La sveglia suonò fastidiosamente e desiderai solo di buttarla via e non rivederla mai più, ma mi trattenni.
Mi alzai, scocciata come non mai. Non sapevo il perchè ma non mi andava davvero di andare a scuola quel giorno, avevo un sonno che paragonato agli orsi in letargo non era niente.
Mi avvicinai al mio armadio e presi un paio di jeans strappati sulle ginocchia con una canotta nera e una maglietta bianca con un teschio. Mi piaceva quella maglietta, era simpatica anche se ad alcune persone poteva risultare tutt'altro che simpatica. Presi anche l'intimo e le mie vans nere prima di andare in bagno e fare una veloce doccia.
Mi asciugai e poi mi vestii. Mi venne quasi spontaneo andare nella stanza di Harry per svegliarlo dato che non lo avevo visto in giro. Ma poi mi rocordai che fosse a casa di Carly e semplicemente lasciai perdere scendendo al piano di sotto.
"Buongiorno." Salutai interrompendo mio padre e Anne mentre commentavano qualcosa osservando il giornale.
"Buongiorno cara, dormito bene?" Chiese Anne, premurosa come sempre.
"Certo, grazie e tu?" Le domandai, non volevo di certo risultare scortese.
"Bene, grazie. Sai Sharon, penso che tu debba vedere questo giornale." Sorrise verso mio padre che, contento, annuì passandomi il pezzo di carta che stavano così animatamente osservando.
New York ha detto addio ad una delle atlete più talentuose della lega giovanile: Sharon Wolf. I rappresentanti sportivi newyorkesi sperano solo che le associazioni di Miami non utilizzi il talento della giovane promessa per sconfiggere le loro atlete. Ma si sa, lo sport è una continua competizione.
Finii di leggere rimanendo a bocca aperta. Che diavolo significava?
"Cosa significa tutto questo?" Quasi sussurrai guardando mio padre. Non ricordavo che tra i suoi colleghi giornalisti ce ne fosse qualcuno intenzionato a scrivere roba su di me.
"Non ne ho idea tesoro, ma hai vinto molte gare, tra cui le regionali più importanti della nostra zona. È normale che il tuo nome sia almeno familiare ai più appassionati." Mi sorrise, fiero.
"Sono sicura che questa sera ti guadagnerai il rispetto del tuo coach soltanto guardandolo." Disse Anne con un sorrisone.
"G-grazie, ma non esageriamo. Sono solo una diciottenne." Dissi mangiando un croissant.
"Una diciottenne con una carriera molto promettente alle porte. Tra pochi mesi finirá anche quest'anno e avrai diciannove anni. E non penso che ci sia un'atleta che alla tua etá abbia in tasca gia così tante conquiste." Disse mio padre bevendo del caffè dalla sua tazzina.
"Grazie mille." Arrossii, non mi piaceva essere al centro dell'attenzione.
"Bene, io vado a lavarmi i denti e poi andrò a scuola. Cameron sará qui tra poco." Dissi alzandomi.
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FIRE |H.S|
FanfictionSharon si trasferisce a Miami con suo padre. Ama la sua nuova famiglia. Anne è una donna fantastica. Il suo fratellastro Harry è un bravo ragazzo, solo un pò riservato. Vi sembra tutto tranquillo e monotono? Aspettate di leggere.