Capitolo 11

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Giulia
Mi svegliai di soprassalto, avevo la fronte imperlata di sudore. Per un breve e fantastico momento pensai di aver sognato tutto, ma poi notai di avere le mani e i piedi legati. Mi venne un tuffo al cuore, avevo ucciso una persona! Gli avevo succhiato il sangue! In quel momento sentii delle voci avvicinarsi.

- ... e ne ha quasi uccisa un'altra Leo! Non possiamo farla andare in giro così, come se nulla fosse- stava dicendo una signora.

-Ma non serviva legarla in quel modo, è pur sempre una ragazzina!- disse un uomo, Leonardo.

Sentii una porta che si apriva e un rumore di passi che si avvicinavano. Finsi di star dormendo.

-Secondo te si sveglierà prima o poi?- urlò la donna spazientita.

-Stai tranquilla Susanna, non c'è fretta-

-Ehi ragazzina svegliati!- gridò la donna scuotendomi.

Aprii gli occhi e mostrai i denti ringhiando.

-Pensi ancora che sia salvabile, Leo?-

-Certo, vedi in questo caso sei stata tu a infastidirla, ma prima era umana e ci stava ascoltando. Poi non ha tentato di slegarsi, ti ha solo guardata male- spiegò Leonardo con fare professionale.

-Non parlate di me come se non ci fossi- dissi.

Normalmente in questa situazione sarei morta di imbarazzo, ma si vede che quello strano essere aveva anche un lato positivo. 

-Slegala Susi- disse Leonardo

-Non se ne parl...- iniziò Susi, ma poi guardando l'espressione di Leo si convinse e iniziò a slegarmi.

-No! Potrei fare del male a qualcuno!- urlai io preoccupata.

Susanna mi guardò meravigliata. 

-Vedi Susanna, non ha intenzione di farci del male. Slegala adesso- disse tranquillo Leonardo.

Susanna mi slegò prima le mani e poi i piedi e io mi misi a sedere e mi guardai intorno.

Mi trovavo in una stanza di medie dimensioni, le pareti erano celesti, mentre il pavimento era verde, come se avessero voluto ricreare un giardino accogliente. Se era così, però, non ci erano riusciti per niente: un letto a castello di metallo con dei materassi malandati era accostato al muro, dei giocattoli rotti erano sparsi per terra e un enorme tappeto arancione tutto bucato ricopriva gran parte del pavimento.

-Che cosa... che cos'è successo?- chiesi guardando Leonardo negli occhi.

Era strano che riuscissi a guardare Leonardo in faccia, di solito mi sarei guardata le mani, imbarazzata, ma da quando ero diventata quello strano essere mi sembrava che la mia timidezza fosse sparita.

-Come di certo saprai, i lupi mannari sono uomini che si trasformano in lupi. Un lupo mannaro riesce a trasformarsi dal momento in cui scopre di essere tale, ma se non lo scopre prima di dodici anni, cosa molto rara, rischia di trasformarsi in qualcos'altro perché non sa controllarsi e non ha mai scoperto la sua vera natura. 

Invece i figli di un lupo mannaro e di un vampiro che sanno trasformarsi sono rarissimi -tuttora sono dieci, compresa te, in tutto il mondo-, ma può succedere ed è difficile scoprirlo prima che si trasformino per la prima volta. Il problema è che ognuno si trasforma in modo diverso e quindi è difficile insegnargli a controllarsi- spiegò Leonardo.

-Ma... quella persona a cui ho succhiato il sangue, sta bene? Non è morta, vero?- dissi preoccupatissima.

Susanna mi guardò male e disse :-Quella persona si chiamava Arianna e i suoi figli vengono oggi a vedere il cadavere-

La guardai spalancando gli occhi. Non ho ucciso nessuno pensai no, non ho ucciso nessuno, sta solo scherzando.

In verità sapevo che quello che aveva detto era vero, l'avevo vista morire, ma non riuscivo a capacitarmene. Non mi ero mai immaginata che avrei ucciso qualcuno nella mia vita.

Susanna vide la mia espressione e ne approfittò per farmi innervosire ancora di più.

-Vedi- disse sprezzante - non sei la ragazzina gentile e generosa che ti immagini, anzi, succhi il sangue alla gente-

-Susanna! Non siamo qui per questo- le urlò contro Leonardo.

-Volevo metterla alla prova- si giustificò calma Susanna.

Intanto io stavo cercando di trattenermi dal tirarle un pugno, non volevo darle la soddisfazione di vedermi perdere il controllo. Socchiusi gli occhi e strinsi i pugni intorno al tavolo, lasciandoci il segno delle mie dita.

-Brava- disse Leonardo sorridendo - adesso noi andiamo, ti faccio portare dopo le tue cose. Rimarrai qui per un po' di tempo, spero non ti crei troppi problemi-

-No, non fa niente- risposi io.

Leonardo e Susanna uscirono e io mi distesi per terra. Dopo un po' iniziai a piangere, pensando a quella povera donna con dei figli che avevo ucciso. Mi addormentai così, per terra.



Spazio meee

Scusate se non pubblico tutti i giorni, ma ho troppi compiti/verifiche/interrogazioni e non riesco a scrivere, vabbeh, ciaooo :D

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 12, 2017 ⏰

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