C'era solo una parola nella vita di Arianne che aveva significato : Vai dritta e non metterti nei guai.
Era una buona frase, niente di sensazionale, ma una buona frase e un ottimo stile di vita.
Si, perchè dove viveva , era essenziale andare avanti.
Andare avanti e non fermarsi, contro le difficolta, contro i problemi e non fermarsi mai a pensare a quanto siano brutti e impossibili ; se non li consideri , spariranno prima o poi.Non mettersi nei guai , era una modifica che aveva aggiunto all'ultimo momento.
Ma le era stata utile.A Rifthold non serviva andare a caccia di guai per trovarli, erano loro che trovavano te ; l'unico rimedio era provare a non diventarne una calamita naturale.
Nella sua stanza, nel suo letto vicino alla piccola finestrella nel suo appartamento al centro della cittá , Arianne era distesa sul materasso che odorava di pulito. Aveva la testa appoggiata al cuscino , mentre Clarisse con in mano un vestito sulla mano destra e un altro sulla sinistra provava a spiegarle il suo problema.
La sera seguente la sua amica, e sua prossima maîtresse :come lei era decisa a chiamarla , avevrebbe organizato il ricevimento che avrebbe fatto di loro le cortigiane più affermate della cittá.
Sarebbe potuto essere il loro momento.
Avrebbero davvero potuto aspirare a qualcosa di più.
Sarebbero uscite dai bassifondi della cittá per qualcosa di meglio.
Per i salotti e i caffè dei altolocati.
Incontrare clienti potenti e ricchi alla luce del sole, che avrebbero fruttato molto, molto di più delle visite di nascosto nel bordello.Arianne naturalmente doveva esserci.
Ci sarebbero stati tutti , e lei non poteva mancare.Ci sarebbe stato anche un ospite importante disse Clarisse.
Un eredeitiero.
O forse un mercenario.
Aveva a che fare con qualcuno che voleva fare fortuna , e che aveva ricevuto molti soldi.
Il nuovo signore del Crimine di Rifthold scherzò Clarisse.
Avrebbe potuto davvero stravolgere gli eventi lì a Rifthold.Come se non ci fossero abbastanza Signori del Crimine in cittá!
La vitá a Rifthold era semplice nella sua pericolositá e monotonia:
Nessuno era padrone di Nessuno se non del denaro.E se avevi i soldi avevi tutto.
E se eri nato e cresciuto nelle fogne di quella cittá potevi riuscire ad ambirne il monopolio.Tutto era in balia di tutti.
I guai erano il tuo pane.
Il pane era quello che ti faceva vivere.
O quello che ti faceva ammazare.Lì non c'erano regole.
Ed era per questo che ci si era tenuta lontana nei sei anni passati.
Lei non era nata lì.
Era stata venduta e portata a Rifthold da un gruppo di mercenari che l'avevano prelevata dal suo villaggio , di cui ormai non ricordava nemmeno il nome.E nemmeno degli anni prima di arrivare al bordello.
Ma Rifthold le era parsa gia per quello che era :
Un gigante insaziabile.Era solo una bambina , era impaurita , spaesata ma non del tutto stupida.
Sapeva benissimo cosa le avrebbero fatto; cosa loro avrebbero voluto che facesse.
Era stato duro , ma non si era ribellata.
Sapeva che quelle cose erano disdicevoli e disgustose , ma sapeva che lottare non sarebbe servito a niente.Fu in quel periodo che incontrò Clarisse.
Clarisse DuVency era la nipote del proprietario della
" La rose de plaisir" il nome della casa del piacere in cui era stata venduta .
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La Favorita
Short StoryUndici anni prima del "Il trono di ghiaccio" e "Gli assasssini di Adarlan" Rifthold centro di un regno in espanzione e non ancora al suo massimo splendore , un giovane arriva con la promessa dell'immortalitá prossima del suo nome . Al crepuscolo...