Se ne stava fuori , con la testa verso il cielo, inerme mentre la pioggia le bagnava la faccia e poi il collo scoperto sgualcendo il suo preziosissimo vestito rosso che metteva in occasioni come quella.
Ma Arianne Cortland doveva farlo ; non poteva farne a meno . Doveva sentire la pioggia sugli occhi e l'odore di quella cittá che la faceva da padrona e che torregiava sulla sua vita .
I capelli castani le cadevano in viso e i fermagli le calavano sotto l'acqua tiepida.
Era in mezzo alla strada immobile , metre la capitale con il suo ritmo frenetico e imperturbabile non si fermava mai .
In quel viavai di persone si sentiva piccola e insegnificante.
Ignorava quale disegno il destino poteva avere per lei.
I complotti che il potere stava pensando per poi modificare e progettare a suo piacimento e discapito non le interessavano.
Non le importava.
In quel momento c'erano solo lei e la pioggia.In questi momenti scordava chi era , cosa faceva e dove doveva andare.
Sapeva di essere un disastro e che il suo vestito era ormai sgualcito.
Sapeva di dover ritornare dentro e che Clarisse l'avrebbe di sicuro uccisa.Rideva di lei .
Era sicura che anche Sam si sarebbe messo a ridere , ma era certa che dopo l'avrebbe sgridata perchè si sarebbe ammalata.
Tra loro due era noto chi era il più responsabile e lei sapeva che il suo Sam era la cosa più preziosa che aveva mai avuto nella sua vita.Ventidue anni sembrava una esistenza corta , ma lei si sentiva esausta e consumata , come quando si fa una corsa e arrivi al'ultimo sprint prima di cadere.
Ci sarebbero state altre corse per lei , ma ora voleva solo fermarsi .
Prese un lungo respiro e poi a malincuore fece un passo indietro verso il coperto .
Stava per rientrare quando realizò di non essere sola.
Dietro di lei una figura alta e statuaria la guardava.
Aveva capelli rossi spruzzati un po disornatamente sulla testa rotonda , metre i suoi occhi grigi la squadravano incoriositi.
La faccia era fresca , la pelle candida , le mascelle spirgenti e il sorriso beffardo.
Era presente alla festa di prima e lo aveva intravisto in conpagnia di Clarisse insieme al suo amico dai capelli scuri .
Non ricordava il suo nome perchè non le aveva chiesto di ballare o di fargli compagnia, ma era sicura che non era di Adarlan.
Sembrava provenire da ovest , da molto lontano.Ma non era affar suo.
Era cosa di Clarisse e doveva stare a distanza di sicurezza.Lui però non sembrava avere intenzione di smettere di fissarla.
Con fare interrogativo chiese :
"Cosa c'è di così interessante da guardare ?"Lui sorrise maldestro .
"Niente : mi chiedevo solo se fate tutte così qui a Rifthold o siete solo voi a cui piace stare a bagnarvi nel bel mezzo di un'acquazzone ?"Spiegò guardandola ancora senza rientrare.
La sua voce era profonda e melodica e per un momento sentì una scossa attraversarle le spalle.
Arianne provò a prendere un respiro profondo.
Non poteva permettersi di sentirsi a disagio per uno sconosciuto.Tiro indietro la gonna dell'abito e giarandosi verso di lui disse :
STAI LEGGENDO
La Favorita
Short StoryUndici anni prima del "Il trono di ghiaccio" e "Gli assasssini di Adarlan" Rifthold centro di un regno in espanzione e non ancora al suo massimo splendore , un giovane arriva con la promessa dell'immortalitá prossima del suo nome . Al crepuscolo...