La macchina si ferma davanti casa. Prendo le chiavi e scendo. Prima di chiudere lo sportello ringrazio mia madre del passaggio e me ne vado.
Entro nel palazzo e aspetto che mia madre se ne vada definitivamente e, quando questo succede, esco e mi dirigo verso il parco sul lago.
Prima di arrivare al lago bisogna fare un bel pezzo di strada a piedi, ma per me non è un problema perché mi piace camminare.
Una volta arrivata nel mio 'posto di pace', mi siedo sotto il primo albero che vedo, metto la riproduzione casuale sul mio telefono, chiudo gli occhi ed entro nel mio mondo in cui tutto è perfetto.
Ma tutto questo bel momento viene interrotto dall'unica persona che non devo avere accanto: Vlad.
"Vlad?! Che ci fai qui?" Chiedo sconvolta.
"Vengo spesso qui... per rilassarmi"
"Ah beh devo andare" Dico con non-chalance.
"Ma come? Già vai via?" Dice con tono triste.
"Ehm si, mi sono ricordata che devo fare una cosa importante" Dico, e sento che le fitte allo stomaco sono tornate.
"Cosa devi fare?"
"Devo.. ehm io.... devo andare a comprare delle cose che servono a mia madre" Fingo.
"Sicura che non vuoi restare? Questa 'cosa' può anche aspettare"
Forse ha ragione. Decido di cambiare totalmente argomento.
"Ma tu che ci fai qui? Sono le undici. Non c'è lezione?" Dico sedendomi vicino a lui, sotto l'albero.
"Sono uscito prima perché volevo sapere come stavi"
"E come facevi a sapere che ero qui?" Chiedo confusa.
"Veramente io non lo sapevo. Ogni volta che devo fare qualcosa, vengo per mezz'ora qui a rilassarmi e, in questo caso, poi ti avrei chiamata"
"Oh"
"Che coincidenza eh? Tutti e due veniamo nello stesso posto per lo stesso motivo" Dice con un enorme sorriso stampato in volto.
"Già" Dico cercando di non guardarlo negli occhi.
"Ti andrebbe se un giorno ci vedessimo solo io e te? Andare in centro, camminare, parlare... insomma, tutte quelle cose li"
Non so che rispondere. Se gli dico di no, penserà di non essere ricambiato ed io lo ricambio eccome!
"Ehm... ma si, dai!" Dico convinta.
Non importa se ho mal di pancia per colpa sua. Questa è un'occasione irripetibile e non permetterò a niente e a nessuno di rovinare questo 'appuntamento'.
Sento il suo braccio che circonda le mie spalle e sento anche che le fitte allo stomaco si calmano come me in questo momento. Mi sento protetta. Mi giro fino ad avere i miei occhi puntati sulle sue labbra.
Che faccio?Lo bacio?
Mi avvicino lentamente e anche lui. In un primo tempo penso al bacio che mi stia per dare, ma poi vedo che la sua bocca, piano piano, si alza fino ad arrivare alla mia fronte, dove mi stampa un leggero bacio che mi fa passare completamente ogni dolore.
Rimaniamo a guardare il lago davanti a noi per un bel po' di tempo. Dentro di me sento il bisogno di fare il primo passo, ma poi se non mi ricambia?
Nicoletta, ragiona, Se non gli interessavi, non ti avrebbe invitata in centro, no?
Lo guardo negli occhi, mi avvicino e gli dico: "Vlad"
"Dimmi"
La mia intenzione era quella di dirgli qualcosa tipo 'mi piaci', ma, quando ho aperto bocca per dirglielo, mi uscito fuori un: "Mi dispiace ma devo andare"
"Ah okay" Dice con lo sguardo basso.
Mi libero dal suo abbraccio, mi alzo e me ne vado.
Ma perché l'ho detto?