Capitolo 5

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L'orologio sbattè le nove.
Aveva piovuto quel pomeriggio e le strade bagnate risplendevano contro la luce della luna.
Tra i vocoli nascosti della capitale , fuori da una taverna gremita di gente Ben se ne stava davanti alla porta .
Arobynn era dentro.
A poche settimane dal suo arrivo Arobynn aveva ricevuto molte offerte .
A loro servovano uomini e a loro un lavoro.
Ma non accettevanano uomini comuni.
Lui sapeva dove trovare le persone giuste.
Persone sveglie, capaci e spregiudicate ma leali al suo contratto.
La capitale era il posto con più il tasso di criminali in circolazione di tutto il continente.
Non ladruncoli da quattro soldi, ma ladri e sicari esperti, bravi e puliti nel loro lavoro.
Con l'occhio Ben sbirciò dalla porta .
Dentro al locale seduti vicini , difronte a Arobynn , tre uomini vestiti di nero.
Erano giovani.
Il più vecchio foveva avere almeno ventisette anni.
Il più basso e giovane al centro aveva era magrolino e una faccia pallida e capelli color rame e un espressione sinistra nel viso ; il secondo un po più robusto era alto , con capelli chiari e tratti spigolosi, l'ultimo era grosso e altro il doppio degli altri due.
Era muscoloso e aveva una faccia morbida.

Accanto ad Arobynn c'era Wesley, la sua guardia del corpo.
Era stato un allievo dello zio di Arobynn come loro , solo che il suo addestramento era incentrato solo su una cosa:
Proteggere Arobynn.

Era un ragazzo di ventiquatro anni, alto , muscoloso.
Aveva gli occhi chiari e i capelli platino , così lucenti da sembrare bianchi.
Era un ottimo combattente e sapeva fare il suo lavoro.

Parlarono. Parlarono per quasi una mezzora.
Le persone passavano, ogni volta sempre più sbronze e meno lucide.
Ubriachi e prostitute se ne andavano allegramente per la strada a braccetto a fare i loro affari in qualche vicolo buio.
Ben si sentiva congelare.
Stava per entrare , quando Arobynn seguito da Wesley uscì in silenzio dalla taverna.

I tre uomini erano ancora dentro.
I due amici si guardarono in modo significativo.
Si o No?
Arobynn senza parlare andò avanti.
Aveva accetato.

"Sono andati bene" .
Sempre senza girarsi lui ripose:
" Bene , benissimo.
Sono molto particolari.
È un buono acquisto."

Lui non aggiunse altro , e anche se Ben voleva saperne di più capì che per quella notte non avrebbe sentito altro.

Salirono in carrozza, ma prima di entrare Ben si guardò in torno , tra i tetti degli edifici .
Gli era sembrato di vedere un ombra sospetta.
Forse era solo stanco.

La porta della sua stanza si chiuse al suo passaggio con un forte rumore.
Ci stava riuscendo, lo sentiva.
Ma mancava qualcosa.
Quella sera era andata bene.
Era riuscito a prendere uno scassinatore, un lottatore e uno spadaccino.
Agli occhi di qualcun altro avrebbe potuto sembrare una cosa da nulla ma non ad Arobynn:

Uno scassinatore non era necessariamente un assassino, ma sapeva usare la strategia e sapeva muoversi tra la gente senza fare rumore, un lottatore era si brutale, ma usato nel modo giusto e nel momento giusto poteva diventare una macchiana micidiale , lo spadaccino sapeva duellare, aveva una certa conoscenza delle armi e aveva tecnica.
Erano qualitá scontate ma mai sfruttate come avrebbero dovuto , invidualmente utili ed insieme invincibili.
Tecinica, Strategia e forza bruta.

Del pagamento e di altro ne avrebbero parlato domani.
Avrebbe dato qualsiasi cifra per loro tre.

Si sbottonò la casacca e si verso dello wisky nel bicchiere.
Mentre si stava dirigendo verso la camera da letto si accorse che il camino era acceso.
Uno strano profumo di rose e gelsomini inondava la stanza.
Era con il petto scoperto e la fronte sudata quando entrò dentro.
Le tende scure facevano intravedere una silhouette sinuosa oltre i veli che separavano lui e il letto.
Con un gesto veloce le tirò via e lei era sul letto.

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