⚠️LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE ALLA FINE⚠️
Point of view of Jorge
La guardo mentre riordina attentamente la borsa e d'un tratto sento il cuore formicolare non appena sposta dietro l'orecchio una ciocca ribelle che poco prima le ricadeva sulla fronte.
Quando stavamo insieme adoravo farlo io, adoravo accarezzare e giocare con i suoi capelli e ricordo perfettamente che anche a lei piaceva. E Dio, le sue dita intersecate tra i miei capelli che li tirano, li accarezzano, li scombinano e poi li riordinano sono la cosa più bella e al tempo stesso eccitante che esista.
Si tortura il labbro, probabilmente perché non trova l'evidenziatore azzurro che è all'estremità del banco, un classico. Sorrido istintivamente perché è davvero buffa quando si dispera per il suo incredibile disordine.
Finalmente chiude la borsa e se la mette a tracolla mentre si alza per cambiare aula. Io sono appoggiato accanto alla porta d'uscita aspettando impazientemente di incatenare il suo sguardo con il mio, anche se per poco.
Troppo preso ad ammirarla non mi accorgo di Stephie che mi passa davanti, finché non preme la sua bocca contro la mia.
Mi stacco il prima possibile ed è proprio in questo momento in cui avrei dato qualunque cosa pur non incontrare il suo sguardo che li vedo, i suoi occhi da cerbiatta carichi di tristezza e velati da delle lacrime che sanno di noi.
Ci sorpasso a passo spedito evitando accuratamente il mio sguardo, ma per quanto non voglia il suo corpo reagisce al mio sussurro che la richiama debolmente perché non può far altro.
"Che c'è, stai facendo soffrire la tua amichetta?" Ridacchia la mora appoggiando una mano sul mio petto contratto.
"Fatti i cazzi tuoi." Borbotto mentre mi passo nervosamente una mano sui capelli, tirandoli leggermente.
"Forse non è stata alle tue condizioni, Blanco? Non è voluta andare a letto con te e quindi tu l'hai scaricata?" Dice con tono estremamente provocatorio tenendomi per il colletto del giubbotto di pelle.
"Sta zitta!" Grido non potendone più di lei, di questa farsa, del dolore di Martina, del mio di dolore, di tutto e me ne vado via. Mi sono rovinato la vita solo con una cazzo di scommessa.
Scappo in giardino dove appoggio al muretto su cui prima era appoggiata Martina.
La sua voce, il suo pianto, le sue parole, tutto mi ritorna alla mente così come ripenso alla mia reazione da perfetto stronzo che le ha spezzato il cuore.
Idiota. Idiota. Idiota.
"Prendendo a pugni il muretto non ti servirà a nulla."
Mi guardo di scatto le nocche insanguinate e solo adesso mi rendo conto di aver iniziato a dare a pugni allo stesso muretto mattonato su cui ero appoggiato poco prima.
Mi siedo per terra seguito a ruota da Ruggero che appoggia una mano sulla mia spalla.
"Che ti sta succedendo Jorge?"
"A cosa ti riferisci." Rispondo facendo finta di niente mentre strofino entrambe le mani sul viso assonnato per via della notte insonne appena passata.
"Mi prendi per il culo?! Credi che io non sappia che vi siete lasciati con Martina?" Sbotta furioso il ragazzo di fianco a me gesticolando.
"Te lo ha detto Lodovica?" Domando disinteressato ma sento di nuovo quello strano formicolio e una strana e del tutto nuova sensazione allo stomaco quando risponde "No, Martina."
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Abbracciami ancora..||Jortini
Fanfiction"Sapendo che adesso sono qui con te e non lontano con l'intento di dimenticarti la gente probabilmente mi prenderà per pazza, forse perché probabilmente lo sono, sono pazza di te. Voglio solo dirti che non mi importa se pensi che tu non sei abbastan...