0.9 // parte uno

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Qualche settimana dopo l'inizio dell'estate, Michael viene licenziato dal negozio di cd. Ovviamente, Luke era infuriato per questo. Era fuori città, come al solito, quando Michael lo ha chiamato e gli ha detto che era senza più un lavoro. Sollevando la cornetta del telefono con rabbia, avverte il suo capo che deve tornare a casa prima del previsto. Prende il primo volo disponibile per tornare a Londra, e avverte Michael che presto sarà a casa e che farà meglio a farsi trovare in camera da letto, ad aspettarlo.

Spaventato oltre il limite, Michael aspetta impaziente seduto sul bordo del letto nella camera da letto, alzandosi spesso e iniziando a camminare avanti e indietro per l'ansia. Sembra di aspettare per un'eternità. Michael sa di essere in problemi enormi, e che il tempo non comincerà a passare velocemente solo perché lui lo desidera. Si mangia nervosamente le unghie, non sicuro di cosa aspettarsi da Luke.

Finalmente la porta fa un leggero scricchiolìo mentre si apre e lui entra dentro. Il suo completo è pulito e ben stirato, il volto completamente immobile non mostrante alcuna emozione. Non parla, rendendo Michael solamente più nervoso mentre cammina verso di lui. Non importa quanto ci provi, non riesce a smettere di guardare in basso e piangere. Mentre le lacrime scivolano sulle sue guance, sente la presa di Luke sulla sua maglietta, che gliela sfila dalla testa e la lascia cadere sul pavimento.

Continuando a non parlare, Luke solleva Michael di peso e lo fa sedere sul letto, la schiena poggiata contro alla testiera. "L-Luke, che stai-"

Viene interrotto da un leggero schiaffo sulla coscia, non doloroso, ma che gli fa smettere immediatamente di parlare. Una benda viene posizionata sui suoi occhi, facendogli accelerare il respiro. "Stai tranquillo, okay?" Chiede Luke. Michael annuisce a testa bassa, lasciando che Luke gli porti le braccia dietro la testa legandogli i polsi al letto. "Sono davvero arrabbiato darling. Sai dirmi perché?"

"S-sono stato licenziato. M-mi dispiace." Michael geme mentre i suoi pantaloni e i suoi boxer vengono fatti scendere lungo le sue gambe e poi essere lanciati in fondo al letto. Riesce a sentire lo sguardo bruciante di Luke su di lui, rabbia e desiderio di dominanza che li accendono.

Prima che riesca a capire cosa stia succedendo, un dito entra nella aua apertura, facendolo gemere e muovere scomodamente. Luke lo pompa lentamente dentro e fuori, prima di aggiungerne uno e poi un altro ancora. Dopo qualche minuto in cui l'apertura viene allargata da quelle tre dita, il membro di Michael è completamente duro contro la pelle bianca come il latte della sua pancia. E poi svanisce, il piacere gli viene portato via quando Luke rimuove le sue dita. Vengono sostituite da quello che Michael intuisce sia uno dei loro molti giochi, e una volta che è totalmente sistemato, inizia a vibrare dentro di lui.

"L-Luke" mormora. "D-daddy, tiprego, no. Mi dispiace."

"Se vieni, sarà ancora peggio." E poi Luke se ne va. Michael è legato, e la benda che ha sugli occhi impedisce alle lacrime di scendere. Muove le gambe e cerca di spingersi il più lontano possibile per liberarsi, ma sa che non ci riuscirà.

Sembrano passare giorni, mesi, anni. Ma passano solo due ore prima che Luke torni, stanco di continuare a sentire il pianto di Michael dal piano inferiore. Il suo stomaco è ricoperto del familiare liquido bianco, e la sua testa è piegata di lato mostrando quanto dolore sta provando. Il cuore di Luke quasi si spezza quando vede l'erezione di Michael contro la sua pancia, tutta rossa e gonfia, e sa che deve essere molto dolorosa.

"Quante volte sei venuto, Michael?" La sua presenza fa aumentare la paura in Michael. Il sottomesso scuote debolmente la testa, non volendo condividere la risposta. "Michael" ripete Luke. Il sottomesso mormora velocemente un 'tre', e Luke si avvicina lentamente per sedersi accanto a lui. Prende il giocattolo, rimuovendolo dall'apertura quasi distrutta di Michael. Michael sospira di sollievo, pensando che la tortura sua finita e che Luke lo abbia perdonato. Ma il dominante ha altri piani visto che lo rimette dentro di lui, spingendolo lentamente fino a raggiungere la sua prostata dolorante.

"N-no" Michael esclama, muovendosi per liberarsi dalla morsa di Luke. Sa che può usare le safe words. E dovrebbe farlo, dovrebbe farlo davvero e lo sa. Luke si fermerebbe inmediatamente. Ma sa che merita quella punizione. È un pessimo sottomesso, lo sa, e merita di essere punito per questo. Ma fa male. Fa così tanto male. Quindi apre le labbra,  cercando di pronunciare quelle poche parole senza che la sua voce si spezzi. "N-non ancora, rosso. Rosso, rosso, rosso!"

Submission|| Muke book two [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora