Epilogo

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Il sole stava scendendo verso l'orizzonte, i tetti delle case si illuminavano e i loro contorni si tingevano di rosso.
Erano rimasti soli.
Arobynn la guardava indecifrabile , il suo collo era teso .
"Me lo avresti mai detto?" chiese lui vago, d'improvviso.
Non lo sapeva.
Se prima non avesse visto, forse no.
"Io..." cominciò , ma non potè trovare una scusa migliore,
"No".
Arobynn non la guardò.
Credeva che se ne sarebbe andato via ,lasciandola sola e abbandonandola lì , invece disse solo:
"Quanti anni ha?" chiese piatto.
"Sei" .
Lo sapeva cosa stava pensando.
"Avevi..."
"Sedici anni " disse lei , completando la frase.
Non era raro che le ragazze nel suo mestiere rimanessero incinte da un cliente o da qualcun altro in giovane etá ; ma sentirlo dire da lei , ad alta voce , era tutt'altra cosa.
Solo in quel momento realizò quanto poco era stata sensata.
Quanto fosse stata incosciente e stupida.
Aveva lasciato che un ragazzo la travolgesse al tal punto da troncare quella relazione solo quando era stato troppo tardi.
Se avesse aperto gli occhi prima fosse sarebbe andata diversamente.
Ma ormai era troppo tardi.
E forse era meglio così.
La vita le aveva dato una seconda possibilitá : le aveva dato Sam.
Lei non era più una ragazza di sedici anni , inebriata e accecata dalle emozioni e dai sentimenti futili.
Ora lei era una donna, una madre di un bambino .
Era giovane ma non inesperta.
La sua non era stata una vita facile.
Ma non sarebbe caduta di nuovo .
Era una donna intelligente.
E sapeva che non avrebbe potuto nascondere il suo passato per sempre.
Non ad Arobynn.
Lui non era Rourke , a lui poteva dire tutto .
Era innamorata , e quando sei innamorato fai cose folli , cose che non avresti fatto mai.
Con lui era sempre stato tutto diverso.
C'era qualcosa di invisibile che li legava e che li attraeva l'una all'altra.
E doveva rischiare.
Perchè ne valeva la pena.
"E per te fa qualche diffenza?", lo disse tutto d'un fiato lasciando Arobynn senza parole.
"Fa qualche differenza ?
Perchè per me no.
E per te? Per te fa differenza se io ho un figlio ?
Mi accetteresti anche con lui , sapendo che non è il tuo? "
Si guardarono a lungo.
Doveva saperlo . Voleva sentirselo dire da lui.

"Si . Si fa differenza perchè mi fa pensare che c'è gia qualcuno nella tua vita.
Tu non me lo hai detto.
E non so come accettarlo.
Non so come accettare di dividerti. Di dividerti con lui.
Anche se lui è tuo figlio.
Tu sei diventata la mia felicitá. Non posso esistere se non esisti tu. " .

Lei era difronte a lui .
I capelli mossi dal vento .

"E come potrei privarmi delle due persone che più amo in questo mondo.
Non potrei immaginare di avere solo uno di voi due nella mia vita.
Sare infelice , tremendamente infelice.
Perchè tu non ci saresti .
Non puoi chiedermi di decidere tra te e mio figlio , perchè rinunciare a uno sarebbe come pugnalarsi al cuore.
Preferirei morire. "
La sua voce era spezzata , i suoi occhi umidi.
Le mani di Arobynn andarono a infilarsi nei suoi capelli e il suo corpo si appoggiò al suo.
I loro nasi si toccavano e le loro bocche si sfioravano.
Era perfetto. Tutto in quel momento era perfetto.

In un soffio Arobynn disse:
"Dillo".
Arianne si sporse di più.
Con il pollice accarezzo la sua pelle rasata e fresca.
"Ti amo" disse con tono smorzato .
Le sue labbra sfiorarono le sue , e poi ancora e poi ancora.

Si vestí e dopo qualche minuto,  insieme a lui andarono in carrozza , verso il suo ultimo atto  da protagonista.

Il teatro era un edificio immenso.
Si trovava a pochi minuti dal centro e dai quartieri alti della cittá e la sua maestosa e sgargiante cupola era visibile a chilometri di distanza.
Il teatro di Rifthold era stato il gioiello del suo regno per secoli e ancora tuttora era uno dei centri più famosi e rinomati dell'arte del Continente.
I suoi musicisti e i loro direttori erano i più contesi e acclamati dalle corti di Erilea e il loro concerto sinfonico annuale era un evento imperdibile.
Le porte erano di legno duro con oro e ferro battuto , l'ingresso era tappezzato di un elegante e raffinato rosso, il lampadari risplendevano come milioni di stelle e sul soffitto un enorme e sbalorditivo affresco.
Le scale erano di marmo chiaro e i corridoi erano illuminati da candele soffuse.
Tre corridoi portavano alle diverse sezioni ; la platea , i palchi ai lati e l'ultima verso i palchi reali al centro .
Il teatro era immenso , non si poteva misurare una tale arte in termini di spazio e grandezza.

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