chi aveva tra le dita, guardava un punto per terra, con l'elmo che ballonzolava ad ogni scossone dato da Michael per liberarsi. La forza del cavaliere era impressionante. In quell'istante Elis sbucò dal suo nascondiglio e colse il momento, scagliò la freccia dritta verso la feritoia dell'elmo nero. La punta argentata di ferro uscì dall'altra parte del capo del soldato. La testa gli scattò indietro rapida, come se il collo fosse solo più una corda. Lasciò andare Michael. David sorrise e sentì il gusto della vittoria scivolargli sulla lingua, ma la sensazione non durò a lungo, il guardiano alzò un braccio e se lo portò al capo. Si levò l'elmo trafitto mostrando ciò che si celava sotto l'armatura: la testa del soldato era fumo, sottile vapore grigio che ringhiava e sbuffava dalla rabbia. Non aveva occhi, ma si poteva intravedere la bocca con il quale i Guardiani Neri parlavano, due file di denti brillanti e aguzzi, tra i quali scivolava della verde saliva viscosa. Il soldato nero lanciò via l'elmo e si scagliò di nuovo contro Michael che si lanciò sulla sua spada per riprenderla. Elis ora tirava frecce contro l'armatura del guardiano provocando tonfi sordi e sommessi. Il guardiano cercava di colpire Michael che, sdraiato sulla schiena, tentava disperatamente di difendersi tenendo la spada davanti a lui e cercandi di spingere via l'arma del nemico. David osservava la scena impotente, non sapeva che fare, per colpa sua Michael stava per morire e quindi spettava a lui fare qualcosa. Osservò i movimenti del nemico, la sua rapidità e la sua corazza, sembrava impenetrabile. Alla fine notò che da un fianco dell'armatura, nascosto sotto il braccio, coperto da una rete di spesso acciaio, stava posizionato un cuore grigiastro e raggrinzito che pulsava. David non era nemmeno sicuro fosse un cuore, ma di certo era tutto ciò che più di vivo c'era in quella creatura. "Forse è il suo punto debole" pensò, non ne era sicuro, ma una possibilità era meglio di niente. David non aveva altro tempo per pensare e, con la spada di bronzo elfico in mano, si lanciò in un grido di battaglia, attraversò la radura in fretta urlando a squarciagola. Il guardiano voltò la testa e il suo ghigno sembrò stupito. David arrivò in fretta senza lasciare al nemico il tempo di voltarsi e, con un colpo secco, trafisse la rete d'acciaio che sembrò sfrigolare e sciogliersi come il burro a contatto con il bronzo elfico della lama di David. La spada penetrò nel fianco del guardiano con la facilità con cui un ago buca la tela, e colpì il cuore del guardiano. L'arma rimase conficcata nel corpo del nemico ondeggiando tranquilla. Il Guardiano Nero rantolò e il vapore che lo formava cominciò a sollevarsi rapido, come il fumo si solleva veloce da un falò, poi cadde a terra l'armatura nera, vuota.
Tutto era accaduto così in fretta che David non riusciva a crederci. Elis gli corse in contro, gli diede una pacca sulla spalla congratulandosi con un occhiolino, poi soccorse il fratello il quale, nonostante lo scampato pericolo, si alzò furibondo e andò deciso contro David. "La prossima volta che nom guardi dove vai e ci ficchi dinuovo nella merda, tutto ciò che non ti fanno i nemici te lo faccio io a ceffoni." e si voltò, raccogliendo la sua roba e riprendendo il cammino. Elis guardò David con sguardo di rimprovero e compassione. "Non gli piaci" si limitò a dire e seguì il fratello.
Subito dopo, il silenzio che era calato sui tre ragazzi fu interrotto da un nitrito rabbioso. Il cavallo del guardiano aveva notato l'armatura nera accasciata al suolo e subito si era messo a correre in direzione della città. Michael si voltò con in faccia un'espressione di terrore e cominciò a rincorrerlo, Elis incoccò rapida una freccia e tirò l'arco fino alla guancia, doveva abbattere l'animale con un solo colpo o almeno ferilo ad una zampa in modo che per suo fratello fosse possibile raggiungerlo. Se lei avesse sbagliato il tiro Vorath sarebbe venuto a sapere che mancava un guardiano sul confine e avrebbe sguinzagliato sicari alla ricerca dei colpevoli.
Fece un respiro profondo e scoccò la freccia. Il mondo parve fermarsi dinuovo, c'era solo il silenzio, rotto dal sibilo che il proiettile produceva mentre infrangeva l'aria che lo separava dall'animale. La freccia concluse la sua traiettoria trafiggendo una zampa del cavallo che cadde a terra. Michael, raggiunto il cavallo, lo finì.
Cadde dinuovo il silenzio mentre Michael puliva la lama della spada e riprendeva il cammino. Elis fece un sospiro di sollievo. Camminarono solo più per poco tempo e raggiunsero una radura: "Ci accampiamo qui per la notte" ordinò Michael, "gli altri Guardiani sono convinti che qui ci sia uno di loro a fare la guardia, non verranno di certo ad assicurarsene, non almeno fino a domani". David annuì anche se incerto della decisione è subito si cercò un giaciglio. Michael scelse i turni di guardia, lui avrebbe fatto il primo e Elis il secondo. Non contò nemmeno la presenza di David, fece finta che lui non esistesse.
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MEHED "La collana dell'Angelus"
AventuraDavid è un ragazzo di diciassette anni, di ricca famiglia, che non ha mai visto il sole, perché il malvagio tiranno ha fatto coprire il cielo della capitale da spesse nuvole piovane. Ma un giorno il cielo decise che era l'ora di cambiare il corso de...