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Quel giorno il nostro compito con la piccola Cathy fu davvero penoso; si alzò tutta allegra, raggiante, ansiosa di raggiungere suo cugino, e alla notizia della sua partenza scoppiò in lacrime così appassionate e in tali lamenti che Edgardo stesso, per quietarla, dovette assicurarla che sarebbe tornato presto; soggiunse, tuttavia, «se potrò averlo»; e non c'erano speranze. Questa promessa la calmò poco, ma il tempo fu più efficace; e, benché ad intervalli; chiedesse ancora a suo padre quando sarebbe tornato Linton, il giorno che lo rivide i lineamenti di lui le si erano cosi affievoliti nella memoria, che non lo riconobbe.
Quando, recandomi a Gimmerton per commissioni, m'accadeva d'incontrare la governante di Wuthering Heights, le chiedevo come stesse il padroncino, perché viveva quasi recluso quanto Caterina, e non lo si vedeva mai. Seppi da lei che era sempre di salute cagionevole e un ospite poco piacevole. Mi disse che il signor Heathcliff pareva provasse un'antipatia sempre più forte, quantunque si sforzasse di nasconderla; ma detestava persino il suono della sua voce, e non poteva proprio sopportare di star con lui nella stessa stanza per più di qualche minuto. Raramente parlavano tra loro. Linton studiava le lezioni e passava le sere in un salottino, oppure stava a letto tutto il giorno perché spesso aveva la tosse, raffreddori: aveva dolori e malanni d'ogni sorta.
«Non ho mai conosciuto una creatura tanto vile,» soggiunse la donna, «e tanto paurosa. Se per caso lascio la finestra un po' aperta la sera, comincia. Oh! è micidiale! un soffio d'aria notturna! E vuole il fuoco acceso sino a metà estate, e la pipa di Giuseppe è veleno; e deve avere sempre dolci e leccornie, e sempre, sempre del latte, senza badare se, in inverno, ce n'è poco. Sta seduto, avvolto nel suo mantello foderato di pelliccia, sulla sedia presso il fuoco, con un crostino e dell'acqua o qualche altra bevanda al caldo, per berla a sorsi; se Hareton sente compassione, gli si avvicina per farlo divertire - Hareton non ha un cattivo carattere, benché sia rozzo - finiscono per separarsi, uno bestemmiando e l'altro piangendo. Credo che il padrone sarebbe ben contento che Earnshaw lo picchiasse ben bene, se non fosse suo figlio; e sono sicura che lo caccerebbe se avesse solo un'idea di tutte le cure che prodiga a se stesso. Ma non vuol rischiare di provare simile tentazione e non entra mai nel salottino, e se Linton si comporta così nella stanza dove è lui, lo manda di sopra immediatamente.»
Da questo resoconto indovinai che un'assoluta mancanza di simpatia aveva reso il giovane Heathcliff egoista e poco simpatico, se non lo era già per natura; così ogni mio interesse per lui scemò quantunque provassi un senso di rammarico per il suo destino e il desiderio che fosse rimasto a noi. Il signor Edgardo mi spinse a cercare altre informazioni; pensava molto a lui, credo, e avrebbe corso anche qualche rischio pur di vederlo; e una volta mi disse di domandare alla governante se il ragazzo non scendesse mai al villaggio. Quella mi rispose che c'era stato solo due volte, a cavallo, per accompagnarvi suo padre, ed entrambe le volte si era lagnato, per tre o quattro giorni dopo, di esser sfinito dalla fatica. La governante, se ben ricordo, lasciò quella casa due anni dopo l'arrivo di Linton, e il suo posto fu preso da una che non conoscevo e che c'è ancora.
Intanto il tempo trascorreva a Grange piacevolmente come prima, fin che la signorina Cathy compì sedici anni. Non si festeggiava mai il suo compleanno perché era anche l'anniversario della morte della mia ultima padrona. Il signor Edgardo passava sempre quel giorno solo nella sua biblioteca; e verso sera andava a piedi fino al cimitero di Gimmerton, dove spesso rimaneva oltre la mezzanotte. Caterina era quindi abbandonata a se

CIME TEMPESTOSE~ EMILY BRONTËDove le storie prendono vita. Scoprilo ora