Capitolo 3

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La mattina seguente mi svegliai con un tremendo mal di testa.. non ero proprio abituata a fare le ore piccole! Come se non bastasse ho dovuto reggere la testa di mia madre sul cesso perché non smetteva più di vomitare. Guardai l'orologio del telefono e vidi che erano le 10.00 " oh beh che ti lamenti Step..hai dormito solo 4 ore!". Mi alzai dal letto contro la volontà della mia testa che aveva cominciato a martellare appena si era sollevata dal cuscino.

Presi un succo di frutta, due biscotti e buttai giù anche una pastiglia per il mal di testa. Mia mamma dormiva ancora, così decisi di uscire a fare un po' di jogging per schiarirmi le idee sugli avvenimenti di ieri.

Mi misi un paio di pantaloni della tuta, una maglietta termica, le scarpe da corsa e la fascia per il capelli. Presi il mio telefono che mi faceva anche da lettore musicale e lasciai un biglietto alla mamma nel caso i svegliasse prima del mio ritorno.

Mentre correvo avevo la sensazione di volare. Mi sentivo il cuore che batteva a mille, quasi a tempo con la musica e il vento gelido che mi sfiorava il viso rendendomi le guance rosse e gli occhi lucidi. Rivivevo la serata precedente in compagnia di un uomo meraviglioso e il tutto era accompagnato dalla mia musica che rendeva magico il momento. Sognavo ad occhi aperti quando sentii il volume della musica piano piano affievolirsi e partire la suoneria. Mi fermai, guardai lo schermo e non riconobbi il numero, ripresi un po' di fiato e risposi: -Pronto?-

-Buongiorno Stephy, sono Marcus!-

Buongiorno a te..cioè a lei Marcus! Com'è andata la conferenza?- " oh mamma che figura!" dissi diventando rossa.

-Diamoci pure del tu Stephy. La conferenza bene. Noiosa come sempre ma indispensabile. Il tuo risveglio come è stato?-

-Traumatico ma inevitabile- Ridacchiai e lui con me.

- Immagino. Senti ti va di andare a mangiare un po' di cibo sano al little italy?-

-Ma certo! Per che ora fissiamo e dove ci troviamo?- dissi tutta elettrizzata all'idea di rivedere quegli occhi bellissimi.

-Se mi dai il tuo indirizzo passo a prenderti io tra 2 ore-

"solo due oreeeee??"

-Perfetto! Io sto nella quindicesima al n 70-

-Benissimo. A dopo bellezza!- e attaccò.

Feci la corsa più veloce della mia vita per attivare in tempo a casa di mia madre. "Bolt mi fa na' pippa a me" pensai. Entrai in casa tutta sudata e con il fiatone e mi resi conto che mia madre dormiva ancora "ha preso proprio una bella mina ieri". Mi fiondai sotto la doccia e cominciai a canticchiare felice ma anche in ansia per l'appuntamento. " ma che mi prende? Non posso stare in queste condizioni per un ragazzo conosciuto da così poco tempo. Vabbe, diciamo che questa è anche una piccola vacanza dalla mia solita vita piena di routine e piuttosto solitaria." Cercai di giustificare la mia agitazione così, uscii dalla doccia e corsi in camera a preparami. Faceva freddo quel giorno a New York e decisi di vestirmi in modo casual, una semplice camicia con una giacca e dei jeans con i decolté. Mi misi un filo di trucco e una puntina di profumo sui polsi ed ecco fatto! Tutto pronto per il mio appuntamento!

-Tesoro buongiorno! mamma che nottata terribile....hey...ma..... dove vai vestita così?- disse mia madre confusa. Probabilmente un po' per il post sbornia di ieri e un po' perché non si aspettava di vedermi già vestita e pronta per uscire.

-Buongiorno mamma! Oggi purtroppo non posso rimanere con te a pranzo..devo vedere un'amica- dissi poco convinta. E lei subito se ne accorse.

-...un'amica hai detto? Ma se qui non conosci nessuno!-

-Uff come sei noiosa. Ho ventitre anni mamma e sono libera di uscire con tutti i ragaz..gli amici che voglio!- "merda, mi sono quasi tradita".

-Hey calmati tesoro o ti verranno le rughe! Fa' pure come credi. Ti voglio bene e grazie per ieri sera-

-Di niente mamma-

Mi avvicinai alla finestra e vidi una Mercedes Classe A scura che si era fermata proprio sotto il nostro portone. Sentii squillare il telefono, lo presi in mano e vidi un messaggio di Marcus ^ Hey sono sotto casa tua!^ risposi ^Scendo subito!^. Tornai in bagno, mi guardai un ultima volta allo specchio ed ero ok, presi la borsa, mi infilai il giubbotto e salutai mia madre prima di fiondarmi al portone.

Presi un bel respirone e aprii la porta. Ero pronta per il mio appuntamento col destino.

L'amore bussa sempre due volteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora