Usciamo dalla stazione saliamo in macchina di Derek e ci mettiamo entrambi dietro. Derek accoglie Jace con un gran sorriso, cosa che mi ha fatto molto piacere.
"Allora dove devo lasciarvi? Ovviamente poi vi dico il prezzo della corsa!" Dice facendomi la linguaccia dallo specchietto retrovisore.
"A casa di Jace." Dico ricambiandogliela e mi giro verso Jace. Mi sta guardando e siamo molto vicini. Ha lo sguardo della foto che avevo attaccato in camera. Quanto mi era mancato.
Volevo lui. Lui solamente. Se non fosse tornato, nessuno avrebbe mai potuto riempire il vuoto che mi avrebbe lasciato nel petto. Avrei continuato ad amarlo e ad aspettarlo nonostante tutto.
Se la lettera che mi aveva dato Red fosse stata vera, avrei aspettato qualche mese, ma poi, sono certa che non avrei più resistito e che sarei partita subito per raggiungerlo e dirgli che mi mancava.
Da Derek ci siamo fatti lasciare davanti casa di Jace.
Pensavo stesse aprendo il cancello per entrare, invece stava salendo sulla sua macchina.
"Ti sei portato via le chiavi della macchina?" chiedo.
"Certo che si, nessuno a parte te e me può guidarla"
"Ma non me l'hai mai fatta guidare!"
"Si vede che allora lo farai stasera." Dice sorridendo.
"Non vuoi entrare a salutare i tuoi?"
"Nono.. lascia stare.. Sali."
Jace non aveva mai avuto un buon rapporto con i suoi genitori a causa dei suoi amici, e sicuramente dopo la sua partenza si sono arrabbiati e lui vuole stargli lontano.
"Dove andiamo allora?" Domando.
"Un attimo al vicolo, devo fare una cosa veloce e poi ti porto a guardare le stelle. Quando avevo deciso di partire, ho scelto Londra perché sapevo che era la tua città preferita, e perché dicevamo che ci saremmo andati insieme. Anche se volevo partire per non pensarti ti pensavo comunque. Soprattutto di notte, quando per la troppa luce della città le stelle non si vedevano. Allora accendevo il computer e guardavo le tue foto, e pensavo che se quelle notti il cielo fosse stato pieno di stelle, sarebbe stato comunque spento perché mancavi tu."
Non ci sono parole da aggiungere a quello che ha detto. Gli appiccico un bacio a stampo sulle labbra e gli accarezzo i capelli.
La macchina si ferma poco distante dal suo gruppo di amici. Riesco a distinguere Joy che sotto la giacca di pelle porta una canottiera bianca. Red è l'unico che manca.
"Perché siamo venuti qui? Ma con Joy.."
"Ho risolto con lui non ti preoccupare, aspettami qui." Mi interrompe lui.
Annuisco e spero di non vedere di nuovo qualcuno che gli spacca la faccia o qualcun altro che gli punta pistole contro.
Tutti lo salutano con molto calore. Ad un certo punto, Jace dice qualcosa gesticolando, mi pare innervosito e alle sue parole anche l'espressione degli altri, soprattutto quella di Joy, cambia.
Abbasso il finestrino per cercare di capire di che cosa stanno parlando però è troppo tardi, sento solo Jace che dice: " A dopo allora regà!" E richiudo subito il finestrino.
Andiamo in montagna, scendiamo dalla macchina, mi mette il suo giubbotto sulle spalle, apre il cofano e tira fuori dal suo borsone due coperte. Una la stende per terra e l'altra, una volta che ci siamo sdraiati, la usiamo per coprirci.
Le stelle sono meravigliose. Non le avevamo più guardate insieme e non mi sembra vero di essere di nuovo lì con lui.
Ho solo paura che anche stavolta il tutto possa essere bello ma veloce quanto un battito di ciglia.
"Sai.."Dice rompendo il silenzio. "Quella mattina, quando ti ho visto alla stazione, pensavo che dopo aver letto la lettera ti fossi convinta a partire con me. Non avevo idea che quel verme ti avesse fatto credere altro, non avrei dovuto fidarmi."
"Mi dispiace tanto per lo schiaffo Jace"
"non ti preoccupare."
"Ci hai parlato?"
"Con chi? Con Red? No, ma aspetta che lo prendo. Gliela spacco quella faccia da cazzo che si ritrova."
"Jace dai non fare così, non metterti in mezzo ai guai... lascialo perdere. Io ho scelto te, non lui, ha perso gli amici, credo che sia abbastanza."
" Non è abbastanza! Potevo perderti per sempre, potevi innamorarti di lui. Scommetto che in questo mese ti è stato appiccicato 24 ore su 24."
"Si ma non mi ha mai detto di essere innamorato di me fino a dopo che ho trovato la lettera. Ma non ha potuto aggiungere altro, visto che dopo una sberla sono corsa da te."
"Liz lasciamo perdere questo discorso che mi incazzo solo di più. Voglio parlare di te, di quello che mi fai solo con uno sguardo. Ti amo da morire Liz. Non so che cosa cazzo farei se non ci fossi tu."
Ci baciamo tutto il tempo e vediamo le tende della notte che si schiariscono per far spazio al timido sole dell'alba. Sono le 4:30. Nessuno dei due è stanco,e nessuno dei due vuole separarsi dal'altro. Tra tre ore dovremmo andare a scuola ma non credo che lui venga.
"Ma tu vieni a scuola dopo?"
"No..non ci vengo più."
"Come non ci vieni più?? Perché?"
"Perché non ci voglio venire più. Presto mi metterò a cercare un lavoro."
...
Jace mi lascia davanti alla scuola, mi da un bacio e scendo dalla macchina.
"Aspettami qui all'uscita amore."
Amore? Il mio cuore non regge tutta questa felicità. Mi faccio rossa e gli sorrido. Mentre vado verso il cancello, vedo Alice da lontano che sale in macchina di Derek. Speriamo bene.
A scuola solita mattinata come le altre, niente di speciale. Quest'anno si tratta solo di studiare per l'esame.
La maturità. Ma che poi la "maturità". Non sono né l'età anagrafica, né un voto che stabiliscono chi sei davvero e soprattutto quanto sei maturo. Questa cosa degli esami e dei voti non la capirò mai. Non bastano i professori che ti hanno seguito per 5 anni a stabilire se sei pronto o no per proseguire? Mha.
Nessun professore ha chiesto di Alice, quindi fortunatamente non mi sono dovuta inventare nessuna scusa. Verso la 4 ora mi manda un messaggio in cui mi dice di non essere venuta per un po' di febbre. Voglio proprio vedere quando mi dirà la verità.
Finalmente suona la campanella dell'ultima ora e appena esco, vedo Jace fuori dalla sua macchina che mi aspetta davanti al cancello.
E' questa l'immagine a cui, nella mia mente, voglio scattare una foto. Voglio registrare questo momento per ricordarmi che ogni volta che le cose vanno male, se si lotta con le unghie e con i denti, forse alla fine le cose vanno come si è sperato.
...
Sono passate tre settimane da quando Jace è tornato. Abbiamo recuperato in così poco tempo quello che non siamo mai stati. Più andiamo avanti e più lo amo. Red non si è più visto fortunatamente e Jace non ne ha più parlato. I suoi amici mi sembra si siano calmati. Jace mi ha fatto uscire con loro un paio di sere e mi sono sembrati tutti simpatici. Forse gli ha detto di comportarsi bene quando ci sono io, però voglio credere che siano cambiati.
Una sera decidiamo di andare al mare ad una festa sulla spiaggia. Ci incontriamo al vicolo per stabilire chi guida e chi no. Siamo tutti concentrati a ridere alle battute di Jace quando una voce ci risuona alle spalle.
"Bene bene bene."
"O cazzo! E questo che vuole adesso?" Dice Jace
Era Greg, il tizio che aveva puntato la pistola sulla fronte di Jace, accompagnato dal ragazzo che mi aveva picchiata e da altri ragazzi. Tra loro due ad un certo punto compare Red e Jace e Joy rimangono a bocca aperta.
"Liz prendi la macchina e vattene a casa, dopo ti raggiungo." Mi sussurra Jace all'orecchio.
Ho paura ad andare via. Non voglio lasciarlo lì da solo perché so che quello che sta per succedere non sarà un bello spettacolo.
"No."
"Lizzie, fai come ti ho detto." Faccio per andare via.
"Quanta fretta che ha questa ragazza Jace." Dice Greg.
Jace mi si piazza davanti e Joy si mette a capo di tutto il gruppo.
Greg si tira fuori dalla tasca una pistola, e nel silenzio, rimbomba il suono di uno sparo.
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Outlaws of love
RomanceA volte siamo così stupidi da farci scappare l'unica persona che avevamo sempre aspettato... Questo facevano Jace e Lizzie, si perdevano sempre per paura di perdersi. *I fatti e i personaggi di questa storia sono assolutamente inventati.* __IN FASE...