21.Affetto altrove

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•Cosa c'é?! Sono impegnato finiscila di inviarmi messaggi, ti ho dato il mio numero per le lezioni non per chiaccherare•

"Mah... Ho troppo bisogno di parlare. Ora scrivo a Matthew"

•Hey, sono Caty• é online, ma risponde dopo un po'.

"Rompo cosí tanto i coglioni?"

•Bellezza, come va?•

•Domanda alternativa? Tu piuttosto?•

•Beh, tutto normale. Come mai mi hai scritto?•, ci mette sempre dei minuti a rispondermi.

"La tragica domanda"

•Ho trovato il tuo numero e niente, ti ho scritto•

"Niente male Caty come balla."

•Hai fatto bene. Ti va se ogni tanto uscissimo? Cosí mi racconti cosa non va!•

"Mangio una merda se vuole davvero uscire per ascoltare i miei problemi..."

•Certo•, rispondo.

•Domani?•

•Pomeriggio va bene?•

•Si, vengo io alle 4 a prenderti.•

•Oh ehm, non abito piú lí... Ci incontriamo in centro, ok?•

•Si, ora devo andare. Ciao Caty•, scrive mollando lí anche un insignificante cuoricino.

23.00, non so cosa fare. Che noia tremenda. Forse é meglio che mi metta a letto, anche perché ho mal di testa.
Mi addormento.

-

9.00, oddio é prestissimo. Decido di restare a cazzeggiare ancora un po' a letto. Sta notte ho sognato Derek, eravamo in spiaggia... Che voglia assurda di riaverlo con me, delle sue carezze...

"Ora capisco il perché delle mutandine bagnate!"

Quanto mi manca. Mi vesto e scendo, o mi viene il magone a pensare a lui.
Sta sera penso che andró da Haylee, mi manca, devo raccontarle delle cose e soprattutto non ho intenzione di distaccarmi da lei.

9.31, che precisione, dev'essere Scot.
Apro, si é lui con un altra delle sue maglie nere che sembrano tutte identiche. Lo vedo piú triste del solito oggi, ma non ci faccio tanto caso perché lui sembra sempre o stanco, o incazzato col mondo, o giú di morale.

Mi fa semplicemente la lezione di matematica senza parlare mai d'altro. Dopo un'ora precisissima si alza e si avvia alla porta: <<Oggi non scrivermi che ho da fare, grazie!>>

<<Tranquillo anch'io>>

<<Ah davvero? E che fai?>>, mi domanda con aria strafottente.

<<Da quando ti interessa quello che faccio?>>, gli sorrido e alzo le sopracciglia.

<<Tranquilla non mi frega, a domani.>>, si volta e mi saluta.

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