capitolo 12

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Mi sveglio di soprassalto, ho appena fatto un incubo che purtroppo è reale..
Sono un essere innaturale, un errore e oggi purtroppo dovrò tornare a casa dai miei genitori adottivi, come dovrei comportarmi?

Mi giro dall'altra parte del letto e noto che Hunter si è già alzato, dovrei alzarmi anche io.

Piano piano mi alzo, vado in bagno e mi do una rinfrescata.

Esco dalla camera di Hunter e scendo in cucina, mentre cammino accendo il telefono e noto che ho un sacco di chiamate e messaggi persi, soprattutto di Axel e Nate, probabilmente Aut ha avvisato i miei che sarei rimasta da lei un altro giorno..

È davvero troppo tempo che non sento i miei migliori amici, oggi dopo aver parlato con i miei andrò a salutarli.

Entro in cucina e saluto Calipso, Nathan e Hunter.
I primi due rispondono allegramente mentre Hunter mi ignora e mi supera diretto chi sa dove.
Ma che ho fatto?

"Niente cara, è lui lunatico.."
Mi giro verso Calipso che mi sta sorridendo.

Forse ha ragione lei, insomma, chissà da quanto si conoscono..

"Precisamente 5 anni!"

Ma che...?

"Non preoccuparti, leggo nel pensiero!"
"Oh.. è il tuo potere?"
"Sì!"
"fantastico! Dove sono Aut e Jordan?"
"Aut a scuola e Jordan al lavoro."
"bimba io devo andare, ho degli impegni a scuola!"

Nathan si alza e lascia un bacio sulla guancia a Cali, poi saluta anche me, prende velocemente la giacca dall'appendiabiti controllando che ci siano le chiavi e esce di casa.

"io odio la scuola!"

Urla Cali verso la porta di ingresso e riesco a sentire distintamente la risata di Nathan dall'altra parte.

"senti Cali, riusciresti a darmi un passaggio? Devo tornare a casa per chiarire questa faccenda con i miei e poi insomma, non vorrei darvi fastidio.."
"quale fastidio!?" chiede passandomi un piatto pieno di bacon e pancake "non ci dai assolutamente nessun tipo di fastidio e poi sei così carina! Comunque ti darà un passaggio Hunter, vero!?"

Cali sta fulminando con lo sguardo qualcosa dietro di me, mi giro e noto che non è qualcosa ma Hunter che stava già uscendo di casa senza di me.

"e va bene! ma datti una mossa, sono in ritardo!"

Mangio l'ultimo pezzo di pancake e lo seguo fuori dall'abitazione sbuffando, perché deve essere sempre così scorbutico!?

Fa il giro della casa e entra in quello che presumo sia il garage, lo seguo e noto che ci sono almeno cinque macchine, ma lui si dirige oltre e quando torna indietro ha con se una Yamaha blu e nera, probabilmente anche abbastanza nuova.

"dai, sali!"

Aspetta, davvero crede che salirò con lui su quella cosa?
Dovrei salire su un mezzo a due ruote potenzialmente letale con una persona che mi odia!?

"guarda che so guidarla!"
"non mi interessa, io non ci salgo! non possiamo andare in macchina?"
"no, questa è mia, quelle no, sono dei ragazzi! ora sali!"

Ancora insicura salgo dietro di lui e me ne pento quasi subito.

Allaccia le mie mani al suo busto e parte come un missile, cavolo, non può andare più piano!?

Mentre stiamo andando tengo gli occhi chiusi e mi accorgo che siamo arrivati solo perché non sento più il vento in faccia, segno che siamo fermi.

Scendo velocemente e gli ridò il casco che mi aveva prestato, faccio per dirigermi verso casa con un passo deciso, ma a un tratto mi fermo, non posso, come faccio a entrare in casa, affrontarli e guardarli in faccia, mi hanno mentito tutta la vita, non ce la faccio...
Mi giro di nuovo e Hunter mi sta scrutando con sguardo serio, quando mi vede in viso però si addolcisce.

"che c'è? paura delle persone che ti hanno cresciuta, dolcezza?"
"no! cioè, sì, non credo di potergli parlare di persona, insomma, faccia a faccia, mi capisci?"
"all'inizio non è mai facile accettare la verità, perché secondo te abitiamo insieme, senza genitori?"

rimango ferma immobile a pensare a ciò che ha detto, perché?

"perché nessuno è riuscito a perdonare i propri tutori e mi stupirei se tu riuscissi a farlo in meno di un anno, è difficile e lentamente vieni risucchiata dal nostro mondo, nel giro di un anno la tua vita cambierà completamente, fidati, dovresti lasciare tutti questi pesi che ti porti dietro e stare semplicemente con noi!"
"pesi? quali pesi"
"questa specie di famiglia che dice di volerti bene, il biondino che viene a scuola con te e tutti gli altri!"

Lui vuole che io abbandoni completamente la mia vita da umana, ma non lo farò mai!

"grazie per il consiglio ma sto bene così!"

Sorride leggermente e dopo essersi passato una mano fra i capelli si mette il casco e mette in moto il veicolo a mio parere potenzialmente letale.

"vuoi che ti accompagni a casa, dolcezza?"
"io sono a casa!"
"non era questo che intendevo e lo sai!"

Detto questo parte velocemente e io lo seguo con gli occhi finché non scompare alla vista. Insomma, chi si crede di essere? io so cosa è meglio per me e non sarà di sicuro lui a dirmi cosa devo o non devo fare, chi devo o non devo frequentare.

Okay, meglio calmarmi. Direi che non ho proprio voglia di entrare in casa, quindi mi dirigo velocemente dentro il bosco e vado verso la scuola, comunque ho tutti i libri là.

Mentre sorpasso il laghetto poco lontano dalla scuola, mi accorgo di una cosa piccola ma abbastanza insolita, mi avvicino alla superficie dell'acqua e cerco di specchiarmi ma non ci riesco, al mio posto c'è un enorme lupo nero, non appena lo vedo la testa inizia ad andarmi a fuoco.

Mi accascio per terra e me la prendo tra le mani, al limite del mio campo visivo iniziano a formarsi delle preoccupanti macchie scure, cerco di urlare e mi sforzo davvero tanto, uso tutta l'aria che ho nei polmoni, ma l'unica cosa che ottengo sono dei versi animaleschi e poi il buio rassicurante.

MISTAKEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora