Capitolo 6

56 6 1
                                    

SHARON'S POV

Era bellissimo sognare di trovarsi in un mare di zucchero filato. Era uno di quei sogni così belli che avresti voluto continuare per tutto il giorno, siccome sapevi non sarebbero mai potuti essere realizzabili.

Ma quando dimentichi di spegnere il cellulare di notte e di conseguenza la mattina qualcuno ti chiama facendolo suonare fastidiosamente...bhe la giodnata non potrebbe incominciare peggio.

"Pronto?" Sbottai, non m'importava di chi fosse. Gia stendere il braccio fino al comodino era stato troppo per me.

"Il buongiorno di vede dal mattino." Sentii Cameron ridacchiare.

"Sta zitto coglione. Che vuoi? Perchè mi hai chiamata nel cuore della notte?" Piagnucolai.

"Nel cuore della notte? Sei seria Sharon? Sono le dieci!" Rise Cameron.

"Oddio, ma non eri tu quello che dormiva fino a mezzogiorno?" Gli chiesi, scocciata.

"Si, ma questa mattina mi sono svegliato presto." Si lamentò.

"E cosa vuoi da me?" Mi lamentai anch'io coprendomi meglio con le coperte.

"Romperti le scatole." Rise.

"Cameron, non ti attacco il telefono perchè sono una persona educata." Lo avvertii.

"Va bene, ho capito. Non dovevi andare a cercare un abito da sposa per il matrimonio di Anne, con lei ed Harry?" Domandò e una fucilata di ricordi mi trapassarono il cervello. Cavolo! Avevo dormito troppo!

"Dannazione! Lo avevo dimenticato! Scusami Cameron, ci sentiamo più tardi, devo muovermi!" Balzai dal mio letto avvicinandomi all'armadio.

"Va bene va bene, ma non romperti nulla. Ci sentiamo, ciao!" E chiuse. Gettai il cellulare sul letto e presi dell'intimo pulito. Poi mi affacciai alla finestra per vedere che tempo ci fosse. Bhe, sole e caldo. Tanto caldo.

Presi quindi dei pantaloncini neri e una canotta bainca con su scritto un enorme 'OK' in nero. Presi le mie vans e mi diressi verso il bagno. Feci una doccia e uno shampoo veloci e mi vestii. Tornai in camera mia e infilai un cappellino nero. Li amavo.

Aprii la porta e quasi andai a sbattere contro Harry che era lì, ancora mezzo addormentato con la mano chiusa a pugno sospesa in aria. Aveva gli occhi ancora socchiusi e assonnati, i ricci spettinati e annodati, le labbra leggermente secche e meno rosa per via del sonno e le guance leggermente arrossate. Era davvero adorabile, sembrava un tenero bambino.

"Harry, sei ancora in pigiama?!" Esclamai.

"Shh, sta zitta. Perchè urli di prima mattina?" Chiese lui massaggiandosi le tempie.

"Di prima mattina? Harry è tardissimo!" Dissi gesticolando.

"Tardi? Sono solo le nove, rilassati." Mi disse strofinandosi gli occhi. La sua t-shirt bianca e i suoi pantaloni neri oscillarono quando si mosse sorpassandomi ed entrando nella mia stanza.

Si lasciò cadere sul mio letto poggiando la sua faccia nel mio cuscino ed emettendo uno strano verso.

"Cameron me la pagherà cara. Lo ucciderò." Mormorai.

"Cosa?" Chiese. La sua voce così assonnata e roca che risultò come un lamento adorabile.

"Nulla. Vado a fare colazione. Tu...bhe...hai intenzione di soggiornare qui?" Chiesi divertita.

"Scusami, di mattina non ci sto molto con la testa." Si scusò alzandosi lentamente e scendendo con me al piano di sotto. Sembrava uno zombie per come camminasse fiaccamente. E risi quando si lasciò cadere sul divano.

FIRE |H.S|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora