12.

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Michael

C: Michael? Ti vuoi muovere? Siamo in ritardo per l'intervista.

Lo sento sbuffare. So che lui non ha la minima voglia di andare a fare quell' intervista. Le ha sempre odiate, infatti non risponde mai per primo alle domande. Fa solo espressioni indecifrabili.
Mi alzo dal letto svogliatamente e inizio a vestirmi, mentre di tanto in tanto fisso il telefono.
Non ci sono suoi messaggi. O sue chiamate. Non mi chiama piú su facetime per vedermi. Non mi scrive piú ogni sera, prima di andare a dormire. L'ultima volta che l'ho sentita è stato due mesi fa, per soli cinque minuti.
Mi manca, ma evidentemente io non manco a lei.
Mi metto il giubbotto ed esco dal minivan, respirando finalmente l'aria esterna.

Sophie

Appena iniziata la pausa sono venuti tutti e quattro a Cleveland, ma non ho voluto vederli. Avevo scelto che li avrei dimenticati, uno per uno. Avrei dimenticato l'assurda risata di Ashton e la sua allegria, che contagiava chiunque. Avrei dimenticato l'innocenza di Luke, e i suoi regali improvvisi, che la maggior parte delle volte erano peluche a forma di pinguino. Avrei dimenticato la dolcezza di Calum e la sua disponibilità. Avrei dimenticato le miriadi di emozioni che provavo quando Michael mi diceva qualcosa di dolce, i suoi gesti improvvisi, i suoi sorrisi. Avrei dimenticato tutto. Ma dirlo era piú facile che farlo.
Non ho ancora tolto le foto con loro, i poster, qualsiasi cosa che mi riporti ai momenti passati con loro. Perchè è cosi difficile dimenticare qualcuno?
Perchè non posso semplicemente voltare pagina? Sono sicura che loro l'hanno fatto.
Ma io sono debole.

M&G //Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora