Capitolo 3

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Sky.
Se solo avessi potuto indossare i guanti ogni istante della giornata, mi sarei sentita più sicura. Per questo il mio armadietto era stracolmo di qualsiasi cosa fosse dotata di maniche lunghe... quanto più lunghe possibile.
Tirai l'orlo fino alle dita, tanto che la maglietta di cotone nero mi lasciò scoperta una spalla. Al primo anno sarei andata nel panico, se la gente mi avesse guardato la pelle. Adesso preferivo che mi vedessero la spalla, piuttosto che le cicatrici sulla braccia.

"Ha detto chi era? Scommetto che è Cameron Dallas. Ho sentito che è scarso in matematica, e se i suoi voti non si alzano, perderà la borsa di studio al college. Oddio, spero che sia lui. È così bello!"

La mia migliore amica, Lila McCormick, prese fiato per la prima volta da quando le avevo raccontato della mia seduta di terapia e delle ripetizioni che la signora Collins mi aveva affidato come lavoro. Con i suoi vestiti aderenti e quella parlantina, Lila era proprio Glinda la Strega Buona della Eastwick High. Fluttuava nella sua bellissima bolla, dispensando felicità, gioia e allegria.
Lila si mise in fila con il vassoio, e anche se l'odore di pizza e patatine fritte mi fece venire l'acquolina in bocca, la nausea mi impedì di prendere il pranzo. Il cuore mi batteva all'impazzata, mentre stringevo al petto il blocco da disegno. Non riuscivo a credere di essere davvero nella caffetteria. Lila e io eravamo amiche fin dai tempi dell'asilo, e l'unica cosa che mi aveva chiesto per Natale era stata la promessa di mollare la biblioteca e tornare al nostro tavolo nella mensa. Poteva suonare come una richiesta strana, ma non lo era affatto. L'ultima volta che avevo pranzato lì dentro risaliva all'inizio di maggio del secondo anno: il giorno prima che tutto il mio mondo crollasse. All'epoca nessuno mi fissava o sussurrava alle mie spalle.

"Chi è bello?"  Aria si inserì nella fila tra me e Lila. Alcuni ragazzi dietro di noi si lamentarono per la faccia tosta, e lei come sempre lì ignorò. Aria era la seconda delle due persone che si rifiutavano di trattarmi come un'emarginata solo per via dei pettegolezzi che giravano sul mio conto.
Lila raccolse i capelli rossi in una coda, poi pagò il conto alla cassa.

"Cameron Dallas. Sky darà lezioni private a un fortunato ragazzo, e scommetto che potrebbe essere lui. Chi vogliamo aggiungere alla lista di belli ma stronzi?"

La seguii al tavolo e vidi Aria guardarsi in giro, alla ricerca della combinazione giusta.

"Ethan Dolan. È uno stronzo, ma fa venire voglia di mangiarlo! Se farai lezione a lui, Sky, pensi di potermi presentare?"

"Presentarti a chi?" chiese Hanna.

Aria e Lila si sedettero e io esitati.
Hanna smise di sorridere quando si accorse di me. Lei era il principale motivo per cui non volevo tornare in sala mensa. Eravamo migliori amiche prima dell'incidente, e forse anche dopo. Era venuta a trovarmi tutti i giorni in ospedale e a casa durante l'estate, ma quando era iniziato il terzo anno e la mia popolarità era radicalmente crollata, anche la nostra amicizia aveva subito la stessa sorte... in pubblico, intendo.

"A Ethan Dolan." Lila picchiettò la sedia tra lei e Aria. Cercando di non farmi notare, mi stravaccai sul posto libero e appoggiai l'album al bordo del tavolo.
Le altre ragazzi presero a bisbigliare è una di loro ridacchiò. Dal mio rientro a scuola, non avevo ancora tentato di riavvicinarmi alla vita sociale. I pettegolezzi sul perché mi fossi assentata durante l'ultimo mese del secondo anno andavano dalla gravidanza alla riabilitazione, per arrivare al tentato suicidio. I guanti che portavo e la perdita di memoria non avevano fatto altro che gettare benzina sul fuoco. E ben presto, il falò si era trasformato in un incendio!

Lila continuò la sua spiegazione: "Sky darà ripetizioni a un ragazzo bello e stronzo. Stiamo cercando di capire chi potrebbe essere."

"Beh non tenerci sulle spine, Lila! Chi sarà lo studente di Sky?" 

Together. ||Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora