Capitolo 15 :"Amore d'inganno"

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Point of view of Jorge

"Jorge tutto bene?" Mi domanda Tini appoggiando una mano sulla mia spalla.

"Devo andare." Dico velocemente e con un tono evidentemente nervoso.

"È successo qualcosa?" Chiede con un aria sempre più preoccupata mentre appoggia entrambe le mani sulle spalle.

"Tranquilla, torno subito." Prendo tra le mani il suo viso sistemando qualche ciocca ribelle dietro l'orecchio e le lascio un bacio in fronte.

***

"Cosa ci fai in casa mia?!" Esclamo non appena incrocio il sorriso sornione di Diego.

"Non preoccuparti Blanco, se vuoi me ne vado subito." Ridacchia avvicinandosi alla porta con l'intenzione di andarsene ma lo blocco in tempo.

"Adesso tu mi dici che cosa ci facevi qui in casa mia" mormoro a denti stretti.

"Non fare così Jorge, è presto per arrabbiarsi in questo modo." Dice continuando a ridere. Non lo capisco.

"Che cosa vuoi da me?"

"Tini." Dice semplicemente sfidandomi con lo sguardo. Rimango pietrificato.

"Vattene prima che-"

"Prima che possa andare a dirle il tuo segreto?" Mi blocca incrociando le braccia.

"Di che parli?"

"Del tuo piano con i ragazzi del tuo gruppetto. So tutto." Mi si gelano le vene appena le sue parole arrivano alle mie orecchie.

"C-come lo sai?" "Non è possibile!" Impreco mentre un sospiro di frustrazione esce dalla mia bocca.

"Questo non ha importanza, la cosa importante è che Tini non venga a sapere nulla di tutto ciò, giusto?"

"Che cosa vuoi in cambio? Qualsiasi cosa ma non-"

"Lei. Voglio lei. Hai un giorno di tempo per lasciarla e usare come pretesto il fatto che non la ami e che non l'hai mai amata. Oppure se preferisci le racconterò tutta la verità, decidi tu." E finalmente se ne va, lasciandomi solo, con le mani tra i capelli e gli occhi pieni di lacrime. Scivolano da sole sul mio viso con la stessa velocità con cui il suo amore è scivolato tra le mie mani. I singhiozzi escono dalla mia bocca da soli così come i baci che avrei voluto dargli in questo momento.

Point of view of Martina

Un vento leggero muove la stoffa del mio vestito bianco e le foglie del giardino che ci circonda.

Anche il ciuffo alzato di Jorge si muove insieme alla tessuto della sua maglietta bianca che fa spiccare i suoi occhi incredibilmente verdi.

È tutto perfetto. Lui, il suo sorriso, la sua voce. Riesco solo a sentirne il suono ma non comprendo le parole.

Non riesco proprio a concentrarmi su quello che dice. I miei occhi non riescono a non guardarlo ed io non riesco a non pensare a quanto lo amo.

Improvvisamente lo vedo allontanarsi, allungo una mano verso di lui per fermarlo ma il mio gesto va a vuoto, vedendolo andare sempre più lontano.

Abbracciami ancora..||JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora