11.

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Mi distesi a pancia in su sul mio letto, e composi il numero di Skylar.
Avevamo legato molto, lei veniva a dormire da me quasi ogni giorno e parlavamo tutta la notte, al buio. A volte io andavo da lei, ma non riuscivamo a dormire, perchè viveva a pochi metri dalla stazione centrale.
Una volta si è presentata da me alle tre del mattina, con un sacchetto pieno di ali di pollo piccanti. Era una ragazza strana, ma mi piaceva stare con lei.

Mi rispose dopo il primo squillo. Davvero insolito.

S:-Hey hey bellezza! Come stai?- Sorrisi.
-Tutto bene, tu?-
S:-Benissimo- Emise un gridolino acuto, che mi fece sobbalzare appena.
-Sono contenta-
Lei ridacchiò schiarendosi la gola.
S:-Comunque, sai che giorno è oggi??-
-Per la veritá no-
S:-Oggi è il primo dicembre-
Scossi la testa. Era senza speranza.
-Si grazie Skylar, ce l'ho anche io il calendario-
Lei sbuffò ridendo.
S:-Non ci arrivi proprio?-
-No-
S:-SOPHIE OGGI INIZIANO LA PAUSA!CAPISCI??-
Mi cadde il telefono dalle mani, e subito le lacrime mi bagnarono le guance.
Non parlavo quasi mai con lui, mi scriveva solo un 'ciao' di sera e poi spariva, senza rispondere. Ogni volta speravo di poterci parlare, ma mi illudevo. E faceva male.
Ultimamente lo facevano uscire con una modella, pagandolo.
Lo avevo saputo tramite una pagina di aggiornamenti, e le fan mi scrivevano ogni giorno parole di conforto, le stesse fan che mesi fa mi avevano offesa. Sospirai.
S:-Hey? Ci sei ancora?-
Mi asciugai distrattamente gli occhi, pensando a tutto quello che avevo passato negli ultimi mesi.
-Ci sentiamo-
Chiusi la chiamata, poggiando il telefono sul cuscino e prendendo il mio computer.
Infilai le cuffie all'interno di esso e feci partire la musica.
Ascoltai tutti i loro album, col volume al massimo, mentre scorrevo su e giú la rotellina del mouse distrattamente.
Quelle foto erano dappertutto, su ogni profilo, su ogni social.
Chiusi con forza il portatile, prendendomi i capelli tra le mani.
Mi alzai facendo cadere la sedia. Avevo voglia di urlare, di prendermi a schiaffi da sola. Di urlare cosí forte da mandare in frantumi tutte le finestre. Perchè era tutto cosí difficile? Perchè non c'ero io al suo posto? Perchè non ero ancora riuscita a dirgli cosa provavo per lui? Perchè riuscivo sempre a farmi superare dagli altri?
Colpii il muro con forza ripetutamente, finendo per farmi sanguinare le nocche.
-Cazzo-
Sbuffai raggiungendo il bagno per fasciarmi la mano e uscii di casa velocemente.
Chiamai nuovamente la mora.
-Skylar ti prego vieni qui, in fretta-
Mi tremava la voce, e avevo le guance calde.
S:-Che è successo??-
Mi sfuggí un singhiozzo e mi lasciai andare ad un pianto disperato.
S:-Arrivo-
Riattaccò ed io caddi sulle ginocchia, mentre singhiozzavo tremante.

M&G //Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora