capitolo 15

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Hunter rimane interdetto dalla mia richiesta ma posso vedere le sue zanne spuntare, non risponde ma mi sposta semplicemente sotto di se.

alzo il mento per permettergli di affondare i denti più facilmente "ti farà male, molto male.."
"fallo.."

Chiudo gli occhi mentre lui appoggia la bocca sul mio collo.
Mi lascia qualche bacio da togliere il fiato, schiude la bocca e fa scontrare le sue zanne fredde con il mio collo accaldato, ma proprio quando sento che la pelle sta iniziando a lacerarsi, si alza in piedi staccandosi bruscamente.

''No, non è questo che vuoi, me lo hai chiesto solo perché non capisci cosa comporta..'' dice con voce roca.
''Non è vero, è ciò che voglio!"
"No." Ribatte secco prima di uscire dalla stanza sbattendo la porta.
Lo sento scendere i gradini e io mi metto seduta.
Merda, merda, merda!

Perché non riesco mai a concludere ciò che voglio fare!?
Sono stanca, voglio essere indipendente e fare quello che voglio, a partire da questa sera!

Inizio con il lasciare uscire tutte le emozioni represse e non posso negare che quella predominante sia la rabbia.
È calda e rassicurante, mi protegge, come una barriera e cresce, cresce sempre di più.
Non riesco a stare ferma così faccio semplicemente quello che il mio istinto mi dice di fare, mi alzo e scendo le scale diretta verso il bosco.

"Dove stai andando?" Chiede Hunter dal salotto con voce roca.
"Non sono affari tuoi!" Rispondo in un ringhio.

Sento la pelle strapparsi insieme alle ossa e così affretto il passo ed esco di casa.
È la trasformazione.
Fa male, ma non più di tutto quello che ho passato nelle ultime settimane.
Mi aggrappo alla rabbia e con passo malfermo scendo i gradini della veranda, continuo a camminare e arrivo fino a metà giardino, poi mi accascio.
Mi fa male la testa ma non sverrò, è ora di riprendere il controllo anche del mio corpo.

"Mia!"

Hunter è dietro di me con gli altri, probabilmente li abbiamo svegliati noi con le urla.
Vedo la mia pelle diventare una pelliccia nera come la pece.
A un tratto il dolore scompare e io mi alzo, ma non sono sulle mie gambe, bensì su quattro zampe.

Hunter si sta avvicinando, allunga una mano per toccarmi ma io lo precedo, mi giro e gli ringhio contro.

"Mia, calmati.."
Prova di nuovo ad avvicinarsi ma io mi ritraggo e corro verso il bosco, non voglio stare con lui, è stato lui a rifiutarmi per primo, perché adesso dovrei fare la brava cagnolina?no, mi rifiuto.

Corro velocissima e in pochi minuti raggiungo un laghetto, voglio specchiarmi..
La luce della luna mi permette di vedermi bene, sono una bellissima lupa nera come la pece, appena un po più grande del normale ma a parte questo e gli occhi bianchi come la neve sono abbastanza normale...

Mi giro di scatto quando sento un rumore dietro di me.
Da dietro i cespugli spuntano un coyote e una volpe, annuso un po l'aria e capisco subito che non sono animali normali, devono essere Jordan e Nathan.
Tiro fuori le zanne ma loro non sembrano spaventati e non accennano ad indietreggiare, rimangono fermi.

Passiamo così qualche secondo finché da dietro di loro non esce un puma nero come me, Hunter.
Non voglio che mi riportino in quella casa, così vado verso Hunter continuando a ringhiare, quando sono a pochi centrimetri da lui inizia a ringhiare, molto più forte di come ringhio io.

In un impeto di rabbia gli salto addosso ma lui mi atterra e mi punta gli artigli alla gola.
Non può farmi male, sono la sua compagna, vero?
Scende dal mio corpo e torna nudo umano davanti a me, ma nel frattempo sono arrivate anche Aut e Cali in forma umana e vestite.
Dallo stomaco mi sale un nuovo calore che posso tradurre solo con gelosia.
Hunter si gira e chiede agli altri di andare a casa, quelli, un po esitanti obbediscono e se ne vanno.

Torna a guardarmi negli occhi e ordina "torna umana!"
Certo, se solo sapessi come si fa...
"Devi pensare al tuo corpo umano e svuotare la mente." Spiega serio.
Ci provo più volte e al quarto tentativo sento la pelliccia ritirarsi e le ossa rompersi per tornare quelle di una diciassettenne.
Perfetto, anche io adesso sono nuda , ma al momento non mi interessa.

"Perché sei arrabbiato?"
"E me lo chiedi?! Sei scappata e mi hai attaccato!" Mi urla addosso.
"Tu mi hai rifiutata!" Rispondo, doveva essere un'accusa, ma la mia voce mi tradisce e si incrina sull'ultima parola.
"Io non ti rifiuterei mai." Risponde più calmo.
"Ah no? A me sembra proprio che tu abbia fatto il contrario poco fa in camera tua!"dico superandolo, non voglio che veda nemmeno una lacrima.
"Sì, mi sono rifiutato di marchiarti, ma solo perché sei una bambina e non sai cosa comporta, non credo che tu meriti di essere marchiata, credo che tu debba essere libera!"
"Illuminami, cosa comporta essere marchiati?" Chiedo girandomi verso di lui.
"Non sarai più libera di scegliere, i tuoi pensieri saranno per sempre legati e influenzati dai miei, se un giorno ti stancherai di me o di tutto questo non potrai fare altro che sopportare, perché sarai legata a me in eterno."
"Okay, ora lo so, ma non mi hai spaventata, voglio farlo lo stesso! Non potrei comunque mai fuggire da tutto questo, fa parte della mia natura e tu..tu...tu sei la persona più lunatica che abbia mai conosciuto ma non mi importa di come sei perché ormai non posso farci nulla, mi sono innamorata di ogni singola parte di te, nonostante io mi ostini a negarlo in ogni modo possibile a me stessa! Ti conosco solo da un mese praticamente ma so già che non posso vivere senza di te e credo di amarti!"
"Ripetilo!"
"Cosa?"
"L'ultima cosa che hai detto."
"Io..io credo di essermi innamorata di te Hunter Mason Grey!"

Si avvicina velocemente a me e fa scontrare le nostre labbra.
A differenza di quello che immaginavo, è un bacio dolce e pieno di emozione, non di rabbia o gelosia, ma di amore e tenerezza.

"Credo di amarti anche io Mia Blake..." sospira sulle mie labbra.

Mi bacia ancora una volta e poi si allontana in modo da potermi vedere bene in faccia.

"Vuoi veramente essere marchiata?"
"Sì!"

Tira fuori le zanne bianchissime guardandomi negli occhi e poi le affonda con forza nel mio collo facendomi sanguinare e gridare dal dolore.

MISTAKEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora