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Io e Vlad continuiamo a parlare in generale della nostra vita e di quello che ci piace fare e, più il tempo passa, e più sento una fitta fortissima allo stomaco. Emetto, cosi, dei gemiti di dolore perché non mi posso contenere.

"Ehi, va tutto bene?" Chiede preoccupato.

"Si tranquillo. E' solo il ciclo"

La verità è che questi dolori mi vengono quando parlo con un ragazzo per il quale provo qualcosa e gli ho detto che era il ciclo solo perché non posso dirgli:" Si si tranquillo, sto bene! Sono solo dolori legati al fatto che tu mi piaci".

"Sicura? Vuoi che chiami la bidella?"

"No tranquillo" Dice Elena, intromettendosi. "Va tutto bene" Aggiunge, guardandomi.

"Sto già meglio!" Dico io, fingendomi sana.

"Ti volevo chiedere il tuo numero. Sai , mi sembri una persona con cui possa legare di più e vorrei conoscerti meglio visto che domani non ci vedremo" Dice lui con sguardo da cucciolo abbandonato.

"Ma certo!" Dico.

Un'altra fitta fortissima allo stomaco e, di conseguenza, un altro gemito.

"Forse è meglio che io me ne vada a casa" Dico con voce fiacca.

"Ma il numero?"

"Oh, sia Elena che Tony  ce l'hanno, quindi fattelo dare da uno di loro" Dico, alzandomi dal mio posto e dirigendomi dalla bidella.

So che non era qualcosa di grave ma, quando ho questi dolori, è meglio che mi allontani un po' da  tutto e da tutti per evitare casini. Era tutto legato ai miei sentimenti. Nulla di grave, però decisi lo stesso di farmi venire a prendere da mia mamma.

"Tesoro, che succede?" Dice mia madre non appena mi vede.

"Niente.. Un'altra fitta allo stomaco"

"Ah capito" Dice con sguardo di intesa.

Sin da quando ero piccola, ho sempre detto tutto a mia madre....anche di questi dolori. Lei è stata sempre capace di aiutarmi ad affrontare queste situazioni. E' l'unica persona che mi capisce veramente, anche perché l'ho presa da lei questa cosa di provare dolore quando qualcuno mi piace.

"Ti porto a casa?" Mi chiede.

"Si"

Arriviamo davanti alla sua macchina e saliamo. Sapevo già che non sarei rimasta a casa da aspettare che i dolori passassero, perché avevo intenzione di andare in un parco vicino al lago. Ovviamente, mia madre era all'oscuro di questo posto perché non voglio che lei venga lì per appoggiarmi, calmarmi, farmi ragionare eccetera.

Quel parco è totalmente isolato e a me piace per questo. Quando ci vado, infatti, stando da sola davanti al lago, ho modo di ragionare meglio su alcune cose.

Io penso che a molti adolescenti capita di voler isolarsi dal mondo per stare in pace almeno venti minuti. E questo era quello di cui avevo bisogno io.

You Stole My HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora