"Nicoletta aspetta!" Urla Vlad.
Mi giro subito pensando che volesse fare lui il primo passo.
"Ma quindi per l'appuntamento? Tutto confermato, giusto?"
Quanto sei assillante. Te l'ho detto cinque minuti fa che per me andava bene uscire con te!
"Si.. Devi dirmi solo questo?" Chiedo con aria un po' triste.
"Veramente no" Dice alzandosi e avvicinandosi a me.
Una volta arrivato vicino a me, mi prende i fianchi con le mani e molto dolcemente si avvicina alla mia guancia destra. Mi lascia un leggero bacio e dice: "Rimettiti presto"
"Oh certo" Dico con lo sguardo basso. Giro i tacchi e me ne vado.
Più mi allontano da lui e più sento un dolore strano alla pancia. Mentre cammino, mi assalgono mille domande del tipo: 'Perchè non lo hai baciato?' 'Tu devi baciarlo, Nicoletta' 'perchè stai continuando ad allontanarti da lui quando quello di cui hai bisogno è stargli vicina?'
Decido, quindi, di tornare indietro. Il passo si fa sempre più veloce e, una volta arrivata da lui, il mio cuore comincia a battere all'impazzata non solo per lui, ma anche per la corsa che mi ero fatta.
"Vlad, devo dirti una cosa importante" Dico con lo sguardo basso.
"Allora non te ne sei andata!" Dice lui, rimanendo seduto per terra.
"E' importante. Potresti alzarti?"
"Certo" Dice alzandosi e passandosi la mano sulle gambe per pulirsi. "Dimmi pure"
Non trovando le parole giuste, mi avvicino lentamente e lo bacio. Il bacio viene ricambiato e, mentre ci baciamo, sento le sue mani che mi prendono i fianchi.
Quando ci stacchiamo, lui mi guarda negli occhi e mi dice: "Però non è giusto"
"In che senso?" Chiedo confusa.
"Nel senso che dovevo fare IO il primo passo"
Rido. "Ti va di sederti?" Chiede lui.
"Certo"
Ci sediamo tutti e due sotto l'albero davanti al lago.
"Sai una cosa?" Chiedo.
"Cosa?"
"Hai presente quelle fitte allo stomaco fortissime? Beh, sappi che le avevo per colpa tua"
Ad un tratto sento il suo braccio circondare la mia spalla e comincio a sentirmi una bambina protetta da suo fratello maggiore.
"Ora le hai ancora?" Chiede.
"No"
Rimaniamo abbracciati per circa mezz'ora fino a quando non mi suona il telefono. E' mia madre.
"Mamma dimmi"
"Nicoletta ma dove sei finita? Sono a casa, tu dove sei? Stai bene?"
"Si mamma, sto bene. Sono uscita di casa poco fa perchè avevo bisogno di fare due passi"
"Torna immediatamente a casa! Mi hai fatto prendere un colpo!"
"Ora torno... si, ciao" Chiudo la chiamata e dico alzandomi: "Scusami Vlad, ma devo andare. Ci sentiamo stasera, va bene?"
"Va bene" Dice dandomi un bacio sulla guancia.