Capitolo 2

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-Stephy ma come sei bella! Sei proprio tale e quale a tua madre- "Spero proprio di no!" pensai.

Mia madre mi vedeva sempre come la piccolina che gattonava per casa alla ricerca di qualcosa da mettere in bocca. Per lei ero sempre la sua bambolina e adoravo l'espressione di estasi che faceva tutte le volte mi guardava. Aveva cercato di fare del suo meglio per crescermi e alla fine devo ammettere che semina semina, qualcosa aveva fruttato.

Ero sempre stata brava a scuola e al College ero riuscita a vincere una borsa di studio per l'University of Dublin. Avevo deciso di intraprendere il corso di Psicologia criminale. Fin da bambina sono sempre stata molto brava ad ascoltare i problemi dei miei amici e mi piaceva cercare di aiutarli dando dei consigli e sparando teorie impossibili sull'origine dei loro problemi. Da mio padre avevo ereditato la mia passione per i gialli e le serie tv poliziesche, riuscivo quasi sempre ad individuare subito il colpevole. Adoravo i miei studi e riuscivo sempre ad unire allo studio anche il piacere di leggere i miei bellissimi romanzi classici.

-    Stephy! Come te la passi bambina? Sei un bellissimo fiorellino ma occhio che sfiorisci!-

-    Grazie Zia Lucy- "carina come sempre". Zia Lucy era un'amica di mia madre fin dai tempi del college e ormai era come di famiglia. Dopo la separazione con mio padre era stata lei a convincere mamma ad andare a New York a cercare la sua vita post-Stephany.

-    Bambina mia noi andiamo ad una festa..tranquilla non ci sono solo tardoni per noi ma anche bei ragazzi giovani.- disse mamma

-    Un po' di distrazione servirebbe anche a te mrs. Serietà!- aggiunse zia Lucy per rincarare la dose.

-    Va bene, va bene donne. Datemi il tempo di rinfrescarmi e cambiarmi i vestiti.. non vorrete mica che venga puzzolente e vestita con jeans strappati?-

-    Vai tesoro, veloce che sennò facciamo tardi!-

-    Si mamma. Tempo 15 min e ci sono.-

Andai in camera mia ad appoggiare le valigie e decisi di farmi una doccia veloce. Sotto la doccia ripensai agli occhi di lui, Marcus..non riuscivo proprio a dimenticarmi della sensazione che mi aveva lasciato addosso. Mi aveva completamente scombussolato, come perdere per un po' il senso dell'orientamento nel bosco e non riuscire a tornare al sentiero.

"Step smetti di pensarci! Ma figurati se lui guarda te. E poi ricordati le cose importanti." Giusto, le cose importanti. Basta con Marcus, mi dovevo concentrare sulla mia vita. Niente ragazzi, niente distrazioni era il mio motto e l'unico modo per ottenere quello che volevo da sempre.

Uscita dalla doccia mi misi un vestitino con i fiorellini e le maniche a tre quarti e le ballerine rosse lucide che riprendevano il colore dei fiori. Appuntai i miei capelli liscissimi per dargli un po' di volume e misi un cerchietto rosso. Un filo di trucco ed ero pronta.

Come al solito, 5 minuti di ritardo, mi precipitai giù dalle scale e andai in cucina dove mamma e Lucy ridevano davanti a uno Spritz.

-Che bel fustaccione è quell'Antonio!- Oh no. Mia mamma che parla di uomini no!

- Belloccione davvero! Ma chissà com'è a letto!- disse ridendo Lucy.

Ecco con chi sono cresciuta. Con una donna che non si risparmia mai. Come si dice: non possiede un filtro cervello-bocca. Beh, adesso capitemi se vi dico che sono un po' strana in fatto di uomini. Ho voglia di trovare il principe azzurro, che scende dalla moto (ormai sono cresciuta e mi sono adeguata i tempi; il cavallo bianco è passato di moda), mi viene a prendere a casa e mi fa salire in sella portandomi chissà dove a vedere il sole tramontare. Solo che fino ad adesso non sono mai riuscita a lasciarmi andare con nessuno. Ho sempre avuto un ragazzo dall'età di 11 anni, ma mai nessuno di cui potessi fidarmi e con cui sono riuscita a legare. Dopo la separazione dei miei ho deciso di smettere con la mania di trovare il principe e mi sono dedicata allo studio e alla mia carriera.

L'amore bussa sempre due volteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora