È online.
A Josh:
Vieni subito alla stazione. Devo parlarti.Da Josh:
Non posso sto studiando.A Josh:
Non ti costa niente lasciare. Si tratta di dieci minuti.Da Matteo:
Ok, ma solo dieci, non di più.Mi cambio velocemente, non faccio nemmeno colazione, e corro verso la stazione. Mi fa uno strano effetto vedere la solita strada notturna, ora luminosa. Riesco a vedere tutto nei minimi particolari. Gli oggetti, ciò che c'è intorno a me riesco a vederlo in maniera diversa, sotto un altro aspetto. In men che non si dica sono già alla stazione e lui è lì.
Quando arrivo fa per abbracciarmi, ma io mi sposto e gli dico:-"quando avevi intenzione di dirmi che sei malato?"- non risponde -"dimmelo ti prego, non mi do pace da quando l'ho saputo"-
-"avevo paura"-
-"di cosa? Probabilmente io non riuscirò mai a vedere la cosa dal tuo punto di vista,ma se almeno tu mi avessi detto questa cosa,io non mi sarei affezionata talmente tanto che sono arrivata al punto di amarti. E se to lo stai chiedendo, si io ho detto di amarti."-
-"non so che dire oltre a scusarmi. L'ho fatto perché tutti prendono la mia malattia molto seriamente, mi trattano in maniera diversa appena lo vengono a sapere, e io non volevo che succedesse anche a te"-
-"io non avrei mai fatto una cosa del genere, e non lo farò nemmeno adesso"-
-"ma ormai non serve più"-
-"che cosa vuoi dire?"-
-"sono malato terminale"- il mio cuore si blocca. Definitivamente. Vedo tutto nero, non sento niente apparte i battiti del cuore che riprendono lenti.
-"non può essere. No. È impossibile. Non può essere così."- comincio a sparare parole senza senso a raffica.
-"mi dispiace"-
-"quanto manca?"-
-"quando ti ho conosciuta mi hanno detto che mi restavano circa un mese e mezzo di vita, mi hanno detto che restare in ospedale sarebbe stato meglio ma avevo la possibilità di scegliere se uscire o rimanere, così me ne sono uscito e ho cercato di lasciare tutte le mie sofferenze e tutti i miei dolori li dentro per poter vivere due mesi di piena vita. La sera che ho deciso di andarmene ho incontrato te, ed è stata la cosa migliore che io abbia mai fatto. Quindi visto che precisamente oggi e un mese che ci conosciamo, mi rimane qualche settimana."-
-"come fai ad essere così tranquillo, io non riesco a darmi pace. Sto già troppo male per cio che ti è successo e perché ti perderò fra così poco tempo. Sarò anche fin troppo egoista ma non smetto di pensare al fatto che tu non ci sarai più, che ti ho conosciuto troppo tardi, che non abbiamo passato abbastanza tempo insieme, insomma ci vedevamo solo di notte."-
-"lo so amore mio- ok ora ho davvero smesso di respirare, mi ha chiamata amore mio, così come se niente fosse- ma non ci possiamo fare niente. Se ti va mi piacerebbe passare quest'ultime due settimane con te"-
-"sono solo due? Così presto?"- inizio a piangere. Piango a dirotto. Non ho mai pianto così. A lui non scende una lacrima, non piange. Mi chiedo come faccia. È così forte, pensa sempre agli altri e mai a se stesso, nemmeno in un momento come questo. Mi sento sempre più egoista. Lui mi abbraccia e io lo stringo più forte che posso. Devo assaporare quest'ultimi momenti con lui il piu possibile. Fra sole due settimane non lo vedrò mai più. La mia ragione di vita. Proprio così lui era diventato la mia storia di vita, la ragione per cui andare avanti. Da quando lo conosco vivo bene, non mi faccio più molti problemi, come prima.
-"scusami, sono così egoista"-
-"credo sia normale"-
-"queste due settimane saranno le più belle di tutta la tua vita. Lo giuro"-
-"lo spero"-
-"Ti va se dormiamo insieme?"- dico sentendo gia le guance rosse. Maledetta pelle chiara, appena arrossiscono si vede subito, anche se c'è buio pesto. Infatti lui si mette a ridere, non gli chiedo nemmeno il perché.
-"per me va più che bene"- dice con un sorriso ammiccante. Devo dire però che nemmeno queste situazioni lo abbattono. È questo che mi piace di lui. Non si arrende, va avanti nonostante tutto. Mentre io mi fermo dinanzi abbattono ogni ostacolo. Alla fine, ci completiamo. Penso però che anche lui nel profondo del suo cuore ha paura.
-"sei sempre il solito perverso"- dico sorridendo e gli zigomi ancora rigati dalle lacrime.
-"ma dove ?"- mi chiede. Penso sia arrivata l'ora di farlo entrare. Si, ho deciso. Josh entrerà nella stanza.
-"nella stazione no?"- lui rimane stupito. Ha la mascella che fra poco gli arriva a terra.
-"capisco che sono attraente, però così mi consumi. Poi cosa guardano di me le altre persone?"-
-"certo che sei stronza"-
-"oh ma grazie"-
-"prego"-
-"entriamo"-
-"oddio che bello!!"- grida come una femminuccia. Mi vergogno ad essere la sua ragazza, a dire che amo un ragazzo del genere.
-"Evita. Davvero. Non sei portato per fare la donna"-
-"peccato, mi stava piacendo la tua amica"-
-"dai forza ora entriamo davvero"- mi alzo dalla panchina, lui mi segue a ruota. Abbasso la pesante maniglia, e prima di aprire definitivamente gli dico:
-"giura che non riderai "-
-"perché dovrei ridere?"-
-"tu giuralo"-
-"ok..giuro"-
Apro lentamente la porta, voglio fare tutto con calma. Appena entra rivolge subito la testa al soffitto e i suoi occhi cadono in una profonda ipnosi. Lo chiamo ma non risponde. È incantato. Sta vagando per la stanza guardando attentamente tutti i particolari. Quando arriva alla mia vecchia poltrona, prima la accarezza e poi si siede.
-"è comoda"- dice sorridendo, poi continua -"è tutto bellissimo, ti rappresenta davvero tanto questo posto"-
-"lo so, non a caso l'ho sistemato tutto io"-
-"le foto appese sono meravigliose"-
-"grazie.."-
-"anche la nostra"- dice riferendosi alla foto che abbiamo scattato qualche giorno fa. Gli rispondo con un caloroso sorriso. Poi lui mi fa segno di andarmi a sedere sulle sue gambe. Mi abbraccia. Mi sussurra tante parole dolci e mi bacia qua e là.
Alla fine le nostre labbra si fondono in una cosa sola.
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Like An Angel
Teen FictionLa vita a volte riserva molte sorprese. Anche se tutto va storto ci sarà sempre quella luce che ci salverà da tutto. Ci sarà sempre quel qualcosa per cui lottare. La cosiddetta ragione di vita, è quella che ci spinge a vivere, ad andare avanti. Mary...