Capitolo 4

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-Cos'è un'altra prova?
-No, solo uno scherzo in stile star wars- e scoppiò a ridere.
-Ahahah, molto divertente- dissi con sarcasmo.
-Bene, andiamo avanti.
Ci condusse davanti ad una porta, dentro c'erano altre due porte.
-Ora dovete dividervi, spero sappiate come farlo.
In effetti non sapevo come fare a separarmi da Sara, però ci riuscii, e anche molto velocemente.
-Bravissime. Adesso dovete scegliere una porta ed entrarci.
Entrai nella porta di sinistra.
Dentro c'era un tavolo con sopra tre oggetti e un foglietto che diceva: "Scegli" e indicava gli oggetti. Gli oggetti erano la collana di mia mamma, il braccialetto del mio vecchio migliore amico e un giocattolo, un cagnolino dei cuccioli cerca amici con una ciabatta azzurra tra le zampine (il mio preferito).
"Scegli", dovevo scegliere tra quegli oggetti, facile, era ovvio che avrei scelto... il cagnolino giocattolo. Era quello che mi ricordava di più la mia vita.
Quando lo sollevai dal tavolo le pareti della stanza si sollevarono e comparvero dieci porte, tutte identiche. Immaginai di dover scegliere quella giusta dato che su tutte c'era scritto: "Sbaglia= muori". Rassicurante, no?
Mi concentrai, sentii dell'energia da cinque porte. Energia vitale, percepivo dove c'era un essere vivente.
Bene, ora dovevo capire quale era quella con più energia vitale. Ci riuscii dopo circa una decina di minuti.
Era la porta che avevo davanti. Entrai.
Dentro c'erano altre porte, per la precisione venti, ma la cosa più raccapricciante era che sul soffitto c'erano delle enormi spine, e il soffitto stava lentamente scendendo. Fra circa cinque minuti avrebbe toccato terra e mi avrebbe infilzata per bene. Ok, dovevo trovare la porta più velocemente.
All'inizio fui presa dal panico, ma poi capii che così non sarei mai riuscita ad uscirne. Chiusi gli occhi e immaginai di voler andare ad una festa, piena di gente. Però non mi ricordavo la strada. Non serviva, la gente faceva talmente tanto rumore da essere facilmente trovabile. I miei piedi iniziarono a muoversi da soli. Tuttora non so in quale porta sono entrata, avevo gli occhi chiusi, so solo che ci azzeccai.
Quando riaprii gli occhi ero davanti a molta gente, tra cui Leonardo. Non guardavano me, mi davano le spalle, circondano qualcuno che era il centro della loro attenzione.
Mi schiarii la gola più volte prima di riuscire a richiamare la loro attenzione. Leonardo si girò.
-Oh, Caterina, da quanto sei qua? Perché non ci hai detto che eri uscita?- chiese.
-Ma...
-No, non fa niente. Vieni, vuoi vedere il tuo amico?
Per la precisione, il mio amico era Luca. Non vedevo niente di strano in lui, ma a quanto pare qualcosa c'era.
-Immagino ti stia chiedendo perché lo fissiamo così. Be', è rarissimo che una persona riesca a uscire dalle stanze in così poco tempo. Ma, parlando di te, qual'è l'oggetto che hai preso dal tavolo?- mi chiese Leonardo.
Ce l'avevo ancora in mano, il cagnolino. Glielo mostrai. Lui lo prese e si mise a ridere.
-Davvero hai scelto questo?
-Sì- lo guardai male.
Me lo restituì.
-Tienitelo stretto, ti servirà per la prossima prova.
Sì mi servirà eccome, per...
No, sul serio pensavate che ve lo dicessi?



Se non l'aveste capito, il capitolo è finito...

...e dico sul serio sta volta.

Il Silenzio Dei Morti [Pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora