capitolo 13

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Ho sempre pensato che non ci fosse cosa più bella dell'essere indipendenti e autosufficienti, per questo in questo momento mi sento triste, male e debole, non posso affrontare tutto questo da sola, ho bisogno di aiuto.

Non so cosa sia successo nelle ultime due ore e mezza, so solo che mi sono svegliata nel bosco in un posto che non so come ho fatto a raggiungere, con addosso quelli che penso essere quel che resta dei vestiti che ho indossato questa mattina.

Sto camminando ma non sono io a comandare il mio corpo, mi sto muovendo seguendo semplicemente l'istinto.

Alzo lo sguardo e io so dove sono, sto andando verso la scuola, ma perché?

Ho la testa leggera e non penso minimamente alle conseguenze di questo mio gesto, continuo semplicemente a camminare.

Sono quasi al confine che separa il bosco dalla civiltà, dovrei fermarmi ma non ci riesco, anzi,aumento il passo.
Esco dall'ombra rassicurante e vado verso la scuola.

Fuori dal portone di ingresso c'è qualche studente che mi guarda stranito, prima sono pochi e poi sempre di più, c'è chi mi riprende con il cellulare, chi ride e chi non capisce cosa sta succedendo.

Appunto, cosa sta succedendo, perché sto seguendo l'istinto, perché proprio io che sono una persona così razionale? forse sto solo impazzendo...

"Mia?"

Mi volto quando sento il mio nome e trovo l'unica persona con cui vorrei parlare di tutto quello che mi sta succedendo, Nate è davanti a me, immobile, mi guarda stranito mentre si passa una mano fra i capelli troppo cresciuti.

"Hey, dove sei stata? mi sei mancata, i tuoi hanno detto che eri da Aut ma non rispondevi alle mie telefonate, ne a quelle di Axel, ci siamo preoccupati.. è successo qualcosa? e perché sei conciata cosi?"

Fa qualche passo verso di me ma si blocca quando da dietro le mie spalle arriva un ringhio.

"stalle lontano!"
"oh certo, adesso arrivi, chi credi di essere? lei è la mia migliore amica!"
"ancora per poco!"

Vorrei girarmi e affrontare Hunter, ma non ho forza e in realtà l'unica cosa di cui ho bisogno in questo momento è proprio Hunter, non so perché, è il mio istinto che mi dice di fidarmi, nonostante sia una persona parecchio ambigua, e che mi ha portata da lui.

Mi mette la sua giacca sulle spalle e mi gira verso di lui.

"che ci fai qui?" Chiedo in un sussurro.
"Dovevo parlare con Jordan, ma che hai fatto?"
"non lo so, mi sono svegliata così.."
"svegliata..?ma che..? fa nulla, vieni, ti porto a casa, prendiamo la macchina di Jordan, lui e Aut tornano con la mia moto!"
"aspetta! ti prego, fai venire anche Nate!"
"no! gli umani non entrano nella tana!"
"ma Aut ha portato me!"
"bimba, che ti piaccia o no tu non sei umana, sei come noi!"

Mi sposto goffamente da lui e barcollo fino a Nate che mi abbraccia dalla vita per sorreggermi.

"allora io non vengo!"

Hunter sbuffa e si tira i capelli per il nervosismo "eh va bene!" esordisce poi.
Mi prende per un braccio e mi trascina fino alla macchina di Jordan.
Mi fa sedere sui sedili posteriori e Nate si mette vicino a me, cerca di prendermi una mano ma Hunter ringhia.

"toccala e ti sbrano!"

Nate deglutisce e fa per replicare ma io lo fermo.

"Nate, scusami, scusami tanto, dovevo venire da te e dirtelo, mi dispiace. Ho provato in prima persona cosa vuol dire scoprire che qualcuno ti mente ma io te lo avrei detto subito, mi dispiace, è successo tutto.."

Sento la voce morirmi in gola per il troppo sforzo e il mal di testa ormai onnipresente nella mia vita torna a farsi sentire.

"tutto...così...così...veloce"

Riesco a finire la frase e poi svengo per la seconda volta in un giorno tra le braccia di Nate mentre in sottofondo sento Hunter imprecare e accellerare verso la casa sulla scogliera.

MISTAKEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora