Capitolo 18

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Colonna sonora:
L. Einaudi - Nuvole Bianche

ARIA'S POV

Non mi aspettavo il suo invito, invito... Diciamo che sono stata un po' insistente ma comunque non pensavo che mi avrebbe fatto entrare.
Non ha detto molto, mi ha fatto segno con la testa di entrare, ha borbottato un "Accomodati, ti preparo un the?" Ed è schizzato in cucina senza aspettare una mia risposta quindi ora sono sola nel piccolo soggiorno.
C'è un piccolo divano bordeaux , un tavolino da quattro posti e una piccola credenza con vari bicchieri e piatti, probabilmente di famiglia, nell'angolo opposto all'entrata c'è un mobiletto con sopra alcune foto incorniciate. Riesco a riconoscere Harry in una foto più o meno recente, po c'è una ragazza pressoché dell'età del ragazzo e una signora molto somigliante a loro, direi la madre di cui Liam mi ha parlato. Tra le foto poste più dietro c'è ne una con la donna che tiene per mano un piccolo e sorridente Harry, avrà avuto circa cinque anni, e affianco a loro altrettanto sorridenti un uomo con in braccio quella che penso sia la sorella di Harry....ma la cosa che mi sorprende di più è proprio quest'ultimo. Ha un aspetto così familiare in questa foto, i suoi capelli, gli occhi verdi, le fossette è come vedere una foto di un cugino che non vedi da tempo
"Non ce la fai proprio a non ficcanasare eh?" Mi riprese il ragazzo con due tazze fumanti di The in mano "Non ce la fai proprio a non apparirmi alle spalle?" Incalzo io, e lui alza gli occhi al cielo di rimando.
"Siediti"
Sembra più un ordine che un invito cordiale ma scelgo di assecondarlo. "Mi dispiace..uhm eh..per averti urlato contro intendo" riesce a dire con qualche incertezza "Non sembri uno che si scusa spesso" provo a stemperare la tensione..."E comunque dispiace anche a me" esordisco mentre lui beve tranquillamente dalla sua tazza "Ti dispiace?" Eccolo. Quel ghigno del cazzo che gli compare in viso. Madonna le mazzate che si meriterebbe, però devo ammettere che non è niente male, tutt'altro. "Per la porta demente" continuo indicandola "L'ho sicuramente graffiata con le scarpe" dico sfoderando il mio sorriso sarcastico migliore
"Beh come hai potuto notare, essendo un'inguaribile ficcanaso rompipalle, non è proprio una reggia, soprattutto rispetto a quello al quale sei abituata" ora sono io a roteare gli occhi.
"Perché mi hai fatto entrare?" Rompo subito gli indugi "Intendo" provo a riprendermi quando lo vedo aggrottare le sopracciglia "Avevi vinto, mi avevi chiuso la porta in faccia, perché farmi entrare?" Spiego imbarazzata mentre mi pizzico le cuticole, evitando categoricamente il contatto visivo con lui. "Perché sei una squilibrata" prova a nascondere una risatina nella tazza "mi avresti bucato le gomme della moto o che so io" continua a punzecchiarmi..è irritante "Non ti avrei bucato le gomme...ti avrei aspettato sotto il portico per spaccarti la faccia" se vuole giocarsela sullo scherzo, assecondiamolo "Ma se sei lenta come la merda ahaha una vecchia col bastone mi prenderebbe prima di te".
"Oh non credo proprio" affermo sicura di me "Ti ho vista, ricordi?" Rispunta quel ghigno con tanto di fossette e sopracciglia alzate "Quindi ammetti che eri tu" l'ho fregato.
Sono troppo brillante.
"Si" asserisce con tranquillità, come se fosse la cosa più scontata e normale del mondo.
"Chi sono le persone nelle foto?"
Di colpo la sua faccia s'incupisce, diventa più triste. Mannaggia a me e alla mia boccaccia. "E poi dici di non essere una ficcanaso...comunque suppongo che mi darai il tormento fino a quando non te lo dirò, e poi ho la netta sensazione che tu sappia già quasi tutto quindi..." pronuncia queste parole molto lentamente, più del solito. "Perché lo pensi?" "Perché mi hai pagato la cauzione, prima fuori dalla porta mi hai detto quelle cose sul dolore e sulle persone care e....ultimo ma non d'importanza, non la smetti di fissarlo" dice alzando e dondolando teatralmente il polso col famoso tatuaggio.
Merda.
Provo a dire qualcosa ma sono abbastanza sicura che dalla mia bocca stiamo uscendo solo strani mugugni
"Tranquilla, te la farò breve" si aggiustò più composto sulla sedia, come per prepararsi ad affrontare un discorso serio "Eravamo una famiglia felice, io i miei e Gemma, mia sorella maggiore, poi mio madre morì in circostanze misteriose diventò difficile per la mamma badare a due bambini di 10 e 13 anni soprattutto da quando si è ammalata..." Si interrompe apparentemente per bere, ma so che è perché gli pesa parlarne "le medicine, le terapie, costano e tanto anche. Gemma lavorava e lavora ma non bastava, quindi iniziai a guadagnare qualcosa in maniera non convenzione, diciamo. So che è sbagliato e tutto..ma lei sta migliorando grazie a me e non posso smettere, non posso rischiare di perderla" ha un groppo in gola e sembra stia per piangere. Per un momento almeno.
"E tu?" Prova a riprendersi
"Raccontami della tua vita"

Angolo autrice:
Vi prego non uccidetemi!!😂😂
Non posto da secoli letteralmente ma ora sono tornata e vi prometto che sarò più attiva.
Ricordate di votare e commentare e grazie per la lettura :*

Chiara

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 06, 2016 ⏰

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