Capitolo 2

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Colonna sonora della Fan Fiction: Nuvole Bianche - L. Einaudi

Capitolo 2

Non so dove presi il coraggio, credo sia stata l'adrenalina o un riflesso del mio corpo che io non ho comandato assolutamente altrimenti non riesco a pensare alla lucidità con cui gli afferro il braccio per tentare di fermarlo ma un secondo dopo, senza sapere il perchè o il percome mi ritrovo a terra e quando alzo lo sguardo nulla è davanti a me solo l'incrocio di Pearl street completamente deserto e quasi buio l'unica luce data da un lampione che emana una flebile luce e l'insegna lampeggiante del Butch Restaurant che, ovviamente, è chiuso.

Ma che cazzo proprio oggi che mi hanno scippato sto posto di merda doveva essere chiuso? Mah la mia solita fortuna.

Ancora a terra e dolorante per la botta ho la lucidità di fare un piccolo resoconto delle cose che avevo nella mia borsa: sigarette, accendino, portafoglio (vuoto), trucchi vari e tamponi.

Insomma a meno che il mio ladro non sia un transessuale non gli servirà niente delle cose nella mia borsa...se non la borsa stessa che varrà una 100 sterline, ma essendo un regalo di mia madre non può fregarmene un po' di meno non averla più con me.

Per fortuna che avevo il mio iPhone in tasca, c'è tutta la mia vita lì dentro e non potrei mai perderlo; finalmente riesco ad alzarmi e ad accingermi a tornare a casa ma quelle immagini si ripetono nella mia testa lo strattone, quegli occhi, i suoi occhi, non riesco a non pensare a quelle iridi verdi come smeraldi, come foglie d'inverno appena bagnate dalla rugiada come due fondi di bottiglia levigati dall'azione del mare credo siano una delle cose più belle che abbia visto nella mia vita e non riesco a odiarle per quello che mi hanno fatto mi sforzo ma sono più forti di me, più forti di tutto e tutti.

Ma che sto dicendo? Non posso credere che sto dicendo ste stronzate, è l'alcool che parla per me...si dev'essere per forza così altrimenti non si spiega, non mi spiego; ma non riesco a spiegarmi neanche la perfezione che può annidarsi dietro dei semplici occhi anche se in verità quegli occhi sono tutto tranne che semplici.

Un po' barcollante apro la porta dell'appartamento getto chiavi e bors...a no non ho più una borsa, allora getto solo le chiavi sul mobiletto all'ingresso entro in camera da letto e mi butto a peso morto sul letto o forse dire stile sacco di patate rende meglio l'idea.

Riesco a malapena a levare la minigonna e il top che avevo per mettere una larga maglia che ho tutta l'intenzione di utilizzare come pigiama...nemmeno il tempo di poggiare la testa sul cuscino che i miei occhi si chiudono e casco in un sonno, ma non un sonno profondo, come il mio solito, ma un sonno tormentato che passa da momenti di dormiveglia a momenti di coscienza fino ad arrivare a momenti di sonno, anzi, di sogno; un bambino, un bambino solitario che al giocare con gli altri bambini preferisce guardare il cielo o il vuoto ma la cosa che mi ha toccato di più erano gli occhi di quel bambino, erano degli occhi verdi ma non normali occhi verdi, quegli occhi verdi.

Sono le 6.30 e il mio sonno tormentato lascia spazio a due occhiaie nere sotto i miei occhi e so che c'è solo un modo per avere un po' di pace.

Devo trovarlo, devo trovare quegli occhi, devo trovare lui.

Angolo Autrice:

Innanzi tutto grazie per aver letto anche questo capitolo, non sapete cosa voglia dire per me...vi piace quest'inizio di storia? Spero di si, per qualsiasi cosa commentate (anche per consigli) e aggiungete, se vi va, alla vostra biblioteca la storia per sapere sempre tutti gli aggiornamenti.

Grazie ancora.

Chiara

Let Me Love You || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora